Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
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- ErosLazzarini
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Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
Con l'occasione di avere un nuovo amministratore di condominio, scopa nuova scopa bene con il nuovo anno proverò a ritentare di avere il FV ed una stazione di ricarica condominiale.
In particolare questa ultima sarebbe di aiuto ai condomini che, seguendo il mio esempio, stanno pensando di passare all'elettrico.
Uno ha messo gli occhi sulla Kona ma ha qualche problema ad ottenere la corrente nel box date le solite difficoltà di un condominio, come la distanza dalla suo contatore e le solite gnolle come l'aggancio al pulsante di emergenza per sgancio in caso di incendio.
Io ed altri sul forum abbiamo "bricolato" soluzioni individuali, più o meno con la DiCo.
Ho anche proposto una soluzione condominiale in una seconda casa, all'epoca c'era anche l'incentivo regionale disponibile, ma nessuno pensava oltre a me all'auto elettrica ed avere un posto macchina condiviso era già un problema.
Ho trovato poco anche in rete.
https://www.dabitonto.com/cronaca/nasce ... triche.htm
https://mobilitasostenibile.it/guida-al ... dominiali/
C'è qualcuno che ha ottenuto nel suo condominio una stazione comune?
O ha informazioni al riguardo magari con l'interessamento di operatori, Enel e A2A, con i loro programmi di fornitura servizio ricarica più o meno "chiavi in mano"?
In particolare questa ultima sarebbe di aiuto ai condomini che, seguendo il mio esempio, stanno pensando di passare all'elettrico.
Uno ha messo gli occhi sulla Kona ma ha qualche problema ad ottenere la corrente nel box date le solite difficoltà di un condominio, come la distanza dalla suo contatore e le solite gnolle come l'aggancio al pulsante di emergenza per sgancio in caso di incendio.
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
un inferno la stazione comune condominiale, e chi diavolo la paga??? e chi gliela spiega tutta la faccenda a chi le auto elettriche non se le fila proprio? Ci vorranno 6 anni solo per arrivare a una delibera dell'assemblea.
- marco
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
Visto qualcosa in tv qualche settimana fa, ma ora mi sfugge dove e come... ma in pratica c'era la colonnina in comune ed ognuno aveva il suo badge. Se mi venisse in mente qualcosa in più non mancherò di condividerla, ma intanto mi pare di ricordare fosse un Emobitaly o Evway (con il beneficio del dubbio)
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
Eros , ti conviene aspettare che evolva la normativa sulle comunità energetiche , secondo le nuove indicazioni che la UE sta predisponendo....che se ben implementate potrebbero rendere possibile mettere un FV condiviso fra condomini.
Ovviamente già ora il condominio potrebbe autorizzare una serie di colonnine , prevedendo anche una formula di suddivisione dei costi con dei contatori interni....buona fortuna.
Ovviamente già ora il condominio potrebbe autorizzare una serie di colonnine , prevedendo anche una formula di suddivisione dei costi con dei contatori interni....buona fortuna.
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
Concordo sulla criticità dell'argomento tanto che anch'io, specie dopo un'assemblea "vivace", ho più volte detto che la mia prossima casa sarà unifamigliareLucaCassioli ha scritto:un inferno la stazione comune condominiale, e chi diavolo la paga??? e chi gliela spiega tutta la faccenda a chi le auto elettriche non se le fila proprio? Ci vorranno 6 anni solo per arrivare a una delibera dell'assemblea.
In realtà nei centri urbani il più delle abitazioni è in condominio e sarebbe un vero peccato che proprio qua dove la potenza assorbita e le auto sono più dense si continuasse a non installare sistemi di generazione FV e ricarica batterie auto.
Una "via di scampo" per velocizzare la decisione positiva della maggioranza in assemblea è trovare qualche cosa che fa guadagnare tutti i condomini senza investire, riducendo le spese.
Ad esempio, le "comunità energetiche" di cui già parlano apertamente gli installatori di FV e accumuli porterebbe a far spendere meno in spese condominiali per la corrente tutti i condomini, anche se a pagare l'installazione del sistema FV "condominiale" è solo uno o pochi condomini.
