La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

L'autovettura a propulsione elettrica in configurazione di berlina a due volumi e 5 porte, introdotta dalla Nissan sui mercati di Giappone e Stati Uniti d'America nel dicembre 2010.
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pIONiere
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da pIONiere »

gianni.ga ha scritto:2) Fargliene guidare una.
Le prove sono andate bene, ma ancora adesso dice che è troppo grande e si rifiuta di usarla nei giorni in cui è libera. :(
Infatti mia moglie voleva la iOn più di me, perché compatta, maneggevole e facile da guidare.
Purtroppo mi capita spesso che devo prende la termica (che lei odia di guidare perché troppo imgombrante) perché la iOn l'ha già presa mia moglie. :cry:

Perciò comprale una iOn o una CZero e vedrai che sarà felice pure lei. ;)


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gianni.ga
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da gianni.ga »

Valbui, quando avrai finito sarebbe bello un file unico solo con i tuoi capitoli messi assieme in un file e allegato.
Poi valuterai con Marco se estenderne la condivisione.
Qui si comincia a parlare di copyright e di diritti d'autore. :)
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da marco »

valbui ha scritto:ma forse Marco ci può illuminare se preferisce accorpare o separare l'argomento.
Non saprei, questo tuo stile divulgativo è una novità anche per me: certo è siamo alla settima pagina e questo non favorisce la lettura, per cui cercherei di arrivare al finale e poi partire al più presto con "tanti altri" racconti :-)
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da gianni.ga »

Ben venga lo stile divulgativo.
Marco per favore non fargli fretta, vogliamo conoscere tutti i fatti e gli stati d'animo.
Cercherò di ridurre i miei interventi per non allungare ulteriormente la discussione. ;)
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da valbui »

Buongiorno Gianni,
se me lo consenti il capitolo con il contributo della moglie lo lascio per la fine. ;)
I prossimi capitoli saranno sull'uso dell'auto, a partire dalla ricarica.

A presto
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da valbui »

Capitolo 8 - La ricarica a casa

Chi possiede un'auto elettrica deve essere cosciente di come ricaricarla. Anzi deve essere un vero esperto.

La ricarica da casa è uno dei fattori che ci distingue dai colleghi che hanno auto tradizionali. Ma è anche la prima difficoltà da risolvere.
Alle tante domande, si trovano altrettante risposte sia in questo forum, che in altri siti specializzati come https://www.e-station.it/ricarica-auto- ... -casa.html oppure https://www.enelx.com/it/it/mobilita-el ... ca-veicoli.

Comunque un piccolissimo riassunto (perdonatemi le inesattezze) penso sia utile, giusto per evitare alcuni giorni di dubbi o incertezze.
D) Sono a casa con la mia auto elettrica: come ricarico?
R) Utilizza l'EVSE (un cavo con una scatoletta) e una presa Shuko (le "tedesche", quelle tonde). Si inserisce il connettore Shuko nella presa di casa e poi si collega l'altra estremità all'auto. La presa sarà molto sollecitata, fate verificare presa, cavi e interruttore da un elettricista.

D) Cosa sono Tipo 1 e Tipo 2?
R) Sono due connettori per la ricarica in corrente alternata. La femmina del Tipo 1 si trova generalmente a bordo della auto asiatiche (come la Leaf), pertanto occorrerà un cavo con una estremità avente il connettore corrispondente. La femmina del Tipo 2 si trova o sulle pole station (colonnine fino a 22 kW) e\o sulle auto europee. Oltre al EVSE, sulla Leaf si trova un cavo con le due estremità Tipo 1 e Tipo 2.

D) Se volessi installare una Wallbox come la scelgo?
R) Prima di tutto se la Wallbox ha il cavo, occorre che sia compatibile con l'auto (ad esempio, per Leaf bisogna prendere quello con connettore Tipo 1), se non ha il cavo occorre che il connettore femmina della Wallbox sia compatibile con il cavo in dotazione (ad esempio, per la Leaf bisogna prendere quello con connettore Tipo 2). Secondo, se la potenza è regolabile si può scegliere il modello maggiore (in genere 6,6 o 7,4 kW), altrimenti di valore inferiore o uguale alla potenza disponibile a casa.

Basta così con la teoria, occorre qualcosa di pratico: racconterò cosa ho fatto io.

