Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Con la wallbox Volkswagen ID. Charger è possibile caricare tutte le vetture elettriche Volkswagene anche di altri produttori, con connettore di tipo 2
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pIONiere
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da pIONiere »

paskyu ha scritto:Ah, non lo sapevo. Quindi durante la carica in AC vengono in un qualche modo disattivati?
Durante la ricarica AC una semplice resistenza indica l'amperaggio di ricarica massimo che la colonnina o wallbox o il carichino permette, questo e' tutto, non c'è un vero e proprio protocollo di comunicazione bidirezionale come col CCS.


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32kWh
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Per risolvere temporaneamente il problema della fuga di 2mA che farebbe andare in blocco la idcharger, per iniziare con i test e non trovando un trasformatorino di isolamento, ho preso due trasformatorini classici da stampato da 5VA 230Vac -12Vac ed ho collegato in parallelo i due secondari tra di loro e al primario del primo trasf. ho collegato la rete 230Vac e al primario del secondo trasformatore avevo nuovamente i 230Vac che ho mandato all'ingresso del pcb e finalmente sembra iniziare a funzionare. (doppio isolamento)
Ho fatto così , un corto sull'ingresso TA FV ed ho cercato il valore della R da inserire come carico sulTA LOAD dove ho usato SCT013 30A (sicuramente non troppo lineare visto che è da 30A) affinche la wallbox ha mantenuto i prelievi intorno a 6,5kW facendo attenzione di avere sempre un pò di carico sui consumi , sperimentalmente ho trovato un valore di circa 8,7 ohm (parallelo tra una r di 27ohm e una da 13ohm)
ora devo tarare la parte FV sperimentalmente ho già visto che quando levo il corto dall'ingresso la wallbox diventa tutta verde ed i consumi salgono.
ora non posso continuare le prove perchè ho la e-UP carica.
comunque vi tengo aggiornati appena posso
Intanto vorrei ringraziare Il progettista Paolo Perotti che si è prodigato vie brevi, nel suggerirmi un moduletto alternativo possibile candidato alla sostituzione
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Sciamano
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da Sciamano »

Ottimo! Non c'è niente di meglio che iniziare a vedere dei progressi! Peccato per il problema dell'isolamento, spero che troverai una soluzione facile da implementare. Intanto mi sono portato avanti e ho ordinato un SCT013 :mrgreen:
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Salve ragazzi, stasera avevo un attimo di tempo ma il fv ormai non produceva che pochi watt quindi sono passato ad analizzare il connettore per abilitare la carica della vettura solo con fotovoltaico, ho inserito un ponte con un cavetto dupont femmina sul connettore int.FV il fotovoltaico ormai non produceva più .
Al posto di r18 ho messo un bel filo r=0 ohm e collegato la e-up la wallbox si è avviata lo stesso (non doveva ...ma, questo significa che il campo di regolazione che avevo scelto non è sufficiente , quindi ho abbassato il valore di r30 , per far alzare il valore di tensione sull'uscita di U11.3 pin 8 e al posto del cavetto dupont su intFV (CN4 dello schema) ho messo due cavetti dupont che vanno ad un trimmer ed ho cominciato a regolarlo affinchè la wallbox smettesse di erogare energia.
sono dovuto arrivare fino a 300mV. sul pin 8 di u11.3
la tensione che rilevo in continua su connettore idcharger (CN1 è 130mV).
la wallbox presenta tutti i 3 led gialli e non eroga nulla il led affianco al connettore di carica EV dopo un certo tempo si spegne
anche dopo 1 ora la wallbox è accesa con tutti i led gialli (rimane a monitorare la sua presa TA interpretando un consumo finto e non può partire come volevamo perchè dai suoi conti andrebbe oltre i 28A anche avviandosi a potenza minima.
purtroppo devo rimandare a domani i test di uso WallBox solo con energia FV.
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Aggiornamento del 3 settembre. sono riuscito ad avere un pò di sole per fare qualche test ed ho trovato la regolazione automatica poco stabile, non avendo sottomano un oscilloscopio portatile mi sono ricordato della forma del segnale che può assumere in presenza di campo fotovoltaico e non sapevo se la idcharger avrebbe reagito valutandone il valore efficace, d'altronde avevo fatto le prove positive solo con un valore in continua ho quindi aggiunto un condensatore elettrolitico nel nodo identificabile come R17-R23-R4, in cui convergono a sommare i vari segnali , ho messo un 4,7uF e la wallbox si è stabilizzata. , ho quindi diminuito artificialmente il campo fotovoltaico passando dalla configurazione del inverter del mio impianto FV e limitandone l'uscita temporaneamente , la potenza fornita dalla wallbox si è abbassata quasi immediatamente ed ha regolato quasi perfettamente come da progetto.
avevo comunque un pò di prelievo penso basti cambiare il valore di qualche resistenza per centrare perfettamente la regolazione.
comunque come minimo di prelievo dalla wallbox oggi ho registrato 1400Watt che corrisponde a 6A.
sono sempre work in progress....al posto di un interruttore sul CN4 conviene mettere un potenziometro da esporre sull'esterno del contenitore utile a selezionare il punto di intervento di carica.
e passare linearmente tra queste due condizioni limite
1) carica 0 + FV (qui il fotovoltaico dovrà raggiungere una produzione superiore ai 1,4kW per far partire la WallBox
2) carica al max della corrente impostata controllando di non superare i prelievi dal fornitore energia

in mezzo ci sono tutte le altre condizioni:
carica nA +surplusFV dove n corrisponde alla posizione del potenziometro.