Per le colonnine la vedo anche io più critica perché ancora oggi l'investimento per una colonnina comune in AC, pur piccolo e magari ora incentivato al 50%, non si ripaga facilmente per la solo corrente erogata. Ma sarebbe bello che un condominio con 100 famiglie, come un albergo, avesse almeno una wall-box da 22kW.
Ci sono poi gli spazi comuni, di rado abbondanti nei condomini, "sacrificati" a posti auto di ricarica EV, l'attivazione con rfid, la contabilizzazione dei kWh, l'abusivismo, ecc.
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
Era forse un servizio su questo evento?marco ha scritto:Visto qualcosa in tv qualche settimana fa, ma ora mi sfugge dove e come... ma in pratica c'era la colonnina in comune ed ognuno aveva il suo badge. Se mi venisse in mente qualcosa in più non mancherò di condividerla, ma intanto mi pare di ricordare fosse un Emobitaly o Evway (con il beneficio del dubbio)
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
una solo colonnina condivisa puo andare bene come punto di partenza quando utente è unico o al massimo in due..ma le esigene di orari non pososno che coincidere e dunque ala fine si finisce per avere pessimo servizio.
Siccome la qualità degli impianti elettrici è generalmente scarsa, comunque sarà necessario rifare un quadro e le linee ai vari box e posti auto..dunque la soluzione migliore è quella di mettere delle WB individuali da 22 kW, gestite in rete secondo una logica di condivisione della potenza disponibile, in modo che in alcuni orari una o piu WB abbiano a disposizione realmente 22 Kw, mentre se ci sono piu utenti in ricarica , la potenza cala in modo proporzionale.
Il costo del fisso (di un contatore trifase dedicato a questo servizio) viene condiviso solo fra chi fa domanda per avere il servizio ( e gli utenti decidono in autonomia la potenza complessiva dell'allaccio), mentre i consumi sono ripartiti in base a contatori teleletti posti nel quadro principale, accessibile solo all'amministratore e al manutentore.
Siccome la qualità degli impianti elettrici è generalmente scarsa, comunque sarà necessario rifare un quadro e le linee ai vari box e posti auto..dunque la soluzione migliore è quella di mettere delle WB individuali da 22 kW, gestite in rete secondo una logica di condivisione della potenza disponibile, in modo che in alcuni orari una o piu WB abbiano a disposizione realmente 22 Kw, mentre se ci sono piu utenti in ricarica , la potenza cala in modo proporzionale.
Il costo del fisso (di un contatore trifase dedicato a questo servizio) viene condiviso solo fra chi fa domanda per avere il servizio ( e gli utenti decidono in autonomia la potenza complessiva dell'allaccio), mentre i consumi sono ripartiti in base a contatori teleletti posti nel quadro principale, accessibile solo all'amministratore e al manutentore.
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
marcober è sempre impeccabile, ma non tutti hanno la zoe.
anch'io sconsiglio un posto auto in comune.
il box personale sarà detraibile da marzo. per la nuova rete comune sarà necessario vedere il decreto attuativo.
Ci vuole però un amministratore efficiente.
anch'io sconsiglio un posto auto in comune.
il box personale sarà detraibile da marzo. per la nuova rete comune sarà necessario vedere il decreto attuativo.
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
A semplificare la contabilizzazione e l'addebito ricordo di aver già visto più di un sistema in rete con identificazione, misura kWh caricati (e forse addebito diretto su c.c. o carta di credito per non fare fare a mano altre operazioni all'amministratore del condominio).marcober ha scritto:....
Il costo del fisso (di un contatore trifase dedicato a questo servizio) viene condiviso solo fra chi fa domanda per avere il servizio ( e gli utenti decidono in autonomia la potenza complessiva dell'allaccio), mentre i consumi sono ripartiti in base a contatori teleletti posti nel quadro principale, accessibile solo all'amministratore e al manutentore.
L'idea del contatore da 22kW condiviso e solo per le ricariche è l'ideale, resta solo da tirare linee dedicate ai box individuali.
Comunque un posto macchina singolo per chi non ha il box o gli ospiti sarebbe sempre buona cosa
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Re: Colonnina condominiale: a chi rivolgersi per un "chiavi in mano"?
un posto auto per ospiti sarebbe auspicabile, ma allora il sistema di identificazione e addebito deve essere leggermente piu complesso che dei semplici contatori in un quadro..che invece sono strumenti già consolidati nella suddivisione del calore...ma ci arriveremo.
