marco ha scritto:Non è chiaro se fosse la 3a, potrebbe sembrare anche l'industriale: le tipo 2 da 22 kW credo che vadano comunque lasciate alle auto, almeno fino a che le moto non monteranno caricatori rapidi che in un'oretta si fa, altrimenti si rischia di occupare tutto il giorno le colonnine per ricaricare quasi nulla (rallentando la conversione delle auto, problema più importante)
CI sono pro e contro in ogni soluzione.
Io preferisco il raddoppio dei punti di ricarica e che quindi possono usare indistintamente tutti.
Dedicare le 3A a loro significa dividere le nostre possibilità (ed anche le loro) visto le enel pole sono quasi tutte 3A+T2, quindi una sola auto può caricare.
Se fossero 2xT2 potrebbero caricare 2 auto, oppure due scooter oppure un'auto ed uno scooter. Più possibilità.
Poi la tariffa a tempo risolverebbe tutti i problemi.
Discorso diverso se ENEL fa ad esempio come ha fatto a Milano A2A che ha creato delle rastrelliere con 12 prese 3A: ma è stata in verità una commessa specifica per il carsharing leggero (infatti non tutte le prese possono essere usate da privati) ma anche qua mi sembra un raddoppio dell'infrastruttura per dimezzare le possibilità.
Come direbbe Claudio poi è una situazione tutta e solo italiana: come fanalini di coda della mobilità EV siamo sicuri che dobbiamo reinventare la ruota e stabilire che sia giusta a farsi così quando nel resto d'Europa fanno diversamente?
Invece c'e' una osservazione che hai fatto fra le righe: se doti lo scooter di tipo2, poi a casa devi avere la wallbox e non basta più shuko. E così in negozio, in ditta, da amici, dalla nonna.
Ma si potrebbe fare il doppio cavo per lo scooter: un modo1 ed un modo1. Poi è lo scooter a gestire il PWM se si usa il cavo che lo prevede.