posso anche scegliere di non prelevare dalla rete più di x Watt esempio imposto 800Watt quindi la wb carica solo se ho almeno dal fotovoltaico la potenza disponibile per raggiungere i 6A di carica (penso la cosa possa essere utile solo se si prevede di non raggiungere la carica o se un utente ha un impianto FV di bassa potenza e comunque ne voglia sfruttare solo una parte)
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32kWh
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Il grafico è a step di 5minuti in 5minuti sull'ascisse quindi il punto inserito è la media dei 5 minuti prima
cattura.jpg
cattura.jpg (105.37 KiB) Visto 735 volte
Salve ragazzi , allora valutando che la idcharger non sempre si sposta di poco ma va a step, mi sono domandato, ma a cosa serve avere un TA LEM con una linearità così precisa quando poi ne viene valutato dallo step idcharger una variazione così ampia in risposta?
per carità se uno vuole spendere 70 € per avere due TA LEM no problem, ma visto che l'interfaccia si può tarare, ho voluto fare la prova mettento due sct013 30A che costano quasi 1/8 di meno con una linearità del 1% invece che 0,1% come il lem.
l'interfaccia in fase di progettazione era stata studiata per riciclare 1 TA LEM già in mio possesso (è si purtroppo lo avevo acquistato, d'altronde era quello che indicava il manuale di installazione e poichè il motivo dell'acquisto era proprio la gestione carichi....)
alla luce dei fatti ad oggi diciamo che con pochi euro invece possiamo tranquillamente acquistare due sct013 che variandone la resistenza di carico si possono calibrare sulla idcharger.
(se uno vuole fare il lavoro perfetto invece va bene due lem 50 o qualsiasi di quelli indicati nel manuale, comunque la taratura va controllata lo stesso in quanto i lem vanno sull'interfaccia anche se il suo valore viene raddrizzato in continua sulla uscita dell'interfaccia.)
metto un trimmer o un potenziometro da 100K su intfv il valore R che varia sposta orizzontalmente la curva.
la Resistenza messa in parallelo al TA invece ne varia la pendenza.
1) prima si deve tarare il TA Load per far si che l'accensione dei led gialli sulla idcharger avvenga alla limitazione impostata sui dip switch.
esempio se aumento la resistenza in parallelo alla sonda diminuisco il punto di limitazione, viceversa se aumento la resistenza aumento il segnale e quindi la limitazione avviene prima.
i valori per SCT013 li ho trovati sperimentalmente.
poichè i due rami dell'interfaccia non sono esattamente uguali (TALOAD e TA FV) occorre bilanciarli perfettamente quindi procedo cosi
una volta fatto lavorare correttamente il TAload e cioè la wallbox lavora esattamente come prima ma senza fotovoltaico passo a tarare
il secondo TA su FV:
nella prima fase devo avere collegato un multimetro sull' uscita idcharge in DC e leggere il valore io ad esempio ho rilevato circa 93mV sull'uscita idcharge dell'interfaccia.(ricordo che era stato agiunto un condensatore elettrolitico che in queste prove è da 14,7uF (non avevo da 16 e ho messo in parallelo uno da 10uF e uno da 4,7uF)
quindi regolo il trimmer da 100kohm per avere 93mv sull'uscita interfaccia idcharge con i TA tutti e due aperti cioè che non vi sia nessun cavo all'interno dei TA .(il valore del trimmer sarà quello che serve per avere consumo 0 e caricare solo da fotovoltaico.
vado ad inserire tutti e due i TA sulla linea dei carichi abitazione, accendo un pò di elettrodomestici in casa ovvero due phon vanno benissimo circa 2 o 2,5kW
cerco quindi il valore da inserire in parallelo al taFV per avere i soliti 93mv fatto questo posso spegnere i phon o i carichi usati.
porto il TA FV fisicamente ad abbracciare il solo cavo del fotovoltaico ed abbiamo finito. ora abbiamo due valori del trimmer il primo era quello per far funzionare l'interfaccia come in origine ma con l'interfaccia il fotovoltaico collabora attivamente.
il secondo valore invece ci serve per far caricare la nostra EV solo con il sole.
ovviamente se la carica si ferma poi riparte da sola appena ha energia disponibile, io dalle prove ho verificato intorno ad almeno a 1600Watt disponibili anche se poi in regolazione riesce ad andare anche a 1400Watt .

spero si capisca metto una foto con un pò di curve che ho indicato con le frecce per descriverle
alle 12:30 serviva la vettura e quindi è stata scollegata altrimenti sarebbe ripartita la carica.
Nelle varie prove che ho fatto si è fermata più di una volta e
ripartita regolarmente.

