Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Per discutere di modelli di cui non esiste ancora una sezione o di problematiche comuni legate a tutte le marche e modelli di automobili elettriche.
Regole del forum
Parlare di un solo e singolo argomento per discussione, nella sezione più corretta e con un titolo chiaro e descrittivo, evitando i fuori tema | Evitare di citare tutto il testo di un precedente messaggio, ma lasciare solo il minimo indispensabile usando questo sistema | Utilizzare le unità di misura corrette, in particolare i kW per la potenza e i kWh per l'energia, di cui è spiegata la differenza qui | Leggere il regolamento completo che è visibile qui
Rispondi
lorenzo.majoli
★★ Apprendista
Messaggi: 29
Iscritto il: 10/02/2019, 19:41
Località: La Spezia

Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da lorenzo.majoli »

Testo corretto dalla discussione sul topic e riscritto qui di seguito in prima pagina.

Una visione dilettante 2.0

*Introduzione
Per come siamo abituati oggi a fare rifornimento, il sistema dominante ci da una leggera libertà di scegliere il fornitore del combustibile e decidere quanto combustibile comprare. I ritmi cambiano in base alle necessità degli utenti ed alla loro capacità organizzativa, la dove la densità di traffico è alta e si sta in macchina molte ore, fare rifornimento in pochissimi minuti diventa un requisito importante.
Oggi comprare un auto elettrica è una scelta per pochi, costi alti dovuti alle batterie non compensato dal minor costo dei motori elettrici e dall’elettronica di potenza.
Procedendo all’introduzione di un numero sempre maggiore di auto elettriche ci troveremo in problemi sia vecchi che nuovi. Tratterremo i problemi che derivano dal traffico, quelli di trovare parcheggio, ed infine il problema di fare rifornimento. I vantaggi saranno un miglior rendimento nei cicli urbani, la possibilità di rifornirsi da casa, la possibilità di rifornirsi in parcheggio, se ne troviamo uno libero, i parcheggi sono di tutti diventa difficile isolarne una parte. Per tutti questi aspetti ci sono in atto investimenti e strategie locali discutibili.
Altro aspetto che emerge sono la moltitudine di vettori energetici utilizzabili dalle auto elettriche e le loro necessità. Non ci sono solo batterie al litio e non ci saranno solo quelle in un prossimo futuro. Esistono tecnologie che non possono essere caricate da colonnine o prese elettriche domestiche.

*Sicurezza auto elettriche
Siamo tutti convinti che le batterie sono sicure, almeno quasi quanto le auto a benzina, queste ultime con quelle a gasolio contano centinaia di milioni di esemplari circolanti, una cifra incalcolabile se si contano tutte quelle prodotte dalla sua invenzione ad oggi. Non so calcolare il peso statistico delle esplosioni o combustioni di tali veicoli e nemmeno la loro distribuzione negli anni.
Mentre sappiamo bene che le auto elettriche sono pionieri di questa mobilità e qualche problema continueranno ad averlo, vero che la capacità, la sicurezza, il costo, verranno continuamente aggiornati nei prossimi anni, ma io terrei in particolar riguardo la pericolosità di certe tecnologie. La dotazione di batterie con grande capacità, per aumentare sensibilmente il lasso di tempo fra una ricarica ed un’altra, può diventare pericoloso e molto pericoloso in caso di cortocircuito di una o più celle, dovute alla rottura per i motivi come incidente, difetti di fabbrica e quant’altro, con rischio di incendio inestinguibile, dipendente dallo stato di carica delle batterie, e comunque poco salutare per gli occupanti della vettura e di tutti quelli prossimi ad essa. Quando una cella galvanica va in cortocircuito la sua elevata corrente si trasforma in calore innescando una reazione a catena sulle altre celle e di conseguenza aumentare la potenza termica ceduta in maniera incontrollata. Tra gli scenari possibili ne cito solo due: Incidente stradale che evolve in un rogo inestinguibile, con possibile conseguente blocco del traffico in punti critici come viadotti, gallerie, autostrade ma anche strade cittadine. Incendio in stazione di ricarica o peggio, parcheggio ad alta densità di automobili, questo potrebbe innescare il rogo di tutte le auto del parcheggio con lo sviluppo di un fumo dannoso alla salute, oltre che a danneggiare la struttura del parcheggio.
Non esiste ancora un tipo di confinamento delle batterie a bordo automobile, con sistema inibitore o ritardante di combustione. Non esiste nemmeno un sistema per la separazione rapida di emergenza delle batterie del veicolo.