Portata a casa l'auto, per circa 30 giorni ho utilizzato una prolunga con un cavo da 4 mmq e presa shuko di quelle robuste (Vimar).
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Anche se non ha dato nessun problema (presa mai calda, nessun odore sospetto, nessun cambio di colore), avevo il timore di surriscaldamenti dovuti alla potenza importante e alle tante ore di utilizzo continuo.

Per questo sono passato ad una presa industriale (Palazzoli).
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Lo so, gli adattatori sono vietati dalla Norma, ma l'affidabilità e la sicurezza di una presa industriale (soprattutto nei contatti con il rame dei cavi) è fuori discussione. Per non parlare poi del sezionatore a bordo che permette di aprire il circuito sotto carico e dei fusibili - anch'essi incorporati - pronti ad intervenire in caso di corto circuito. Quindi sappiate che se il vostro EVSE non è come questo http://www.e-station-store.it/ricarica- ... ipo-1.html non dovrebbe essere utilizzato su una presa industriale.

Siccome l'appetito vien mangiano, sono in attesa del preventivo dell'elettricista per l'installazione di una wallbox, una Zappi (https://myenergi.uk/).
A differenza della presa industriale - importo totale fra 1 e 2 centinaia di euro comprensivo di manodopera e materiale - per la Wallbox Zappi mi attendo fra 2 e 3 migliaia di euro (senza accessori come l'interessante hub per comandare da remoto). Da ricordarsi dell'incentivo al 50% in dieci anni per rendere più appetibile, ma direi che siamo a 10 volte tanto. Ne vale la pena?
Classica risposta ingegneristica: dipende. Infatti La WallBox:
- è indispensabile nel caso di utilizzo al limite della potenza contrattuale;
- è molto utile se la propria auto non può essere comandata da remoto tramite app e per cercare di aumentare l'autoconsumo da fotovoltaico (per chi ce l'ha);
- è simpatica per le statistiche e le iconcine che tengono traccia dei flussi di energia;
Per quanto riguarda al fattore economico, a cosa equivale la spesa di - diciamo - 1.000 euro che occorre per l'installazione?
In termini di energia, sono 5.000 kWh equivalenti (ho ipotizzato il prezzo medio dell'energia elettrica 0,20 €/kWh), ovvero circa un anno di ricarica (qualora tutti i giorni si ricaricassero 15 kWh).
Ma si ripaga? Probabilmente sì, se fa evitare l'aumento del contratto di energia elettrica(*) e se permette di aumentare l'autoconsumo dell'energia prodotta.

(*)Ad esempio aumento da 3 a 5 kW: con il mio fornitore il costo una tantum è di 55 € (per ogni kW) aumentati di 1.1 (franchigia) più 26,86 € (distributore) più 23 euro (fornitore). Totale 170,86 euro, cifra che può essere decurtata del 50% per l'incentivo. A cui vanno aggiunti i costi mensili per l'aumento della quota potenza.

Quindi installerò la WallBox?
Ad oggi non ho avuto bisogno di aumentare la potenza contrattuale sia perché con mia moglie riusciamo a suddividere i carichi diurni quando siamo a casa (con precedenza per le utenze domestiche, s'intende!) sia perché di notte ho tutta l'energia per l'auto. Inoltre ho l'impianto fotovoltaico.
Quindi il primo beneficio viene a cadere, il secondo è molto allettante. Ma la vocina (è da un pò che non si faceva sentire) mi ricorda di tenere un profilo basso: "Ricordati cosa diceva Ford, quello che non c'è non si rompe". Si vocina, se ragioniamo così nemmeno la ruota avremmo inventato ... Ci penserò.
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da frank »

valbui ha scritto: (*)Ad esempio aumento da 3 a 5 kW: con il mio fornitore il costo una tantum è di 55 € (per ogni kW) aumentati di 1.1 (franchigia)
Attenzione che questa tariffa dovrebbe raddoppiare a fine mese, finisce lo sconto del 50% per due anni in vigore dal 1 aprile 2017.
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da valbui »

Capitolo 9 - La ricarica fuori casa

Prima o poi succede di passare il punto di non ritorno (a casa) per quanto riguarda l'autonomia dell'auto.
Per chi ne ha una tradizionale la soluzione è banale: si va finché non si trova un distributore, Tanto prima o poi uno ne compare all'orizzonte.
Cosa ben diversa per chi ha un mezzo elettrico. Anzi direi che è IL PROBLEMA.
Eppure esempi di persone che utilizzano l'auto elettrica per spostamenti "importanti" ce ne sono tantissimi. Per qualcuno il primo viaggio è stato riportare l'auto a casa dalla Francia o dalla Svizzera, per altri sono abituali le vacanze, e così via. Basta vedere sulle presentazioni (presentazioni-f109.html) o su Raduni e Viaggi (raduni-e-viaggi-f45.html) di questo forum.

