Premetto che non ho mai avuto un auto elettrica e che questa è la mia prima esperienza, quindi potrei anche scrivere degli spropositi che se volete potete correggere.
L’auto è configurata con dotazioni di serie del modello So Chic (carichino 8A e cavo 5 m per ricarica pubblica, di serie), ruote Michelin 215/55 R18 e con i seguenti optional:
- Pacchetto Nav&Assist
- DS Connect Nav: navigazione 3D connessa con riconoscimento vocale
- Head up display a colori
- radio DAB
- ricarica a induzione per smartphone
- telecamera posteriore
Vernice metallizzata, Tetto colore nero, Sedili in pelle.
Abito a Torino e ho utilizzato l’auto su percorsi prevalentemente urbani (circa 25/30 Km al giorno) e, saltuariamente nei weekend, su percorsi autostradali in un range tra 80 e 200 Km. Nei sei mesi ho percorso 6.183 km.
Il mio stile di guida è normale, con il rispetto delle velocità in città e max 115 Km/h in autostrada.
Alla partenza imposto sempre la modalità Eco, Brake attivo, rilevamento della corsia disinserito (tranne in autostrada), radio accesa, navigatore attivo e temperatura interna sempre 21,5°.
Elenco di seguito gli argomenti oggetto della mia riflessione:
- - Rapporto Km autonomia reale vs autonomia dichiarata (WLTP)
- Consumi medi kWh/100Km e Efficienza della ricarica
- Mobilità elettrica: come è cambiato il mio rapporto con l’auto
Partendo dalla stima di 320 km del ciclo WLTP della DS, da luglio a dicembre 2020 rilevo un progressivo calo dell’autonomia (a dicembre temperature mai sotto 0°).
Come si può rilevare dal grafico relativo ai km di autonomia segnalati per le 47 ricariche comprese tra il 98 e il 100% della batteria:
- • la soglia dei 320 Km è stata raggiunta una sola volta in corrispondenza di una carica al 98% effettuata nei primi giorni di settembre
• la media del semestre è stata di circa 238 Km
• l’autonomia si sta riducendo man mano che la stagione fredda avanza:
- o nei mesi luglio – agosto la media è stata di 257 Km di autonomia
o nei mesi settembre – ottobre la media è stata di 247 Km di autonomia
o nei mesi novembre-dicembre la media è stata di 195,8 Km di autonomia
- o nei mesi luglio – agosto la media è stata di 257 Km di autonomia
- • test effettuati nei mesi invernali (temperature intorno allo 0°) riportati nella letteratura di settore hanno
evidenziato un deperimento medio delle batterie sul ciclo WLPT pari al 20-30%
https://wheels.iconmagazine.it/info-uti ... ia-inverno
https://www.automobilismo.it/auto-elett ... eset-35376
• un 5% di carica non viene mai resa disponibile dalla vettura (per salvaguardare le batteria)
• il riscaldamento/raffreddamento interno della vettura, ancorché mitigato dalla pompa di calore, incide in maniera sensibile sul consumo ma è difficilmente quantificabile e varia nell’arco del viaggio (più elevato in partenza)
Consumi medi kWh/100Km e Efficienza della ricarica
I consumi medi nel semestre sono risultati pari a 19,7 kWh/100Km come riportato dal computer di bordo (confermati anche dal mio monitoraggio reale).
Vedi immagine sotto riportata.
Questo consumo si discosta dai 14,51 kWh/100Km indicati come consumo medio ciclo WLTP dalla DS.
Lo scostamento evidenziato dai dati raccolti potrebbe essere influenzato dal mio stile di guida, favorevolmente attratto dallo spunto da fermo dell’auto, immediato e bruciante.
In tema di efficienza, solo per le ricariche casalinghe effettuate con il carichino con presa schuko in dotazione, riscontro una dispersione media di 5 kWh a ricarica, come si evince dalla tabella sotto riportata alla colonna “differenza kWh” (gialla).
Questo a prescindere dalla % di ricarica iniziale o raggiunta. La dispersione sulle ricariche con presa schuko risulta comunque decisamente inferiore al 15/20% fisiologico riportato nella letteratura di settore.
https://www.alvolante.it/news/quanto-co ... ica-369260
Assente o minima la dispersione in caso di ricarica pubblica.