*Parcheggi e colonnine
In questa economia e per come viene affrontata la mobilità, il problema parcheggio esisterà sempre. Peggio ancora in una grande città che ha avuto uno sviluppo urbanistico nei secoli dove non esistevano le automobili, a fronte di questo si possono ridurre aree verdi o costruire costosi silos ad alta o bassa densità di automobili, creare isole di parcheggio lontane dal centro collegate da uno sciame di navette, fare piazze ed aree verdi in quota per permettere il parcheggio sottostante, addirittura adattare la città su due livelli dove permettere la circolazione elettrica e pedonale. Tutto questo esula dai contenuti del testo proposto.

*Strategia batterie
Batteria fissa e batteria mobile. La batteria fissa viene scelta dal costruttore e vincola chi le produce a seguire le dimensioni e le specifiche della casa automobilistica. non possono essere alterate se non previsto dalla casa, possono essere sostituite in officina e si acquistano, nella maggioranza dei casi con il veicolo, rottamata l’auto rottamate anche le batteria, tutto questo dopo molti anni si spera. Di conseguenza ogni casa ha il suo modo di integrare le batterie nel veicolo, distribuendo tutte le masse in modo da bilanciare l’auto, coprano o fanno produrre la tecnologia di compromesso, avviano progetti di ricerca e sviluppo, e sino a qui va bene. Qualcuno ad oriente lamenta l’accumulo delle batterie esaurite per autotrazione.
La batteria mobile non esiste.

*Introduzione modulo "vuoto" di potenza
Aspettando il futuro vettore energetico che verrà se verrà.
Partendo dalla considerazione banale che l'industria, dal secondo dopoguerra ad oggi, necessita di parti intercambiabili provenienti da produzioni diversificate e normalizzate per essere assemblate, da cui l’idea di un contenitore normalizzato che determini uno sviluppo forzato nell’impacchettamento di queste tecnologie e che non precluda lo sviluppo di tecnologie più sicure, efficienti e a costi più bassi, una mera scatola vuota con specifiche ben definite accoppiata ad un alloggio strutturale nel veicolo, anch'esso con specifiche ben definite.
Altra considerazione è la "giungla" di tecnologie che si aprono innanzi a noi che sono futuribili, nuove e vecchie, che vengono rinnovate ed implementate oppure abbandonate. Tutto questa specie di ecosistema di piante ed animali più o meno pericolosi potrebbe sopravvivere e continuare a svilupparsi in uno spazio comune che permette loro di veicolarsi velocemente, senza attendere la fine vita dell’intero veicolo, e competere in autonomia senza essere viziate da terze parti per la sopravvivenza od il dominio, di una parte del mercato, non di tutto il mercato.
Ogni produttore, grande, medio e piccolo di età, si adopererà nella sua ricerca e sviluppo.
Ponendo attenzione non solo a migliorare i rendimenti ed abbassare i costi ma anche a riciclare il più possibile.
I veicoli non predisposti, tutti quelli accumulatori principali fissi non usufruiranno di questa opzione, mentre i veicoli predisposti al modulo di potenza potranno usufruire anche dei sistemi di ricarica per colonnina o presa domestica, compatibilmente alla tecnologia del vettore energetico. Esistono ed esisteranno diversi vettori energetici, ci sono batterie che può ricaricare l’utente alla colonnina ed esistono accumulatori che non possono essere ricaricati alla colonnina, per esempio batterie metallo aria, fluidi per pile a combustibile e cos’altro. promuovendo la libertà di decidere come ricaricare, condizionata dalla tecnologia impiegata.
Aprendo la possibilità per una piccola auto di percorrere lunghe distanze senza spendere molto tempo nelle soste per la ricarica, la possibilità di alloggiare più moduli in base al tipo di veicolo, aumentando di conseguenza anche il peso.

