È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

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tutta_energia
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È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da tutta_energia »

Salva a tutti.

Si dà il caso che il NaCl abbia questi valori trovati sui libri.
Tfus.: circa 800°C
Calore di fusione: circa 30 kj/mol che equivalgono a circa 300 kwh/m3.
Parliamo di energia esclusivamente termica.
Da 300 kwh sarebbe possibile ricavare circa 100 kwh di energia elettrica + calore perso
usabile per il riscaldamento. MA dal sale fuso potrei realizzare anche una cucina
direttamente attraverso il calore di evaporazione di qualche liquido.

Schema-idea:
-fondo il sale con il sole(attraverso riflessione usando superfici riflettenti che trasportino i raggi dal tetto di casa al sale) e con il vento(attraverso
le correnti parassite sarebbe meglio perché prenderei qualsiasi potenza eolica, anche quella violenta e sappiamo che l'e energia varia col cubo della
velocità del vento). In pratico conservo energia rinnovabile attraverso il calore.
-dal sale fuso con una centralina termoelettrica(Stirling o vapore...)produco elettricità e attivo un supervolano, da cui prelevare energia elettrica per la casa +
uso il calore perso per riscaldamento d'inverno... Evitando le batterie chimiche.
-cucina che attinge calore direttamente dal sale fuso attraverso il calore di evaporazione di qualche liquido... Siamo a 800°C con il sale fuso. Potrei ricavare
un bel piano cottura e un forno senza aggiungere altra energia.


Voi pensate che sia attuabile in termini fisici e pratici?



Stefano9899
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da Stefano9899 »

Quando ho letto il tuo post mi è venuta in mente la centrale Archimede https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_ ... _Archimede
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Angelo71
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da Angelo71 »

Nonché centrali solari che producono energia elettrica, con una ricerca si trovano molte informazioni sul funzionamento e le realizzazioni.

Fisici si , pratici no
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pIONiere
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da pIONiere »

A me invece e' venuto in mente questo Archimede:

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sl45h
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da sl45h »

tutta_energia ha scritto:
viste le temperature in gioco avresti come primo problema il contenitore dello stoccaggio dei sali (per non parlare del sistema di puntamento degli specchi e della torre a concentrazione solare) ed in seguito la gestione delle stesse per trasformare il tutto in vapore da poter gestire con le classiche turbine multistadio (perche' con una stirling andresti poco distante :roll: ...) roba industriale insomma, non certo da poter sfruttare a livello domestico.... pero' se tu disponessi di qualche centinaio di milioni di euro da investire.... 8-)

sl45h
Ultima modifica di marco il 07/05/2022, 19:57, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Eliminato quote integrale

tutta_energia
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da tutta_energia »

Mi era capitato in chimica risolvendo un esercizio di vedere la potenzialità
di conservare energia attraverso la fusione del sale. Poi ho anche visto il calore di fusione di
altri materiali, per curiosità, ed i valori sono alti se considerati per m3. Sta di fatto che non
sono tanto i valori da considerare quanto invece il costo del materiale e l'ambiente.
In ciò il sale da cucina, tra i materiali che ho visto, viene al primo posto. Ad esempio
il silicio ha una valore astronomico per m3, ma quanto costa 1 m3 di silicio e a che prezzo per l'ambiente?
Ci sarebbe inoltre da considerare l'elevata temp di fus del silicio.
Per quello che riguarda la fattibilità bisogna cimentarsi sul serio credo. Si tratta di un materiale
economico che in natura esiste così com'è senza trasformazioni, sia a cielo aperto(saline naturali e non) che in
miniera(salgemma). In tutto il mondo ci sono molte miniere di sale. Ne basta una con riserve da 1 miliardo di m3
per poter immagazzinare grandissime quantità di energia. Per ogni fusione ad esempio 1 m3 potrebbe conservare
300 kwh di energia termica. Se in un anno si riescisse a fonderlo una volta al mese avremmo conservato 3600 kwh.
Le potenzialità ci sono, in tutto. A Scanzano Jonico ad es., vicino Taranto, è stata scoperta una miniera
da decine di miliardi di tonnellate(2 tonnellate equivalgono a 1 m3 all'incirca). Ma c'è dappertutto. In Francia si parla
addirittura di migliaia di miliardi di tonnellate di riserve, ecc... Si tratta di un materiale onnipresente che potrebbe
risolvere il problema energetico alla razza umana.
La mia idea principale è quella di usarlo come immagazzinatore energetico per una casa domestica. Si tratta solo di
riuscirci, senza porsi problemi di disponibilità del sale, di costi quindi...e di ambiente.
Secondo me è possibile, ma tra il dire e il fare si dice che c'è di mezzo abbastanza spesso il mare. Siamo dei sognatori,
forse, ma se ci riuscissimo avremmo fatto bingo.

