La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

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selidori
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da selidori »

500elettrica ha scritto:Ci sono normative molto severe riguardo alla sicurezza di una centrale Nucleare, ma non si è pensato alla probabilità di un conflitto? Come è possibile che siamo in balia di questo?
In effetti come umanità ci siamo ancora fatti prendere troppo dalla voglia di produrre senza prevenire prima delle regole chiare internazionali ed obbligatorie.
C'e' da dire che (ed io sono stato il primo, fino a 6 mesi fa a dirlo) che nessuno avrebbe mai pensato ci potesse essere nel 21 secolo e nella civilissima Europa una guerra classica con carro armati, invasioni, razzi ecc sopratutto sulle aree civili, al massimo avrei creduto a guerre commerciali, cybernetiche, ecc; quindi non si è pensato a creare un saggio regolamento mondiale da sottoscrivere obbligatoriamente.
L'impresa -anche col senno di poi- sembra impossibile eppure abbiamo già delle no-fly-zone e persino dei territori fisici che non fanno parte del territorio geografico (come le ambasciate, od addirittura intere nazioni, come la Svizzera che non è in Europa!). In futuro dovremo pensare anche a questo, in effetti.


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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da 500elettrica »

Spero vivamente che tutto finisca senza conseguenze, un altra Chernobyl, con tutti gli altri problemi che abbiamo, sarebbe insopportabile.

Allego qui un documento abbastanza recente, a distanza di oltre 30 anni ci sono ancora tracce di quel terribile evento.

http://www.izsto.it/images/stories/alle ... _10_18.pdf
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da CapRichard »

In un conflitto, ogni sistema di generazione di energia é un potenziale target.
In questo conflitto sono già esplode alcune fabbriche di materiali chimici pericolosissimi, ma nessuno se ne cala perché non é "nucleare".

In termini di sicurezza, le centrali nucleari moderne hanno la calotta esterna progettata per resistere ad un aereo di linea che ci si schianta sopra, post 11 settembre, ed in generale per arrivare a danneggiare la zona del nocciolo bisogna usare missili ballistici ad alta penetrazione o sistemi simili, come dei proiettili sabot, praticamente dovresti sprecarci la stessa potenza di fuoco per dilaniare un bunker, per quale vantaggio tattico? Alcuno. Ti basta bombardare le zone morbide e chiamare lo shutdown della centrale.

Impianti più vecchi sono più vulnerabili ovvio, ma comunque si tratta di strutture robuste. Poi, per principi fisici, non possono esplodere in un'esplosione nucleare.

In ogni caso, non capisco la frase " in caso di conflitto il solare e l'eloico non possono portarcelo via". Ma veramente basta un'arma davvero semplice, si distrugge tutto e poi ci tocca ricomprarlo dalla Cina. Che potrebbe essere quella che ci attacca quindi, buona fortuna.

Oppure un bel missile su una diga idroelettrica? Quanti morti ha fatto quella del Vajont? 1920 in un sol colpo.
La diga di Banqiao in cina? 26k sul colpo e 145k in carestie ed epidemie. Se in guerra si vogliono fare danni ad un paese e la popolazione, molto più facile puntare a questi bersagli, onestamente.

Contro i 65 accertati di cernobyl + 4000 presunti collegati.

Poi, approfitterei del momento per citare Piero Angela, dal suo libro del 2006 sull'energia “La sfida del secolo, Energia 200 domande sul futuro dei nostri figli”.