*Modulo di potenza
Possiede delle specifiche note e definite, volume, dimensioni, composizione della struttura, posizioni delle interfacce, scambio fluidi, scambio dati, attacco sistema di estrazione-inserimento e requisiti strutturali e non strutturali, per il confinamento.
Possibilità di personalizzazione per assemblaggio di parti trovate in commercio od autocostruite per uso proprietario non permutabile in una stazione di scambio.
variazione dei kwh per modulo in relazione al vettore energetico.
Libertà di produzione dei contenuti con brevetti proprietari od acquistati secondo la limitata capacità di produzione di ogni singolo produttore-fornitore, condizionata dalla capacità minima energetica comune a tutti i moduli, dalle tolleranze di peso e baricentro, dai requisiti di sicurezza e dalla compatibilità dell’interfaccia modulo-veicolo che prevede il collegamento di potenza, il collegamento per controllo elettronico e sensoriale, ed infine la regolazione del flusso d’aria esterna forzato o naturale per il raffreddamento e/o alimento della tecnologia impiegata nonché l’interfaccia di carica energetica, inequivocabile, per la classe di appartenenza del vettore energetico utilizzato.
Dotato di un “registro di volo” che tiene traccia dei cicli di carica-scarica, le condizioni ambientali, i seriali delle stazioni di carica e dei veicoli, i tempi, ed infine il controllo e la trasmissione del tollerabile uso del dispositivo.
Il modulo può essere caricato da una fonte esterna al circuito di scambio ma comunque è dovuto il pagamento della quota per Kwh al produttore-fornitore ed il pagamento dell’assorbimento tramite la rete energetica nazionale, colonnine e prese domestiche, sempre compatibilmente al vettore energetico adottato su quel modulo.
Se, nell’ipotesi che il proprietario disponga di un impianto di sua proprietà, dovrà solo corrispondere al costruttore la quota per Kwh utilizzato su il suo modulo. tale impianto dovrà essere compatibile con la tecnologia contenuta nel modulo. Perché comunque il contenuto del modulo di potenza è di proprietà del costruttore-fornitore e a lui va pagato l’uso in una quota per Kwh.

*Modulo ed alloggio modulo in vettura
Possiede delle specifiche note e definite, volume, dimensioni, posizioni delle interfacce, scambio fluidi, scambio dati, attacco sistema di estrazione-inserimento e requisiti strutturali e non strutturali, per il confinamento.
Tutti i veicoli che di fabbrica adottassero il dispositivo dovranno essere dotate di un alloggio standardizzato accessibile dall’esterno, per il confinamento del modulo di potenza. questo alloggio dovrà ottemperare a i requisiti di sicurezza normati ed in base a tecnologie e vettori energetici conosciuti, dovrà prevedere un sistema che separi l’alloggio batterie dall’abitacolo del veicolo, in modo tale che il pacco batteria possa dissipare calore e/o gas all’interno della sagoma del veicolo senza coinvolgere l’abitacolo per un tempo necessario a trarre in salvo gli occupanti in base alle condizioni al contorno, oppure per distacco dalla sagoma del veicolo, bruciare all’esterno ad una distanza di sicurezza da stabilire in base sempre alle condizioni al contorno. E’ possibile anche una combinazione dei due modi di affrontare la situazione di emergenza.
Funzione ordinaria dell’alloggio batterie accessibile dall’esterno è la possibilità di una sua sostituzione in stazione di servizio con un rapido rimpiazzo completamente carico. Possedere una velocità di sostituzione del’ modulo vuol dire poter sostituire frequentemente e limitare la capacità e il peso.
Possibilità di ricarica da altro circuito differente dalle stazioni di scambio, sarà il cliente usare il vettore energetico di suo gradimento.
L’alloggio strutturale può ospitare moduli multipli a discrezione del costruttore con tutti i requisiti del caso.
kers per batteria fissa secondaria oppure kers solo quando in uno slot, o nel solo slot, abbiamo un modulo compatibile.

