Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

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marco
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da marco »

pIONiere ha scritto: E che problema c'è? e' un ciclo naturale.
Sarebbe naturale in un pianeta sano, ma visto che soffriamo di riscaldamento globale e la causa principale è troppa CO2 nell'aria, se riusciamo ad immagazzinarla è meglio no?


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pIONiere
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da pIONiere »

Il ciclo naturale delle piante non c'entra nulla con la CO2 dei carburanti fossili, mica vuoi fermare la natura?
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michele.tonetto
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da michele.tonetto »

Il ciclo naturale della COdue è MOLTO diversa dal nostro alterare lo stesso! In natura pochissima "anidride carbonica" si disperde nell'aria, come gas; ma la maggior parte si fissa nel terreno, è un concime naturale, siamo noi che lo mandiamo in squilibrio i cicli naturali bruciando comburenti in modo massiccio in troppe fonti!!!! :oops:

Inquiniamo troppo sia bruciando biomasse che facendolo uscire da troppi camini e innumerevoli tubi di scappamento. Alteriamo così un equilibrio che è sempre esistito, ma noi lo facciamo da dopo la rivoluzione industriale.

I cicli naturali hanno dei sistemi di autoregolazione, che se superati poi si "vendicano" con le specie troppo dannose, troppo numerose o alteranti; virus, malattie, suicidi di massa come i poveri lemming (PS: è una bufala, ovvero una osservazione errata del ricercatore!!!), o un tempo con le guerre. Nel nostro grande mondo ci comportiamo come colonie batteriche, che in ambiente finito (piastra petri) crescono fino a morire. :shock: :? :cry: :roll:
Ultima modifica di michele.tonetto il 06/09/2021, 11:27, modificato 3 volte in totale.
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mandaro
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da mandaro »

polianto ha scritto: ... La soluzione standard in questi casi è quella di aspettare un paio di mesi e poi fare un bel falò. Così facendo però si produce tantissimo inquinamento, bruciare rami semi-secchi all’aperto produce un fumo denso e pesante, ricco di polveri sottili.
...
Una soluzione utile per evitare tutto ciò è quella di utilizzare un biotrituratore (naturalmente elettrico) per tritare i rami e produrre del cippato: l’enorme pigna in meno di due ore di leggera e salutare attività fisica si trasforma in un mucchietto di trito, utilizzabile come pacciamatura nell’orto o nel giardino senza impuzzolentire tutti i vicini.
Va anche detto, peraltro, che nel caso di un giardino non irrisorio è molto facile ritrovarsi con tanta roba da smaltire, comprendente tanti rami e rametti di un certo diametro, per triturare efficacemente i quali serve un bio-trituratore ragionevolmente robusto e potente. Escluderei a priori gli apparecchi più economici, che in pratica possono andare bene solo per chi ha parecchia pazienza e deve triturare, una volta ogni tanto, piccole quantità di materiale assai leggero (foglie, potatura di rose...).
Il più delle volte, infatti, si tratta di apparecchi che già con diametri di un centimetro cominciano a fare parecchia fatica; inoltre quasi sempre hanno, proprio per limitare gli sforzi, una "bocca" di dimensioni molto ridotte, che costringe a inserire il materiale a piccole manciate, che non di rado richiedono una preparazione preventiva (con relativa esclusione del materiale non compatibile, che poi rimane da smaltire). C'è il concreto rischio di ritrovarsi, dopo aver speso magari 200€ o più, con un aggeggio che serve a poco o nulla e che al solo pensiero di doverlo utilizzare (e di averlo comprato) produce stati d'animo non salutari.

Io uso un apparecchio abbastanza robusto ed efficiente, con un motore elettrico da circa 2.5kW, capace di... digerire abbastanza bene rami di diametro fino a oltre 2cm, purché infilati uno alla volta. C'è sempre bisogno di inserire il materiale a mano, "spingendolo" verso le lame (con relative forti vibrazioni non sempre piacevoli che si trasmettono alle mani e alle braccia), ma almeno si possono fare manciate più ampie. In ogni caso la quantità di tempo e di lavoro necessaria per triturare un certo mucchio di residui è decisamente maggiore di quella che si potrebbe immaginare ad occhio.
L'ho utilizzato varie volte, producendo notevoli quantità di residui (non proprio "granulari", perché dipende molto dal tipo di vegetazione che si tritura) che ho usato in varie maniere. Dovessi tornare indietro, tutto sommato credo che ripeterei l'acquisto, probabilmente optando per un modello più potente.