NOTA : R30+R18 sono stati diminuiti a 1518ohm. (per gli astemi all'elettronica le resistenze in serie si sommano)
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Ho montato sulla scheda il display ssd13106 e un nodemcu V3 ESP 12E per fare i test con l'uscita D0 .
certo il 32 era molto meglio perchè avevamo più ingressi analogici ed una risoluzione migliore, ma ho visto ora che alcuni pin sulla scheda non erano corretti aggiungi anche che non li avevo ed era li in bella vista nell'angolo del cassetto il piccolo LOLIN NODEMCU V3 ESP 12E
primo obbiettivo: inviare dati da un browser per settare il punto di lavoro dell'interfaccia.

Levato quindi connessioni su TA FV cioè lasciato pin liberi. dopo essermi imbattuto in numerosi errori nel codice finalmente comincia ad accettare i comandi e l'uscita D0 varia il suo valore.
Tramite web invio il comando http://local_ip/idcharger/xxx dove xxx è il numerello a destra delle foto.
... problema non riuscivo più a raggiungere i 6kW di prelievi anche inviando il dato 000 quindi per risolvere ho diminuto l'amplificazione del segnale sull'ultimo stadio del diodo virtuale,
ho saldato una resistenza da 3,3k in parallelo a R34 così l'operazionale amplifica meno.
il valore inviato xxx non è niente altro che il valore dell'istruzione poi una volta trovati i vari set si può mapparne i valori e fare una trasposizioni con codici che si ricordano meglio tipo 100 090 080 etc cioè 100 corrisponde al 100% 90 al 90% e così via ...

Codice: Seleziona tutto

analogWrite(D0,xxx)
Appena si avvia sul display si legge l'ip che è stato assegnato all'interfaccia dalla propria infrastrutura locale (di solito il servizio DHCP del router)
le foto si riferiscono al monitoraggio consumi fatto con metern e un raspberrypi ma le riporto sotto per rappresentare come si comporta la idcharger base.
l'interfaccia risponde sul browser semplicemente con il valore ricevuto.
In questa fase iniziale ho trovato il nodemcu che perde spesso la connessione wifi ma poi la ritrova da sola ...benomale, il risultato è che quando si da un comando dal web non viene subito recepito ma può passare stranamente anche 1 minuto.
per vedere se il codice gira ho inserito il recupero della data attuale tramite server NTP disponibile su internet e correggo automaticamente il cambio ora legale/solare, così sul display vedo data ora minuti secondi che serviranno quando si inseriranno le linee di codice per simulare quello che fa weconnect.
per adesso sono riuscito a simulare che ogni tanto non funziona la connessione :lol:
Inviando parametri via web di continuo mi è successo che sul display si è bloccata l'ora sinonimo che forse si è piantato il micro .
proverò ad inserire un watchdog ma prima devo vedere come si fa a memorizzare l'impostazione per ripristinarla al riavvio ...devo studiare, tra l'altro la memorizzazione dell'impostazione serve anche in caso di blackout per ripristinare il valore settato precedentemente.
insomma sul codice come avete capito siamo solo all'inizio ma qualcosa comincia a muoversi ;) vi tengo aggiornati.
se qualcuno mi inviasse anche in pvt le linee di codice per recuperare la percentuale tramite il server weconnect mi leva una bella patata bollente.
come già scritto io sono riuscito a trovare come fare solo in phyton.
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da 32kWh »

Per ora da ieri sera non si è più piantato,
i numerelli gialli indicano i parametri inviati via WEB
per ora all'accensione ho fatto in maniera che sia già settata per consumo solo FV.
IMG_20210914_172854.jpg
IMG_20210914_172854.jpg (1.33 MiB) Visto 651 volte
che brutte quelle resistenze aeree e i condensatori va bè ....è o non è un prototipo?
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da aventuri »

32kWh ha scritto: che brutte quelle resistenze aeree e i condensatori va bè ....è o non è un prototipo?
"Ogni scarraffone è bello a mamma sua!" :-)

Fammi dire che hai fatto un ottimo lavoro partendo da zero.. :)

Bellissimo anche il display.. è un OLED da due pollici?

Ora è tutta discesa! Quando farai il gruppo d'acquisto? :-)

A parte gli scte, e l'espansione, probabilmente si potrebbe fare montare direttamente dallo stampatore cinese.. oggi molti offrono il servizio di assembly (PCBA) a costi bassi se uno si tiene dentro al loro stock di componenti a libreria.. chissà
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Re: Progettazione circuito per aumentare le funzionalità ID. Charger base

Messaggio da Sciamano »

Scusa la domanda davvero banale, ma l'alimentazione da dove la prende?
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