*Modulo e stazione di ricarica
Ho la sensazione che esistono già strutture da riqualificare progressivamente sul territorio che sono le stazioni di servizio fossili. Ci sono già in atto proprietà o concessioni per queste stazioni e visto la concentrazione, rispetto ad una diffusione di colonnine sul territorio, diviene più facile il cablaggio di potenza dalla rete energetica nazionale. Queste stazioni hanno delle cisterne che possono essere recuperate per il confinamento delle tecnologie "pericolose" in caso di scarica incontrollata,
La stazione di cambio deve essere progettata in maniera opportuna per poter espandere il numero degli slot di diverse tecnologie e per ridurre i costi del prolungamento del sistema automatizzato per il cambio e lo smistamento dei moduli per vettore energetico nelle zone di carica dedicate, la diagnostica e sostituzione. Caratteristica principale della stazione di servizio è la sua dimensione relativamente contenuta con capacità di gestione in un ambiente confinato qualsiasi sia la tecnologia adottata.
La stazione da precedenza nello scambio a quei moduli con data meno recente a magazzino indifferentemente dal produttore, in modo non favorire uno specifico produttore o tecnologia.
Criteri di promozione possono essere messi in atto dal cliente. La richiesta verrà soddisfatta in ordine di arrivo e sulla disponibilità in stazione, il cliente potrà esprimere una preferenza per quei moduli che per natura sono, a parità di capacità oppure riconducibili alla quantità di Kwh minima stabilita per un solo modulo, che sono per natura più leggeri, più capaci ed altri motivi come: posizione baricentro modulo, sconti, simpatia, etc. il costo a Kwh caricato sarà suscettibile di variazione per vettore energetico e tecnologia utilizzata.
Criteri di promozione possono essere messi in atto dalla stazione in base alle richieste di preferenza dei clienti per evitarne la migrazione ed in base ad eventuali flussi di classi di moduli che possono essere compensati tra le stazioni; nel migliore dei casi sono i veicoli stessi a porre in atto questa compensazione.
Tutti quei moduli che non reggeranno la competizione, verranno fatti migrare alle stazioni secondarie per liberare slot; queste stazioni gestiscono flussi meno impegnativi e delocalizzati delle vie principali.

*Mercato dei moduli
Nel sostenere produttori diversificati, permettiamo la rapida circolazione di tutte le tecnologie sviluppate che diventano competitive subito.
Questo svincola i produttori di automobili dai produttori di dispositivi di accumulo, lasciando invariate le linee di produzione delle automobili e libertà presente e futura di utilizzare qualsiasi tecnologia disponibile, riciclabile, sicura e sostenibile. Così chi fa automobili, fa automobili usando la medesima predisposizione senza promuovere questa o quella tecnologia e soprattutto senza dover cambiare auto per cambiare tecnologia di accumulo.
I produttori possono, tramite il registro a bordo del modulo percepire anche le preferenze dei clienti e regolare la produzione secondo le proprie capacità immettendo nel circuito altri moduli di potenza oltre a quelli dovuti alla crescita del mercato.
canone annuo per l’accesso al dispositivo? penalità pagata per immobilizzazione del modulo?

*Una possibile strategia
Introduzione del dispositivo per mezzi pubblici di piccola-media taglia con moduli multipli, successivamente, potenziamento e implementazione per il trasporto privato.