Comunque, anche in questo contesto, non è proprio tutto oro quello che luccica: un apparecchio del genere costa almeno 500-600€ e assorbe molta energia, per cui può capitare di dover stare attenti a non sovraccaricare il contatore. A meno che, ovviamente, non si disponga di un contratto generoso oppure di un impianto FV.
Inoltre produce un rumore decisamente notevole, per cui se da un lato i vicini non vengono "impuzzolentiti" dall'altro vengono deliziati senza scampo da ore di ininterrotto baccano, che potrebbe creare persino più fastidio del fumo (il quale oltre tutto, a quanto mi risulta, può essere davvero poco e poco visibile, SE il materiale che si brucia è veramente ben secco e la giornata è opportunamente scelta).
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Murales
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Murales »

Eh già, bruciare le potature è un enorme spreco di sostanza organica, che altrimenti potrebbe tornare al suolo come nutriente tramite compostaggio...da anni mi batto contro questo malcostume tanto antico quanto difficile da eradicare!

Come detto è oltretutto pratica MOLTO inquinante: al di là della CO2, il cui bilancio è effettivamente neutro, con l'abbruciamento dei residui vegetali si producono molte sostanze inquinanti quali (cito) monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), metano (CH4), biossido di zolfo (SO2), ammoniaca (NH3), composti organici volatili (VOC), polveri sottili e microinquinanti (tra cui diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici IPA, in particolare Benzo(a)pirene).
Questo inquinamento è tanto più marcato quanto maggiore sia l'umidità nella massa vegetale, poiché la combustione avviene temperature "basse"

Chi brucia i residui vegetali vicino casa, magari accanto all'amato orticello "biologico" è quindi oltretutto un masochista, perché si sta avvelenando con le proprie mani!

Vi segnalo questa pubblicazione
https://www.regione.vda.it/allegato.aspx?pk=70801

Riguardo il biotrituratore, confermo quanto scritto da mandaro: con apparecchi troppo piccoli si rischia di rimanere delusi. Noi ne abbiamo acquistato uno da 2,2kW che fa un ottimo lavoro ma comunque richiede molto tempo per quantità ingenti di potature. Infatti, lo confesso...quando sono TANTE, come adesso che stiamo potando gli ulivi, spargiamo tutto nel campo e ci passo sopra con trattore e trinciasarmenti. Dopo un mesetto si crea un terriccio spettacolare pieno di lombrichi! Se solo il trattore fosse elettrico... :D
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Hdi
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Hdi »

In generale è meglio triturare invece che bruciare, a parte casi particolari come piante colpite da malattie per cui è espressamente prescritto di bruciare per evitare il propagarsi della malattia ad altre piante tramite i residui vegetali. Riguardo ai biotrituratori elettrici si va dai modelli più casalinghi da neanche €200 fino a modelli da ben oltre €1000 destinati ad un uso intenso. Tra i modelli casalinghi bisogna distinguere tra i trituratori a lame che sono descritti in qualche post precedente (tritano un po' di tutto ma vanno difficoltà con rami che non siano molto sottili e comunque fanno un rumore infernale) e i trituratori a rullo dentato (vanno bene con rami fino a 2-3 cm e durante la macinazione se li tirano dentro senza problemi, non occorre spingerli, ma per contro non sono adatti per macinare fogliame o roba molto tenera perché si intasano, in compenso sono molto meno rumorosi rispetto ai modelli a lame).
Dal punto di vista ecologico faccio qualche considerazione. Intanto il biotrituratore è un macchinario che si usa solitamente molto poco durante l'anno quindi se volessimo guardare la cosa più logica non è avere ognuno il suo biotrituratore casalingo che ha richiesto materie prime ed energia per produrlo: un biotrituratore elettrico di livello professionale può servire molti utilizzatori perché progettato per lavorare centinaia, anzi migliaia di ore prima di terminare la sua vita utile. Il problema è che a noleggiarne uno ci vuole qualche decina di euro al giorno e col costo di 4 o 5 noleggi in pratica ci si è comprato un biotrituratore casalingo. Altra soluzione potrebbe essere un gruppo di persone, mettiamo dei vicini di casa o un gruppo di amici, che decidono di prendere un trituratore professionale mettendoci ognuno una quota del prezzo e poi lo usano a turno quando serve, solo che sappiamo bene quanto sia difficile avere delle attrezzature in comune a tante persone senza che in breve tempo partano le prevedibili discussioni su chi ha diritto di usarlo in un determinato giorno, su chi lo usa più degli altri, sulla responsabilità di eventuali danni o malfunzionamenti, ecc ecc.
Le ramaglie tritate possono essere utilizzate come pacciamatura oppure messe nel composter per trasformarsi in concime col tempo. Esiste anche un'altra possibilità per chi ha una stufa a legna, caso raro nelle città ma molto più frequente nei paesi, specialmente nelle zone collinari o di montagna: se si tritano rami senza foglie e si lascia poi essiccare, si ottiene un buon materiale per l'accensione della stufa che può egregiamente sostituire i classici cubetti accendifuoco venduti in negozio.
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da mirko2016 »