“Se consideriamo che i primi reattori nucleari hanno cominciato a produrre energia negli anni Sessanta, e che oggi ne sono in funzione 441, il livello di sicurezza di questi impianti è alto. Specialmente se lo paragoniamo, come vedremo, agli incidenti che hanno coinvolto altre fonti energetiche. Sulla radioattività ci sarebbe comunque da fare qualche altra precisazione.
Solitamente si pensa che la radioattività sia qualcosa che riguarda le centrali nucleari, o magari le radiografie o le radioscopie, in realtà non è così perché siamo tutti immersi in un fondo naturale di radioattività, che proviene dal decadimento di elementi contenuti nella crosta terrestre e dai raggi cosmici che piovono dallo spazio. Ovviamente sono dosi molto basse, ma variano da luogo a luogo. A Roma per esempio il fondo naturale è il doppio che a Milano. Ci sono regioni della Terra, come in India e in Brasile, dove la radioattività è addirittura decine di volte quella media italiana (senza che siano state rilevati, statisticamente, aumenti di malattie tumorali). Le centrali nucleari in normale attività e i vari esami radiografici fanno aumentare solo di frazioni minime questo livello di base. E’ stato ad esempio calcolato che per un abitante della Valle d’Aosta (zona a bassa radioattività naturale) vivere qualche mese in provincia di Viterbo (ad alto fondo naturale) comporterebbe una dose media di radioattività più alta di quella proveniente dalla nube di Chernobyl. E, a proposito di radioattività, siamo stati testimoni di un curioso episodio mentre realizzavano lo speciale su Chernobyl per SuperQuark.
Per sicurezza, tutta la troupe impegnata nelle riprese è stata dotata di un dosimetro, cioè di un apparecchio in grado di misurare le radiazioni assorbite. Poiché per le riprese dovevamo entrare nella zona interdetta, cioè entro i 30 km dalla centrale, ci è sembrata una precauzione necessaria. Infatti non solo abbiamo visitato, è “girato”, la cittadina di Pripjat, la più vicina alla centrale, ma ci siamo anche avvicinati a meno di 100 metri dal “sarcofago”, dove sono rinchiuse le rovine radioattive del disastro nucleare. Ebbene, prima di partire, il direttore della fotografia, oltre al dosimetro da portare addosso, se ne era fatto consegnare un altro, che aveva lasciato nella sua abitazione di Roma. Sorpresa. Quando al ritorno siamo andati a leggere i dosimetri, quello rimasto a Roma aveva registrato una dose di radiazioni maggiore di quello che avevamo indossato per tutto il viaggio nella zona interdetta e nella visita alla centrale di Chernobyl. Almeno, dalla nostra piccola esperienza, vivere a Roma comporta una dose di radiazioni più alta di quella assorbita nella zona attorno a Chernobyl.
Ma forse c’è una ragione particolare che fa temere la radioattività più di certe sostanze che possono provocare anch’esse tumori, il fatto è che gli strumenti che per misurare la radioattività sono incredibilmente sensibili e precisi. Possono individuare un elemento radioattivo in concentrazioni piccolissime. Cioè possono rilevare la presenza di un millesimo di miliardesimo di milligrammo in un metro cubo d’aria e identificare, grazie al tipo di radiazione, anche l’elemento. Altre sostanze che possono provocare il cancro, vengono invece prodotte a migliaia nei più svariati processi chimici e industriali e spesso non sono nemmeno ben conosciute e analizzate. Per queste sostanze, però, non esistano strumenti di misurazione così precisi, e quindi non si ha una percezione altrettanto sensibile della loro pericolosità. In un certo senso la conoscenza esalta il pericolo, la non conoscenza lo riduce. Questa maggiore sensibilità si riflette anche nella percezione degli incidenti. Un incidente, anche piccolo, che avviene in una centrale nucleare fa notizia, e verrà sempre ricordato. Mentre fanno molto meno notizia incidenti, anche gravi, legati ad altre fonti energetiche”.
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selidori
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da selidori »

CapRichard ha scritto:In un conflitto, ogni sistema di generazione di energia é un potenziale target.
In questo conflitto sono già esplode alcune fabbriche di materiali chimici pericolosissimi, ma nessuno se ne cala perché non é "nucleare".
é che se colpiscono un parco fotovoltaico od una foresta di pale eoliche effettivamente i rottami possono cadere per qualche km e nel volare possono impiegare anche decina di secondi.
Un incidente nucleare (con materiale radiattivo in aria) può inquinare tutto il continente e la contaminazione può durare per migliaia di anni.

Anche nell'esempio dei materiali chimici che hai fatto, durano "poco" e si conoscono anche metodi per rendere inerme/bonificare le aree inquinate (con metodi costosissimi, ma esistenti), per il nucleare non c'e' molto da fare: isolare l'area (ma anche dagli animali?) o se ancora in corso l'incidente, coibentarlo in eterno ed aspettare (entrambe le "soluzioni" in uso oggi per Cernobyl e Fukushima, ma su cui garanzie sinceramente non ci scommetto molto, anche perchè sono operazioni che andranno fatte per l'eternità, quindi con costi infiniti).