*Esempi per tipo di utilizzo
Molti cambi
Pochi cambi
Nessun cambio

*Fine vita del modulo
Una volta che il contenuto del modulo scende a rendimenti sconvenienti, viene ritirato ed inviato alla catena di supporto che ha prodotto il contenuto per il suo riciclo o smaltimento. Un modulo si considera a fine vita anche quando viene aggiornato fisicamente o ritirato per difetto od avaria. Il produttore è obbligato a riprendersi anche le ceneri ed i residui della combustione e procedere al corretto smaltimento.

*Note finali
Non sono stati presi in considerazione automobili sportive, super sportive, grandi mezzi, moto e scooter.
La capacità di un modulo dovrebbe essere, intorno ad un minimo 35 Kwh.
Ringrazio i partecipanti del forum elettrico per la loro preziosa collaborazione.
Ultima modifica di lorenzo.majoli il 12/03/2019, 12:28, modificato 1 volta in totale.



polianto
★★★★ Esperto
Messaggi: 2549
Iscritto il: 22/09/2016, 12:05

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da polianto »

Manca solo "non ci sono più le mezze stagioni" e "con l'euro i prezzi sono raddoppiati" e le abbiamo dette tutte.
trollalero trollalà
ciao
VW e-UP! detta EPPA & Opel Mokkae
Avatar utente
roberto72
★★★★ Esperto
Messaggi: 2306
Iscritto il: 28/03/2017, 11:17
Località: Spinea
Veicolo: Leaf 24 kWh

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da roberto72 »

A M E N
Grazie della tua presenza che ci arricchisce tutti di nuove informazioni.
Dove ci si iscrive alla tua religione?
Nissan Leaf 24 kWh Consumo Immagine - Impianto FV 4,7 kWp
lorenzo.majoli
★★ Apprendista
Messaggi: 29
Iscritto il: 10/02/2019, 19:41
Località: La Spezia

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da lorenzo.majoli »

ciao roberto, era solo una riflessione se vuoi arricchire il contenuto sei bene accetto
lorenzo.majoli
★★ Apprendista
Messaggi: 29
Iscritto il: 10/02/2019, 19:41
Località: La Spezia

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da lorenzo.majoli »

non ho studiato teologia ma ingegneria e sono due cose che vanno molto per i fatti loro

Carlo
★★★★ Esperto
Messaggi: 3752
Iscritto il: 23/11/2016, 22:33

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da Carlo »

Analizziamo i tuoi punti.
Infrastrutture scarse: si, e vorrei farti notare che anche i veicoli in circolazione sono pochi. Vorrei anche farti notare che pure le stazioni di rifornimento di metano sono poche, come i veicoli, ma nessuno dice niente
Sicurezza veicoli elettrici: la batteria è indubbiamente un elemento sensibile, ma vorrei farti notare che stiamo parlando di una tecnologia circolante da 10 anni, in pieno sviluppo tecnologico, quindi per favore non fare proiezioni futuristiche su una tecnologia che è in piena evoluzione e di cui non sappiamo il futuro evolversi.
Scrivi “inquinamento urbano ed un po’ di effetto serra”, beh da Ingegnere quale dici di essere mi aspettavo molta più precisione su questo aspetto che qui banalizzi in modo ridicolo.
E se vogliamo parlare di pericolosità degli elementi, vorrei ricordarti il piombo tetraetile, inventato nel 1921, riconosciuto gravemente dannoso alla salute umana subito dopo e bandito solo nel 1986.
Ne stiamo ancora pagando le conseguenze nell'atmosfera terrestre.
Giusto per completezza l'inventore del piombo tetraetile ha inventato il CFC, altra piaga planetaria
Oggi il PM10 causa più tumori delle sigarette.
Ora che hai questi dati in mano, fammi un favore, invece di fare ipotesi sul futuro delle batterie, trova un rimedio a questi problemi attualmente esistenti e gravemente dannosi alla salute umana,
dato che alla fine hai esposto un sacco di ipotesi, ma senza fatti, a parte forse 3 tesla che hanno preso fuoco su tutta la produzione mondiale di veicoli elettrici in 10 anni
Diego
★★★ Intenditore
Messaggi: 714
Iscritto il: 30/11/2017, 3:17