Mobilità elettrica: come è cambiato il mio rapporto con l’auto
Sono molto soddisfatto del passaggio all’E-mobilità, indirizzato come primo obiettivo a:
- “cosa posso fare IO per migliorare la qualità dell’aria che non possiamo scegliere e che tutti siamo obbligati a respirare”
Uno dei punti cruciali è stato modificare il concetto di “rifornimento” e considerare l’auto al pari di un cellulare. Da “faccio il pieno quando sono vicino alla riserva “ sono subito passato a “programmo le mie ricariche sfruttando i tempi morti”.
Le notti nel garage di casa o l’ora di parcheggio in centro durante una passeggiata sono diventati momenti da sfruttare appieno per avere sempre l’auto pronta all’uso. E in più trovi sempre parcheggio!
Di conseguenza si è anche modificata la pianificazione dei viaggi più lunghi. Fondamentale è inserire nell’itinerario i vari punti di carica disponibili in modo da poterli collegare alle soste per pranzo/cena o semplicemente fare due passi in località nuove.
Nelle mie zone (Torino) ho rilevato una crescita esponenziale di colonnine pubbliche, soprattutto negli ultimi mesi. Diversi sono i Gestori e le tipologie di ricarica offerte (lenta, fast), disponibili anche in piccoli paesi con vocazione al green (… grazie anche alle agevolazioni fiscali).
L’utilizzo delle APP per le ricariche è risultato spesso lento e difficoltoso, molto meglio il ricorso alle RFID dei singoli Gestori, più pratiche e immediate.
Permangono però alcuni punti di debolezza, (che tutti già conoscono) in parte legati all’autonomia dell’auto e alla batteria:
- - fuori città occorre limitare le “divagazioni” nate sul momento in quanto potrebbero compromettere la programmazione del viaggio e comportare il rischio di non trovare un punto di carica in tempo utile
- guidare con “piede leggero”, con conseguente limitazione del mio precedente stile di guida brioso (purtroppo non ho mai sopportato di essere sorpassato da una Panda, ma ora me ne devo fare una ragione!)
- limitare la velocità in autostrada anche sotto i limiti consentiti, per raggiungere un giusto compromesso tra autonomia / consumi / durata del viaggio
- difficoltà nella comprensione dell’algoritmo di calcolo dell’autonomia in Km rispetto alla % di carica residua della batteria. Preso atto che le auto elettriche si basano su modelli di “guida predittiva” e quindi diverse sono le variabili in gioco (stile di guida, temperatura esterna, velocità, percorso, …), alcune volte rilevo Km residui stimati “inspiegabilmente cautelativi” e variabili nel breve lasso di tempo. Ad esempio in alcuni casi l’auto segnalava 60 km di autonomia a fronte di un 50 % di carica residua (apparentemente inspiegabile) obbligandomi ad una rapida ricerca di un punto di carica
- rappresentazione dei kWh disponibili sul cruscotto di bordo ancora con l’indicatore “a tacche” come sulle macchine termiche (solo dalla App MyDs è disponibile la rappresentazione in %). Avere sul cockpit anche il numero reale di kWh disponibili ci aiuterebbe a capire meglio le regole del modello di “guida predittiva” di cui sopra. Inoltre si potrebbe disporre di dati reali da usare nei monitoraggi (oggi possibili sono con delle simulazioni basate su % di carica vs stima dei kWh disponibili).
Questa esperienza rende irrevocabile la mia adesione alla transizione ecologica e sono consapevole che non tornerò indietro.
Il comfort di guida (leggero come una farfalla), le finiture degli interni, la silenziosità dell’elettrico fanno, a mio avviso, della Ds3 Crossback E-Tense, una vettura di classe superiore al suo segmento di appartenenza.
Penso inoltre con piacere ai costosi tagliandi e alla manutenzione che ora risparmierò e che rafforzano, anche dal lato economico, la convinzione di aver fatto una buona scelta.
I segnali di un decollo dell’elettrico per il futuro già si vedono: aumento degli incentivi di legge, ampliamento della gamma di nuove vetture elettriche in presentazione e un crescente interesse degli automobilisti (in occasione delle ricariche vengo spesso affiancato da curiosi che mi chiedono informazioni). Questo certamente incrinerà la “bolla” in cui siamo oggi ma sarà sicuramente meglio trovarci in futuro a discutere su “come contenderci le colonnine di ricarica” che a lamentarci dell’inquinamento! Sono sicuro che gli “illuminati pionieri” ne saranno comunque contenti!
Un primo passo individuale nella speranza diventi a breve collettivo.