Riguardo alla resistenza da attacchi di ogni tipo delle centrali ci credo poco. Come detto le norme sono cambiate dopo l''11 settembre, cioè 20 anni fa, la maggior parte delle centrali nucleari al mondo sono state fatte prima (visto i tempi propri di costruzione della stessa). (wikipedia dice che quella in questione è del 1984-1995).
Inoltre sinceramente avrei i miei dubbi (non me ne vogliano a male) sulla qualità costruttiva e norme di sicurezza rispettata da parte di alcune nazioni che sono note già adesso per instabilità politica o poca cura della sicurezza (ogni giorno in tutto il mondo cadono, senza apparente motivo, palazzi, strade, ponti, persino in Italia ad agosto 2018... o la diga del Vajont, come tu stesso citi, ma parli solo di morti, non consideri i danni ambientali ed i "presunti" intossicati da radiazioni).

E la URSS dimostra proprio che Cernobyl aveva un difetto di progettazione (che unito allo sconsiderato esperimento ha portato all'incidente che ben conosciamo).
Ma anche il civilissimo ed ultratecnologico Giappone aveva progettato male Fukushima con sistemi che non erano indipendenti e per questo i generatori di emergenza non funzionarono.
Entrambi gli incidenti (e ci aggiungo anche Three Miles Island) avuto in tempo di pace, senza attacchi esterni.

Poi se vogliamo giocare col fuoco (anzi con qualcosa di ancora più pericoloso) possiamo anche farlo, ma le scelte di una nazione potrebbero estendersi anche a chi non ha fatto quelle scelte.
Ultima modifica di selidori il 18/08/2022, 10:36, modificato 6 volte in totale.
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da 500elettrica »

Si giusto, Piero Angela, mi spiace, faccio le mie più sentite condoglianze, un grande Uomo.

Desidero aggiungere solo una cosa poi preferisco non entrare nel merito di questo argomento: dovete sempre distinguere l'irradiazione esterna al corpo di fonti radioattive dalla contaminazione interna di isotopi radioattivi, sono due cose totalmente differenti, all'interno del nostro corpo, anche piccolissime quantità di particelle radioattive creano danni, si accumulano nei vari organi e irradiano per anni, per esempio il radio226, viene scambiato dal nostro corpo per calcio e lo va a mettere nelle ossa.

Per questo motivo vengono fatte analisi sul cibo con strumenti molto costosi, strumenti per la spettrometria con tecnologia al Germanio Iperpuro raffreddato ad azoto, utilizzando pozzetto a basso fondo che isola il campione dalla radioattività ambientale naturale. Purtroppo un dosimetro da pochi soldi attaccato alla camicia, non tiene conto di questo, spero abbiano avuto maschere, almeno ffp3 o meglio professionali.

Il discorso è talmente vasto e complesso che non è possibile trattarlo in un forum.
Ultima modifica di 500elettrica il 18/08/2022, 10:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da selidori »

Dimenticavo: io il libro di Angela ce l'ho dalla prima edizione del 2006. Sono passati 15 anni, e sulle sue teorie sul nucleare non sono completamente daccordo.
angela.jpg
angela.jpg (148.94 KiB) Visto 171 volte
Ed ad esempio non lo è neppure Tozzi.

Il testo che hai citato è riferito alla sicurezza intrinseca delle centrali, cioè dall'interno. A parte appunto la porcata di Cernobyl, dovuta all'uomo, in effetti nei 3 incidenti nucleari solo questo si poteva evitare.
Ad ogni modo concordo che 3 incidenti in 50 anni di oltre 500 centrali in tutto il mondo sono qualcosa di ottimo, ma non è quello il punto.
Il punto è che cadere in moto e farsi male è molto più facile e probabilistico ma se capita ci si fa male (al limite rimane mutilato od addirittura muore) una sola persona e la cosa si "conclude" nell'arco di 50 anni.
In un incidente nucleare l'auto-estinzione del problema potrebbe essere secolare e coinvolgere miliardi di persone, persino migliaia di generazioni.
Se poi ci aggiungiamo i noti problemi (terroristi, scorie ed ora scopriamo anche attacchi bellici) non so se il rischio conviene correrlo.
Ultima modifica di selidori il 18/08/2022, 10:28, modificato 2 volte in totale.
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da paskyu »