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da Diego »

ciao,
è buona norma presentarsi prima sul forum prima di postare.

la cosa MERAVIGLIOSA di questo forum è lo scambio di opinioni, raramente accese, opinioni e discussioni costruttive che hanne permesso a molti, di capire se l'elettrico (dal fornello ad induzione ad un camion elettrico) fosse la strada per lui/lei ecc.
ho provato + volte a seguire altri forum/discussioni ma senza successo per elevata ignoranza ma soprattutto pregiudizi radicati a fondo. pertanto ho deciso di non impegnare + il mio tempo per dare informazioni importanti su siti che non apprezzano. l ho capito a mie spese ovviamente. ecco, il tuo post mi ricorda uno dei tanti che ho letto...

in questo forum tutti solo uguali e tutti entrano in punta di piedi (soprattutto se ignoranti in materia e privi di esperienza) e se ASCOLTANO/LEGGONO escono arricchiti. dal teslaro al biciclettaro elettrico a chi ha solo un FV e vuol capire se conviene mettere un accumulatore o no.

il mio post più che dare una risposta a te è per elogiare il lavoro che viene fatto da chi ha creato questa community e tutti i giorni la mantiene attiva e ricca di contenuti!
FV 12.24 kWp + accumulo 6.6 kWh > Bici elettrica CMS-F16 (3.000 km/anno) > C-Zero del 2015 (15.000 km/anno) > Model 3 LR AWD (50.000 km/anno)
kathy
★★★ Intenditore
Messaggi: 783
Iscritto il: 01/01/2019, 11:20
Località: Casa all-electric FV 12kW PdC LG Therma V
Veicolo: VW ID3

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da kathy »

lorenzo.majoli ha scritto:non ho studiato teologia ma ingegneria e sono due cose che vanno molto per i fatti loro
ma hai davvero finito tutti gli esami!?!?
All-electric Home - FV 12kW - PdC LG Therma V 16kW - ID3 58kWh
marcober
★★★★★ Ambasciatore
Messaggi: 11180
Iscritto il: 17/05/2017, 10:59
Veicolo: Zoe Q90
Contatta:

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da marcober »

lorenzo.majoli ha scritto: Chi ha la fortuna di avere un box auto oppure un’area di sosta privata può ricaricare l’auto nelle ore notturne quando il kwh costa pochissimo per un surplus di corrente prodotta. Pensare di ricaricare auto durante il giorno aumenterebbe, su i grandi numeri, il consumo di elettricità durante il giorno aumentando la differenza di assorbimento fra le ore di punta e quelle notturne, con sensibile aumento dei costi di produzione.
Non è cosi.
Non esiste alcun ELEVATO differenziale fra giorno e notte.
Arera ci dice che OGGI il delta prezzo fra F1 e F23 è di 1 cts..su un costo VARIABILE del kwh di circa 20 cts..dunque fra giorno e notte il delta COSTO per il consumatore Italiano è del 5%..diciamo che non fa differenza.
Anche con il BTA che perrmette la Multioraria (3 fasce separate), vediamo che nel primo trimestre 2019 F1 e F2 sono assai simili mentre F3 è solo 1,4 cts piu bassa di F1 e F2..dunque siamo semrpe li,,cambia poco
Sai perche succede questo? succede da quando essite il FV che ha "spianato" il picco diurno di prezzo, per cui speso la F1 costa MENO della F23..e questo trend sarà sempre piu forte man mano che aumenta il FV in rete.
E man mano che aumentano la auto elettriche, con carico in prevalenza notturno, la F3 crescera..dunque F1 e F3 sono destinate ad essere molto dimili..solo la F2 potrà aumentare.
E infatti gia è possibile usare tecnologia V2G per alimentare la rete con le aut elettriche in F2, ricaricandole in F1 e F3, quando costa meno, guadagnandoci qualche cosa grazie ai "servizi" di rete remunerati (presto anche in Italia).
Insomma % elevate di EV aiutano la rete e non la appesantiscono..perche una rete con tanta FER non programmabile. ha bisogno ti tanto accumulo chimico..e siccome avremo tanto litio "con le ruote" , useremo quello..rientrando a casa con magari il 30% di autonomia (normale), per le prime 2-3 ore sarà auto che alimenta la casa(e la rete) e solo dopo le 22 sarà la rete che ricarica auto.
Siccome il Fv produce DI GIORNO, sarà assolutamente UTILE che una buona fetta di auto si RICARICHINO di giorno..ad esempio quelle che sono ferme sotto il posto di lavoro..altrimenti la punta estiva del FV non sapremmo dove stocacrla!
Leggi le previsioni RSE e vedrai che è tutto dimensionato/dimensionabile e fattibile senza grossi sconvolgimenti...serve molta IA e poco Hardware..dunque nulla di impossibile.

