Lo "AAAH-lbergo"(*)
"Buonasera, ho parcheggiato qui di fronte. Accompagno la mia famiglia in stanza e poi dovrei caricare l'auto elettrica".
"Si figuri faccia con comodo. I bambini iniziano la cena fra 30 minuti, per voi adulti l'aperitivo è alle 20:30. L'ascensore è qui, siete al terzo piano".
Nell'ascensore c'è posto per me e le valigie. Sulla parete di fondo c'è una testa di alce (di peluches) che mi fissa con sguardo minaccioso.
Porto i bagagli dentro la stanza e pur avendo il giaccone sento freddo. Accendo la luce e mi viene voglia di spegnerla.
E' come aver fatto un salto indietro nel tempo (eppure sono sicuro di aver preso la Leaf e non la DeLorean
https://it.wikipedia.org/wiki/DeLorean_ ... del_tempo)): stesso arredamento di casa mia (a parte la moquette in condizioni pietose) dei primi anni '80. Me la ricordo per via delle foto con i parenti: mattonelle, mobili, rifiniture sono uguali a quelle che sto vedendo.
La porta di legno spessa 10 micron con le spaccature (forse si riesce a vedere fuori) e gli infissi enormi di legno a vetro singolo, evitano le muffe perché tengono la temperatura esterna uguale a quella interna.
Il riscaldamento è formato da un convettore per stanza (anche questi degli anni '80), posizionati a 2 m di altezza che alla massima potenza "alitano" aria tiepida. Niente altro.
Ma il top se lo contendono il lavandino posizionato nella camera da letto (sì proprio ai piedi del letto) ed il bagno 60x60 senza bidet ma con vasca da bagno gialla (forse con l'andare degli anni ha perso lo smalto).
Scendo per le scale su una moquette consunta e comincia a salirmi la rabbia.
Calma, respira, sii gentile. Una cosa alla volta, adesso ricarica e poi si va a cena.
Arrivo alla reception.
IO "[...] la stanza è fredda, è possibile scaldarla? Inoltre dovrei ricaricare l'auto"
LUI "Si certamente. Quelle nel nostro parcheggio sono le auto dei suoi amici?"
IO "Se si riferisce alle cinque auto che riempono il parcheggio di fronte NO!"
LUI "Ah allora la può lasciare lì, magari la sposti un pò più avanti ..."
IO "Come? Scusi sulla strada in divieto di sosta?"
LUI "Eh si, altrimenti chiede di far spostare un'auto se è di un suo amico ..."
IO "Le auto non sono dei miei amici, non posso fare "cambio". Per favore devo ricaricare ..."
LUI "La presa è dentro la cucina, venga le faccio vedere"
Mi porta all'interno della cucina, con i cuochi e i camerieri che corrono da tutte le parti. Secondo lui, avrei dovuto stendere il cavo per la cucina (lasciando la porta esterna aperta), il marciapiede e la strada pubblica.
IO "Scusi a parte che non ho un cavo lungo 30 metri, ma così non si può: il cavo su strada pubblica non lo lascio"
LUI "Allora potrebbe usare quella presa là ma non so se è alimentata ..."
Usciamo all'esterno, mi fa vedere una presa tutta sporca di terra e se ne va. La pulisco la provo e non funziona. Lo vado a richiamare.
LUI "Mmmh, allora può provare la presa dell'albero di Natale: ci dovrebbe essere una multipla da qualche parte".
Il tipo se ne va di nuovo e comincio a cercare la presa multipla. Nel frattempo arriva il titolare. Collego l'IC-CPD ed inizia a lampeggiare la luce verde: c'è alimentazione ma si rifiuta perché ha rilevato un problema all'impianto elettrico (ridotta sezione dei cavi? terra mancante?).
Io lo guardo cercando di mantenere la calma, ma ormai è chiaro: qui non si ricarica, piano B.
TIT. "Ma non vuole nemmeno provare a caricare in cucina?"
IO "Non mi arriva il cavo, comunque su strada non lo lascio"
TIT. "Mi dispiace, non so come aiutarla. Ci sono delle colonnine alla Coop ma a quest'ora troverà chiuso."
Non lo ascolto più, mi sento le orecchie calde, non solo per il freddo ma anche per l'afflusso di sangue dovuta all'arrabbiatura.
Risalgo in camera e trovo mia moglie che si sta truccando con la luce del cellulare: hanno portato una stufetta elettrica ed è saltato - per sovraccarico - l'interruttore generale delle camere del piano.
Avviso il personale, riarmano l'interruttore ("Uh, è caldo!") e alla fine scendiamo. Abbiamo perso il buffet iniziale.
Per fortuna che con gli amici ed il cenone (decente) ritroviamo il sorriso.
Arriva mezzanotte, auguri e brindisi.
Rimane il problema della macchina: non posso caricare e sono in riserva.
Alle 01:00 un amico si rende disponibile per un sopralluogo con la sua auto alla Coop.Fi di Montecatini (
fast-evad-massa-e-cozzile-via-biscolla-coop-t6512.html). Su Nextcharge la fast sembra accessibile 24 h, mentre le pole sono ad accesso limitato.
Troviamo le sbarre alzate, vediamo subito le juice ma non la fast. Attraversiamo il parcheggio ed eccola qua, accesa e libera.
Ritorniamo in albergo, prendo la mia auto ed andiamo a caricare. Altri due amici si sono aggiunti per provare l'auto elettrica e per sparare i petardi nel parcheggio.
Alle 02:00 sono in carica con la tessare Nextcharge. La potenza di ricarica è scandalosa (circa 16 kW) e per non perdere troppo tempo ripartiamo all'80 %.
Quando arriviamo la festa è finita, si sono ritirati tutti.
Vado a letto con il freddo. Un capodanno così non mi era mai capitato.
NOTA (*)
Ho fatto una recensione più completa sul noto sito "consulente del viaggio". Per chi volesse "maggiori dettagli" mi contatti privatamente.
^-^-^ --- ^-^-^ I miei "elettrodomestici": 20 moduli Isofoton 150 Wp + 1 Sunny Boy 3000 SMA - Atlantic Explorer 200L (pompa di calore per ACS) - Nissan Leaf 30 kWh