Potrebbero starci degli imbuti solari che convoglino il sole, specie estivo, dal tetto al contenitore del sale in modo da fonderlo.
Il sale è già a 800°C. Quindi non abbiamo bisogno di una lente di Fresnel per fonderlo(Non scherzo. Su youtube c'è chi riesce con
questo tipo di lente a fondere l'acciaio!). Basta iniettare più energia possibile.
Però pensando anche alla mia zona baciata, si fa per dire, dal vento(siamo pieni di pale eoliche) la mia idea va soprattutto a come
fondere il sale con il vento. Ad esempio se faccio girare con la forza del vento una vecchia ruota dotata di pale eoliche di fortuna e
ci attaccassi delle calamite provenienti da hard disk rotti(quelli a dischi) potrei ottenere calore facendo girare queste calamite
nelle vicinanze di un conduttore a causa della variazione di flusso magnetico. Questa variazione di flusso infatti genera sul conduttore
delle correnti parassite che lo riscaldano per via della resistenza elettrica intrinseca del conduttore.
Questo sistema, in linea di principio, si potrebbe anche usare per fondere il sale, così come anche per produrre acqua calda sanitaria...
Magari facendo girare le calamite esternamente al recipiente isolato del sale, dotato di conduttore nell'interno tanto il campo magnetico
è in grado di attraversare dei materiali isolanti...(A dire la verità il sale fuso è un pò conduttore e non mi sorprenderei se si scaldasse qualora
fosse attraversato da una variazione di flusso magnetico. Studiare questo caso potrebbe portare a grandi risultati)
Detto così sembra davvero fattibile, ma ci vogliono i mezzi per investire. Magari legambiente potrebbe sostenere questa cosa visto che,
ridico, il sale è un materiale assolutamente green.
CapRichard
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da CapRichard »

Tipo le centrali solari a sali fusi come quelle in Marocco?
tutta_energia
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Re: È possibile sfruttare il calore di fusione del sale da cucina?

Messaggio da tutta_energia »

CapRichard ha scritto:Tipo le centrali solari a sali fusi come quelle in Marocco?
Se stai parlando del progetto di Rubbia non ha niente a che vedere. Lì ci sono i collettori solari
che aumentano la temperatura dei sali fusi, non li fondono. Per dire, in quanto all'immagazzinamento bisognerà
fare riferimento al valore del calore specifico, non al calore di fusione.
Questo tipo di centrali a me non piacciono a dire la verità; i collettori si sporcano..., se i sali solidificassero ci sarebbe un
sacco di roba da buttare a quanto sembra per cui usano un altro combustibile contro il rischio della solidificazione,
l'area dedicata ai collettori non è sfruttata al meglio.
Proporrei un super lentone di Fresnel posto a pian terreno, con possibilità di riflettere la luce se necessario, che riesca
a fondere il sale. Il lentone potrebbe essere coperto da una struttura di vetro lavabile meccanicamente. I raggi verrebbero
convogliati in basso dove è presente il sale da fondere... Funzionerebbe come un forno salare, con i raggi che vengono deviati
verso il basso. A dire la verità si potrebbe evaporare anche un liquido, più costoso del sale, che serva solo per riscaldare il sale. Ad esempio se metto nel fuoco della lente, nel 'fossato', il sodio puro(Teva a circa 900°C se non erro. Tfus a circa 100°C) in un contenitore di grafite ed in assenza di aria ed acqua, magari in atmosfera con solo azoto, questo evaporerebbe e potrebbe essere convogliato dove è presente il sale da scaldare/fondere trasferendogli il calore attraverso la liquefazione. I valori del calore di evaporazione sono sbalorditivi, eccezionali, da sballo, ma
potrebbero essere sfruttati in questo caso solo per trasferire il calore. Io sarei contro l'uso del sodio e della grafite. Pensate se dentro il 'forno' entrasse
acqua o aria a circa 900-1000°C. Se venissero usati bisognerebbe progettarlo bene, in modo da non rischiare, nemmeno contro possibili alluvioni altrimenti
sarebbe un forno solare da buttare...
In questo modo si sfrutta anche tutto il suolo dove si vuole sfruttare il sole. Pensiamo anche al consumo del suolo, che non è una cosa da poco...

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