Sicurezza..non so..a me sapere di avere 70 lt di benzina infiammabile e liquida a bordo..pronta a vaporizzare sul motore caldo e a incendiarsi se ci sono lamiere che fanno scintille, non è che mi faccia stare sereno..idem se ho gpl e metano sotto pressione..o magari Idrogeno..non è che poi magari la scelta dell'accumulo solido è quella piu sicura?

Intercambio batterie..strada che è stata battuta all'inizio dello sviluppo..ma che si è sempre rivelata improponibile. Se i costi batterie continueranno a scendere...e le potremo ricaricare con potenza dfra 100 e 300 kw..significa erogare 3,3 kw al minuto..20 km al minuto ..che non è malaccio..il tempo di un caffe e della toilette e hai 150 km in piu...
A cambiare un pacco batterie..ci sono i filmati su internet..comunque servono alcuni minuti..e anche fare 70 lt di gasolio servono alcuni minuti..dunque siamo li.

Di certo accanto a colonnine da 300 kw servono tante colonnine da 3 kw per carico stradale notturno a prezzi bassi..ma la fortuna è che sono infrastrutture fattibili con tecnologia basica..dunque quando il mercato le chiederà, ci sarà concorrenza fra chi lo offrirà.

Senza contare che nelle grandi città..il numero delle persone che rinuncia ad auto propria è in forte aumento...dunque il discorso infrastruttura ricarica/mezzo trasporto diventa un problema di chi offre "il servizio"..non tuo...e dunque sarà la Soc di servizi che si metterà le colonnine nei luoghi e n numero adeguato per dare a te il servizio, al costo inferiore a quello che avresti comprando auto tua..non vedo problemi tecnici particolari da risolvere

Il vero problema alla base è piuttosto la disponibilità di elementi per fare accumuli per tutti..e allora forse il vettore Idrogeno diventerà la via obbligata (vedi esempi di case staccate da rete in Svezia, basate su accumulo stagionale di Idrogeno, che poi viene anche usato per la trazione dell'auto a cella combustibile). La strada la deciderà la disponibilita e dunque il prezzo delle terre rare..se aumentano troppo, ecco che H diventa competitivo, perche ha una disponibilita infinita come vettore energetico (basta avere un pò di acqua e del FV..)
ZOE Q90 - FV: 15 kW Sunpower - Riscaldamento: PDC - Se non la conosci scarica https://www.needtocharge.com/
mirko2016
★★★★ Esperto
Messaggi: 6875
Iscritto il: 23/08/2018, 20:03
Località: Alba
Veicolo: Leaf 40 kWh Tekna

Re: Una visione dilettante sulla mobilità elettrica

Messaggio da mirko2016 »