Hdi ha scritto:In generale è meglio triturare invece che bruciare
Hdi ha scritto:se si tritano rami senza foglie e si lascia poi essiccare, si ottiene un buon materiale per l'accensione della stufa che può egregiamente sostituire i classici cubetti accendifuoco venduti in negozio
Alla fine sempre col fuoco si finisce :lol:
Almeno così si risparmia di bruciare roba che si compra in giro.
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da polianto »

Hdi ha scritto:Tra i modelli casalinghi bisogna distinguere tra i trituratori a lame che sono descritti in qualche post precedente e i trituratori a rullo dentato
Il mio biotrituratore, che si vede nel primo post, è a lame, comprato su un noto sito online di attrezzature agricole. Made in Italy, in lamiera, pagato un esagerazione e presenta i problemi che hai evidenziato anche se fa il suo lavoro onestamente.
Ha un unico pregio, un motore da 1,5kW compatibile col contatore della baita di mio papà. Dopo aver insistito per alcuni anni per portare il contatore ai canonici 3kW mi sono rassegnato e l'ho comprato visto che era l'unico prodotto disponibile sul mercato a quella potenza.

Nel frattempo si è convinto anche mio suocero e sullo stesso sito di cui sopra ne ha comprato uno a rullo da 2,8kW per la sua casa in montagna, pagato meno di 200€. Made in Cina ma ormai i prodotti fatti in Italia sono spariti del tutto nella fascia sotto ai 1000€.
Molto più efficiente e silenzioso, questa estate ci ho tritato una montagna di piante di nocciolo e arbusti vari e tutti i rami secchi di un abete caduto 3 anni fa senza un solo intasamento.
Decisamente più efficace e rapido.

Ciao Antonio

PS se a qualcuno interessa ed ha il problema del contatore da 1,5kW gli posso vendere ad un prezzo ragionevole il mio, così me ne compro anche io uno a rullo visto che nel frattempo mio papà ha aumentato la potenza del contatore della baita a 3kW ;)
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da pIONiere »

Hdi ha scritto:Tra i modelli casalinghi bisogna distinguere tra i trituratori a lame che sono descritti in qualche post precedente (tritano un po' di tutto ma vanno difficoltà con rami che non siano molto sottili
Questo non e' corretto, io ho un trituratore a lame casalingo da 2500W (costato 150 Euro, questo qui: https://www.obi-italia.it/biotriturator ... /p/4486973 ) e trita rami fino ad un diametro di 45mm senza alcun problema (l'ho usato proprio l'altro ieri). Non ho mai avuto problemi di intasamento. E' rumoroso, ma di solito lo uso una o due volte l'anno perciò il rumore non e' un problema.

I trituratori casalinghi a rullo mi sono stati sconsigliati perché spesso invece di triturare si limitano a schiacciare i rami piu' sottili (quei professionali probabilmente non hanno questo problema).
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Hdi
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Hdi »

@pIONiere: non dubito di quanto dici riguardo al tuo biotrituratore ma in generale i modelli a lame per uso casalingo non gradiscono rami di un certo spessore. Importante è macinare sempre roba NON sporca di terra perché altrimenti le lame dopo un pò perdono il filo e la macchina perde efficienza.

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