Come si fa? La risposta è pianificare. Anzi lo scrivo meglio P I A N I F I C A R E.
Ovvero?
Provo a fare una mini-lista:
- conoscere\stimare l'autonomia dell'auto in base al percorso;
- cercare i punti di ricarica pubblici disponibili;
- se in vacanza chiedere l'uso di ricarica (notturna) nella struttura.

Aggiungo che occorre fare "pratica" con le ricariche pubbliche. Voglio dire che arrivati alla colonnina non troverete nessuno che sia in grado di dirvi come funziona. In genere bisogna scarica una app, registrarsi associando una carta prepagata (o simile) e - soprattutto - andare su una colonnina nelle vicinanze per capire come abilitarla, infilare i connettori (il-cavo-di-carica-non-si-collega-alla-p ... it=ruotare) e far partire la carica. E senso inverso una volta che la carica è terminata.
E' chiaro che tutte queste operazioni non possono essere improvvisate con l'auto sotto il 10% di autonomia e a 150 km da casa.

Aggiungo (molto brevemente e con tanta approssimazione) che i punti di ricarica possono essere "lenti" (in corrente alternata, fino a 22 kW) o veloci (in corrente continua da 50 kW).
I primi forniscono solo la "presa", quindi il cavo è quello in dotazione dell'auto. Se il cavo connettore lato colonnina (di solito è un tipo 2) non corrisponde con la "presa" non si può caricare (a meno di un adattatore).
I secondi danno il cavo con la "pistola" ovvero il connettore da inserire nell'auto: CHAdeMO per le auto orientali, CCS per le europee\americane\Hyunday e "Tesla Supercharger" per le Tesla.

Ah, non dimenticatevi che ci sono tanti fornitori di servizi di ricarica. Da appendere al muro il bel lavoro di selidori mappe-colonnine-di-ricarica-t4847.html. Della serie "Posto che vai colonnina che trovi."

Come compito facile per casa vi invito a leggere i miei viaggi:
- fuori-porta-in-umbria-novembre-2018-t4413.html;
- gita-a-san-marino-t4411.html;
- visita-alla-rocca-di-gradara-t4435.html;
- da-un-amico-sui-monti-del-maceratese-co ... t4487.html.

e a dire che il viaggio in auto elettrica è come utilizzare qualche linguaggio di programmazione: non basta tenere conto del "Happy Path" (https://en.wikipedia.org/wiki/Happy_path), ma va pensato "cosa faccio se ...".
Tradotto, significa tenersi pronti almeno al piano B. Per il piano C in genere basta il numero di telefono del carro attrezzi.
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da valbui »

Capitolo 10 - L'uso dell'auto elettrica (parte 1)

Ricarica 20-80
Ammetto che con le batterie non ci ho mai capito tanto.
Fino a qualche anno fa le associavo ad un serbatoio: batteria scarica=serbatoio vuoto, batteria carica=serbatoio pieno. Il mio cellulare lo volevo sempre al 100% e a casa spesso era attaccato al caricabatterie.
Successivamente sono passato alla teoria "scarica a 0 e ricarica a 100", tanto che anche le povere batterie al piombo dell'UPS e dell'allarme hanno subito questo trattamento infame (infatti le ho dovute cambiare).
Infine, dopo una lettura di un documento di ricerca universitario, in cui venivano spiegati i fattori degradanti delle batterie al litio (tensione di ricarica alta, lunghezza eccessiva dei tempi di ricarica, temperatura alta, ecc ...) mi sono riconvertito al "range 50-80", ovvero scarica al minimo fino al 50% e ricarica al massimo fino allo 80%.
Fortunatamente l'acquisto della Leaf è caduto nella terza fase. A meno di sorprese giornaliere posso anche avvicinarmi molto "all'ottimo", anche se capita che sfori o in alto o in basso.
Dal forum ho anche imparato che per il BMS (e la batteria) sarebbe meglio che ogni tanto (1 volta al mese?) il livello di carica tocchi lo 0 ed il 100%: in questo modo il BMS conosce gli estremi e riesce ad allineare le celle. Personalmente io non lo faccio: voglio che l'auto abbia un minimo di km di percorrenza per le emergenze. Inoltre mi da fastidio il "rimprovero" che da la Leaf: vedere la lucetta della riserva accesa mi fa sentire in colpa!