Non è più come con il petrolio, compri e bruci,

Beh questa è bella....ma dai, che idea bruciamo le batterie quando sono finite, tanto come fa ridere quel po' di effetto serra e inquinamento urbano (che alla fine a noi dell'innalzamento della temperatura che c'è frega? I ghiacci che stanno al polo Nord mentre io abito in collina, ne possiamo anche fare a meno) passeremo sopra anche al rogo delle batterie esaurite!
Dopotutto possiamo anche permetterci di fare così, è molto più divertente anziché recuperare i materiali PREZIOSI con cui son fatte.

Arrivati al tema delle batterie. Da un punto di vista commerciale e di consumo c’è interesse a vendere batterie con pochi cicli di ricarica, non riciclabili in modo da inquinare e straguadagnare,

Qui anche hai fatto una attenta analisi di questi ultimi significativi anni di auto elettriche, infatti prima davano garanzia base sulle batterie di 5 anni, poi sono andati a 8 anni. E ovviamente siccome 8 è minore di 5 è un chiaro segno che stanno vendendo batterie con sempre meno cicli di ricarica.

Venendo seri, per quanto riguarda il discorso delle batterie, oltre quello detto da marcober, non è una cosa da escludere a priori ma come servizio accessorio. Dovrebbe esserci una batteria dell'auto che fornisca quei 150-200km reali e la batteria aggiuntiva per altri 100 km ad esempio. Ma questo necessiterebbe una uniformità dei mezzi costruiti con predisposizioni semplici e rapide e comunque che le batterie migliorino notevolmente rispetto oggi (per poter sostituire agevolmente il pacco). A livello pratico e tecnico sarebbe fattibile (previo quanto sopra) a livello commerciale dubito che il mercato si possa dirigere verso quella direzione perché vorrebbe dire che le persone dovrebbero scegliere tra auto con sempre tanta autonomia e altra auto con 200 km, rifornimento della prima fattibile in ogni momento giorno e notte ovunque e in poco tempo (diffusione maggiore colonnine), della seconda solo durante gli orari di apertura e dove il servizio viene offerto. Anche metter tutti d'accordo a usare lo stesso standard sarebbe difficile e aver decine di tipi di batterie diverse ne impedirebbe l'impresa.
Io sono per avere batterie dimensionate a dovere e una capacità di ricarica che in 30 minuti sia il 60 % (dal 20 all'80) è già buona, ovviamente ognuno deve avere ben chiare le proprie esigenze. A me bastano 200 km, ma a molti altri servirebbero km in più e quando le auto standard saranno da 350 a 400 km reali (praticamente ci sono già ora, devono diventare solo caratteristiche dell'auto standard), una sosta di 30 minuti ogni 200-240 km non risulta pesante, specie considerando che se il viaggio è di 550 km di sosta ne basta una (considerando auto da 400 km basta una sosta sola fino ai 600 km), e fare due soste di 30 minuti in un viaggio di 750 km non sarebbe chissà quanto impegnativo, anzi ti rilassi un po'.

Se più volte la settimana fai più di 750 km, oltre all'invito a trovare un sistema di viaggiare meno se possibile perché non vivi bene, l'auto elettrica forse non va bene per te e meglio una a metano o diesel (potresti usarla lo stesso ma diventerebbe impegnativo e il calo dell'autonomia, anche se ridotto, diventerebbe fastidioso. Le soste però le farei anche con auto metano o diesel)
FV: 4,55 kW qcells G5 inverter zucchetti - https://www.solarmanpv.com/portal/Termi ... ?pid=71510 - PDC aria aria: 2 LG Quadro 1 LG wifi artcool - Leaf Tekna 40 kWh 06/2018 dal 09/20 + Peugeot e208 Allure 11/20 ex 06/21 + Peugeot e208 GTpack dal 06/21

Rispondi

Torna a “Auto Elettriche in Generale”