Vero che occorre rifare gli impianti..ma se da un lato viene avanti al detrazione fiscale al 50% e dall'altro si confronta il costo domestico col costo delle colonnine pubbliche, il rientro economico è rapidissimo.
Col cambio dei vertici ARERA , penso che il discorso del FV condominiale possa accelerare..MA , attenzione, un impianto DEL CONDOMINIO (ma anche di ALCUNI CONDOMINI, non necessariamente tutti), sino a 20 kw,è gai possibile OGGI, senza problemi. Tale impianto puo alimentare ad esempio ascensore, Pompa Calore condominiale (con suddivisione poi dei consumi TERMICI a valle, con contatore), piscina, lici comuni..MA se fosse solo promosso DA ALCUNI CONDOMINI, potrebbe comunque alimentare una rete di WB di ricarica., abbassando il costo dell'energia per chi aderisce.
Il discorso NUOVO invece permetterebbe di fare "AUTOCONSUMO" a livello aggregato: per evitare di dover mettere però un "supercontatore" condominiale , sotto cui si collega il FV condominiale, e poi il condominio suddivide i costi ai condomini (cosa che si porta dietro il rischio MOROSI, ingestibile!!)..ARERA aveva già suggerito che la formula da usare sarebbe lo SCAMBIO ALTROVE, cioè ognuno rimane titolare del proprio contatore, MA i vari POD possono "aderire" ad una comunità VIRTUALE a cui aderisce anche il POD di immissione del FV condominiale, e ognuno riceve dal GSE "pro quota sul consumo globale" i benefici dell'immesso del FV, cioè in pratica il valore dell'energia immessa + la restituzione oneri rete e sistema per energia SCAMBIATA.
In tal modo CHI decide di finanziare FV avrà permesso di ADERIRE alla comunità..gli altri no.
E il tutto si potrebbe fare senza dover cambiare nulla fisicamente su reti e contatori. Per una volta in italia avremmo gia tutto quel che serve per implementare una cosa innovativa, gestendola solo a livello di intelligenza di rete (gia implementata a livello di Scambio Altrove delle PA)
Vero che occorre rifare gli impianti..ma se da un lato viene avanti al detrazione fiscale al 50% e dall'altro si confronta il costo domestico col costo delle colonnine pubbliche, il rientro economico è rapidissimo.
Col cambio dei vertici ARERA , penso che il discorso del FV condominiale possa accelerare..MA , attenzione, un impianto DEL CONDOMINIO (ma anche di ALCUNI CONDOMINI, non necessariamente tutti), sino a 20 kw,è gai possibile OGGI, senza problemi. Tale impianto puo alimentare ad esempio ascensore, Pompa Calore condominiale (con suddivisione poi dei consumi TERMICI a valle, con contatore), piscina, lici comuni..MA se fosse solo promosso DA ALCUNI CONDOMINI, potrebbe comunque alimentare una rete di WB di ricarica., abbassando il costo dell'energia per chi aderisce.
Il discorso NUOVO invece permetterebbe di fare "AUTOCONSUMO" a livello aggregato: per evitare di dover mettere però un "supercontatore" condominiale , sotto cui si collega il FV condominiale, e poi il condominio suddivide i costi ai condomini (cosa che si porta dietro il rischio MOROSI, ingestibile!!)..ARERA aveva già suggerito che la formula da usare sarebbe lo SCAMBIO ALTROVE, cioè ognuno rimane titolare del proprio contatore, MA i vari POD possono "aderire" ad una comunità VIRTUALE a cui aderisce anche il POD di immissione del FV condominiale, e ognuno riceve dal GSE "pro quota sul consumo globale" i benefici dell'immesso del FV, cioè in pratica il valore dell'energia immessa + la restituzione oneri rete e sistema per energia SCAMBIATA.
In tal modo CHI decide di finanziare FV avrà permesso di ADERIRE alla comunità..gli altri no.
E il tutto si potrebbe fare senza dover cambiare nulla fisicamente su reti e contatori. Per una volta in italia avremmo gia tutto quel che serve per implementare una cosa innovativa, gestendola solo a livello di intelligenza di rete (gia implementata a livello di Scambio Altrove delle PA)
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