Approfondimenti
meglio-caricare-all-80-piuttosto-che-al-100-t46.html


Impostare il tempo di ricarica
Se si conosce quanti kWh si consumeranno al successivo utilizzo, il calcolo (approssimativo) delle ore necessarie per ricaricare è:
kWh necessari / potenza erogata caricatore
Problema:
Hai una carica residua di 10 kWh, ma domani dovrai consumare 18 kWh. Per caricare usi l'EVSE che eroga circa 2 kW. Definire un intervallo di carica per tornare a casa domani.
Svolgimento:
18-10=8 kWh (da ricaricare)
8/2=4 ore (di ricarica)
Risposta:
Imposto la carica dell'auto dalle 00:30 alle 04:30.

Sento già qualcuno che protesta: "Si però, se faccio un viaggio conosco i km!"
Per un viaggio in elettrico questa è la rivoluzione concettuale: ragionare in energia che si consumerà, non in distanza (vedere più avanti "L'oracolo inutile").

Facciamo un esempio pratico: le mie impostazioni di ricarica in questo periodo.
Dato che il sabato e\o la domenica (a meno di uscite con la famiglia) ho la possibilità di caricare qualche ora con il sole, che lunedì, martedì e giovedì consumo 6 kWh (50 km * 0,12 kWh/km), il mercoledì l'auto sta a casa e che venerdì consumo 8,4 kWh (70 km * 0,12 kWh/km), da un paio di settimane faccio così:
sabato, domenica ricarica manuale (niente)
lunedì ancora carico (niente)
programma 1
martedì, giovedì, venerdì dalle 00:00 alle 04:00
programma 2
mercoledì dalle 12:00 alle 15:30
Questo programma è variabile in base alla stagione, alla presenza o meno del sole nel fine settimana, se il mercoledì devo prendere l'auto, se ho un giro in più da fare, ecc ... Diciamo che non è scritto sul granito e va aggiustato, però grossomodo funziona.


Ricariche fast
Le ricariche fast permettono di fare viaggi lunghi.
Vanno però usate con parsimonia perché:
- non sono compatibili con le energie rinnovabili ("tutto e subito" contro "un pò, quando posso");
- potrebbe mettere in crisi la rete elettrica (come può stimare Terna il carico elettrico se non si conoscono quante auto ricaricheranno e dove?);
- riducono l'autonomia della batteria, soprattutto con temperature alte e durante un viaggio lungo e accelerato (esempio: d'estate in autostrada).

D'inverno invece aiutano la batteria aumentandone la temperatura.

Dal punto di vista dell'educazione civica, nel caso ci fossero altri "colleghi" con la necessità di ricaricare, sarebbe opportuno scollegarsi una volta raggiunta la percentuale di ricarica necessaria. Prima o poi saremo noi ad essere quelli che aspettano di ricaricare ...

Come si usa?
- inserire la presa nell'auto;
- avviare da app o passare la tessera
- confermare sul touch screen della colonnina.
Nota: Al primo tentativo può non funzionare.

Approfondimenti
molte-ricariche-fast-accorciano-la-vita ... t2322.html
due-modi-per-caricare-completamente-la- ... t2924.html
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Re: La mia prima auto elettrica: i dubbi, l'acquisto e l'uso

Messaggio da michele.tonetto »

Bravo, rendere "discorsivo" e condividere quanto scritto nei manuali con la tua esperienza vissuta è un bel lavoro. Complimenti. (Sul capitolo mogli.... a volte meglio perderle: la mia ha impiegato 5 anni a guidare l'ibrida metanizzata, e 6 mesi l'Ampera, e tutt'oggi devo farle uscire dalla rampa sempre io!)
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