Capitolo 8 - La ricarica a casa
Chi possiede un'auto elettrica deve essere cosciente di come ricaricarla. Anzi deve essere un vero esperto.
La ricarica da casa è uno dei fattori che ci distingue dai colleghi che hanno auto tradizionali. Ma è anche la prima difficoltà da risolvere.
Alle tante domande, si trovano altrettante risposte sia in questo forum, che in altri siti specializzati come
https://www.e-station.it/ricarica-auto- ... -casa.html oppure
https://www.enelx.com/it/it/mobilita-el ... ca-veicoli.
Comunque un piccolissimo riassunto (perdonatemi le inesattezze) penso sia utile, giusto per evitare alcuni giorni di dubbi o incertezze.
D) Sono a casa con la mia auto elettrica: come ricarico?
R) Utilizza l'EVSE (un cavo con una scatoletta) e una presa Shuko (le "tedesche", quelle tonde). Si inserisce il connettore Shuko nella presa di casa e poi si collega l'altra estremità all'auto. La presa sarà molto sollecitata, fate verificare presa, cavi e interruttore da un elettricista.
D) Cosa sono Tipo 1 e Tipo 2?
R) Sono due connettori per la ricarica in corrente alternata. La femmina del Tipo 1 si trova generalmente a bordo della auto asiatiche (come la Leaf), pertanto occorrerà un cavo con una estremità avente il connettore corrispondente. La femmina del Tipo 2 si trova o sulle pole station (colonnine fino a 22 kW) e\o sulle auto europee. Oltre al EVSE, sulla Leaf si trova un cavo con le due estremità Tipo 1 e Tipo 2.
D) Se volessi installare una Wallbox come la scelgo?
R) Prima di tutto se la Wallbox ha il cavo, occorre che sia compatibile con l'auto (ad esempio, per Leaf bisogna prendere quello con connettore Tipo 1), se non ha il cavo occorre che il connettore femmina della Wallbox sia compatibile con il cavo in dotazione (ad esempio, per la Leaf bisogna prendere quello con connettore Tipo 2). Secondo, se la potenza è regolabile si può scegliere il modello maggiore (in genere 6,6 o 7,4 kW), altrimenti di valore inferiore o uguale alla potenza disponibile a casa.
Basta così con la teoria, occorre qualcosa di pratico: racconterò cosa ho fatto io.
Portata a casa l'auto, per circa 30 giorni ho utilizzato una prolunga con un cavo da 4 mmq e presa shuko di quelle robuste (Vimar).
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Anche se non ha dato nessun problema (presa mai calda, nessun odore sospetto, nessun cambio di colore), avevo il timore di surriscaldamenti dovuti alla potenza importante e alle tante ore di utilizzo continuo.
Per questo sono passato ad una presa industriale (Palazzoli).
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Lo so, gli adattatori sono vietati dalla Norma, ma l'affidabilità e la sicurezza di una presa industriale (soprattutto nei contatti con il rame dei cavi) è fuori discussione. Per non parlare poi del sezionatore a bordo che permette di aprire il circuito sotto carico e dei fusibili - anch'essi incorporati - pronti ad intervenire in caso di corto circuito. Quindi sappiate che se il vostro EVSE non è come questo
http://www.e-station-store.it/ricarica- ... ipo-1.html non dovrebbe essere utilizzato su una presa industriale.
Siccome l'appetito vien mangiano, sono in attesa del preventivo dell'elettricista per l'installazione di una wallbox, una Zappi (
https://myenergi.uk/).
A differenza della presa industriale - importo totale fra 1 e 2 centinaia di euro comprensivo di manodopera e materiale - per la Wallbox Zappi mi attendo fra 2 e 3 migliaia di euro (senza accessori come l'interessante hub per comandare da remoto). Da ricordarsi dell'incentivo al 50% in dieci anni per rendere più appetibile, ma direi che siamo a 10 volte tanto. Ne vale la pena?
Classica risposta ingegneristica: dipende. Infatti La WallBox:
- è indispensabile nel caso di utilizzo al limite della potenza contrattuale;
- è molto utile se la propria auto non può essere comandata da remoto tramite app e per cercare di aumentare l'autoconsumo da fotovoltaico (per chi ce l'ha);
- è simpatica per le statistiche e le iconcine che tengono traccia dei flussi di energia;
Per quanto riguarda al fattore economico, a cosa equivale la spesa di - diciamo - 1.000 euro che occorre per l'installazione?
In termini di energia, sono 5.000 kWh equivalenti (ho ipotizzato il prezzo medio dell'energia elettrica 0,20 €/kWh), ovvero circa un anno di ricarica (qualora tutti i giorni si ricaricassero 15 kWh).
Ma si ripaga? Probabilmente sì, se fa evitare l'aumento del contratto di energia elettrica(*) e se permette di aumentare l'autoconsumo dell'energia prodotta.
(*)Ad esempio aumento da 3 a 5 kW: con il mio fornitore il costo una tantum è di 55 € (per ogni kW) aumentati di 1.1 (franchigia) più 26,86 € (distributore) più 23 euro (fornitore). Totale 170,86 euro, cifra che può essere decurtata del 50% per l'incentivo. A cui vanno aggiunti i costi mensili per l'aumento della quota potenza.
Quindi installerò la WallBox?
Ad oggi non ho avuto bisogno di aumentare la potenza contrattuale sia perché con mia moglie riusciamo a suddividere i carichi diurni quando siamo a casa (con precedenza per le utenze domestiche, s'intende!) sia perché di notte ho tutta l'energia per l'auto. Inoltre ho l'impianto fotovoltaico.
Quindi il primo beneficio viene a cadere, il secondo è molto allettante. Ma la vocina (è da un pò che non si faceva sentire) mi ricorda di tenere un profilo basso: "Ricordati cosa diceva Ford, quello che non c'è non si rompe". Si vocina, se ragioniamo così nemmeno la ruota avremmo inventato ... Ci penserò.
^-^-^ --- ^-^-^ I miei "elettrodomestici": 20 moduli Isofoton 150 Wp + 1 Sunny Boy 3000 SMA - Atlantic Explorer 200L (pompa di calore per ACS) - Nissan Leaf 30 kWh