CapRichard ha scritto: In ogni caso, non capisco la frase " in caso di conflitto il solare e l'eloico non possono portarcelo via". Ma veramente basta un'arma davvero semplice, si distrugge tutto e poi ci tocca ricomprarlo dalla Cina. Che potrebbe essere quella che ci attacca quindi, buona fortuna.
E facile da capire, invece; nel caso di una centrale, qualunque energia primaria essa usi, è un solo luogo vulnerabile.
In caso di fotovoltaico ed eolico, invece, la generazione è distribuita, hai voglia ad azzerare la produzione.

Comunque, come già detto, in Italia abbiamo messo una bella pietra sopra, sarebbe forse il caso che qualcuno se ne facesse una ragione.

Saluti
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da pepo154 »

C’è anche da considerare una cosa: é vero che la radioattività in aria nella zona interdetta é molto bassa ma c’è il divieto assoluto di uscire dai percorsi prestabiliti e di toccare qualunque cosa o anche accarezzare animali. Queste piccole particelle se respirate o ingerite ovviamente all’interno del corpo sono decisamente più dannose rispetto alla radioattività di fondo che attualmente é vero che é bassa.
Per questo l’area é interdetta ed é decisamente vasta.

A me spaventa questo di questi disastri: enormi aree interdette, sfollati, costi enormi, e questo per generazioni e generazioni.
La Russia lo sa e ci gioca. Non penso voglia veramente ma ci gioca e lo usa come altra arma di ricatto (oltre al gas e altre cose).
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da CapRichard »

Sulla questione dei rischi per generazioni..

Direi che é una domanda un po' del cavolo, nel senso.
La Germania ha appena riacceso un altro GW di carbone. Lignite. Che emette nell'aria roba che ammazzerà negli anni tantissima gente come inquinanti ed emetterà in un solo anno di operatività quantità di CO2 di 10 volte rispetto a tutti i reattori europei nucleari sommati, che sono sui 100GW.

E questo aumento di CO2, ha impatto sul riscaldamento globale, cosa che ha effetto su miliardi di individui. Ma non "in caso di incidente", ma nel normale funzionamento.

Queste domande a quanto pare per i tedeschi non hanno alcun valore e non l'hanno mai avuto, malgrado abbiamo dei sedicenti verdi al governo da anni. Spero non siano lo stesso per altri.
paskyu ha scritto: In caso di fotovoltaico ed eolico, invece, la generazione è distribuita, hai voglia ad azzerare la produzione.

Saluti
Beh il solare per azzerare la produzione basta aspettare la sera. O attaccare di inverno, distruggere le centrali da baseload o le batterie e via.

Per l'eolico in realtà i parchi eolici sono entità si estese ma comunque raggruppate in luoghi specifici perché devi costruirli in luoghi dove c'è vento sennò puoi anche evitare di farli.

Poi se tu hai il testo sulla casa e non rimani al buio quando salta la corrente agli altri, ben, meglio.

Comunque il distruggere impianti di generazione di energia ha senso quando non vuoi conquistare il paese ma vuoi fare ferro e fuoco. Più é costoso un impianto e, se vuoi conquistare, più ti piacerebbe metterlo solo ko per poi ripristinarlo quando diventi tu il nuovo padrone del territorio.

Ed ho ripetuto, se fosse passato un referendum a sfavore dell'aborto, dovrei farmene una ragione e smettere di lottare per quel diritto?
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Re: La diffusione delle EV favorisce la produzione di energia nucleare?

Messaggio da 500elettrica »

selidori ha scritto:Poi se vogliamo giocare col fuoco (anzi con qualcosa di ancora più pericoloso) possiamo anche farlo, ma le scelte di una nazione potrebbero estendersi anche a chi non ha fatto quelle scelte.
Bravo Selidori, ci vuole rispetto per chi non può scegliere, noi non possiamo permetterci di lasciare regalini a quelli che verranno dopo di noi, il plutonio non esiste in natura, è un prodotto di fissione e ha un emivita di 24100 anni.
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