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Ciao: ho bisogno di voi
Per un mio progetto (a tempo perso) sto cercando un cavo di ricarica di tipo 2 usato :
anche col cavo danneggiato è NON funzionante.
Per la precisione: mi servono solo la presa e la spina, il cavo può essere danneggiato, tagliato, bruciato, interrotto, mangiato dagli animali .
Posso pagare : il cavo (pochino) ed il trasporto
Grazie a tutti
Paolo

Giusto per curiosità, cosa stai progettando?

pIONiere ha scritto:Giusto per curiosità, cosa stai progettando?

Volevo "portare avanti" un paio di idee:
ATTENZIONE: Le suddette sperimentazioni DEVONO essere messe in pratica SOLO da persone competenti in ambito elettrico: pericolo di morte
1)Come sapete sono un progettista elettrico e mi interesso anche di verifiche e ricerca guasti .
Attualmente ne io ne i miei colleghi disponiamo di una strumentazione per verificare le WallBox (ricarica di modo 3).
Separare i singoli conduttori del cavi di ricarica ed attestarli con dei test point su un apposito box isolato,
permette di effettuare tutte le misure (tensioni, correnti, armoniche, fattore di potenza, correnti di spunto, ...)
Sarà anche possibile verificare la funzionalità del differenziale a protezione della WallBox.

2)Vorrei capire, praticamente, quali sono le modifiche necessarie e sufficienti per trasformare il cavo in una "prolunga" anti parcheggi abusivi
in modo tale da poter "collegando 2 cavi insieme" poter ricaricare anche su i parcheggi della colonnina sono occupati da auto NON in carica

per il punto 2 ci sono già prolunghe fatte

Prolunghe già fatte...per lui non c'è gusto! E' come comprare il pesce Vs imparare a pescare!

Bel progetto, tienici aggiornati!

Secondo me anche il punto uno non serve a nulla, la parte di potenza della wallbox non è nient'altro che un relè che collega la linea al caricatore di bordo dell'auto e il caricatore di bordo per prima cosa trasforma ciò che gli arriva da corrente alternata (CA) a corrente continua (DC) con un bel ponte raddrizzatore o monofase o trifase poi con dei bei condensatori e induttanze filtra il tutto togliendo tutte le schifezze che potrebbero dar fastidio e poi a questo punto ci sarà tutta l'elettronica di controllo per caricare le celle, monitorarle e nel caso livellarle. Quindi in parole povere la wallbox non fa nient'altro che chiudere un circuito e poi dire al caricatore di bordo quali sono i limiti massimi a cui può andare ma attenzione anche la presa (essendo femmina) che andiamo ad inserire nel connettore dell'auto dichiara un limite massimo a cui il caricatore interno può andare.

VanFranco ha scritto:Secondo me anche il punto uno la parte di potenza della wallbox non è nient'altro che un relè che collega...

Io mi riferivo alle verifiche da effettuare:
1) sulla parte di controllo della WallBox, ovvero a tutto quello che accade prima che i relè chiudano ....
2) sul caricatore a bordo auto, ovvero corrente di dispersione e resistenza di isolamento verso terra, fattore di potenza, contenuto armonico, corrente di spunto,...
Molte di queste necessarie per assicurare la sicurezza elettrica obbligatoria, ad esempio, in una azienda.
Utili in caso di problemi durante la ricarica, visto che permettono di comprendere le cause.
l

il caricatore di bordo per prima cosa trasforma ciò che gli arriva da corrente alternata (CA) a corrente continua (DC) con un bel ponte raddrizzatore o monofase o trifase poi con dei bei condensatori e induttanze filtra il tutto togliendo tutte le schifezze

Oggi: i raddrizzatori con potenze regolabili da 3,6 kW fino a 22 kW vengono costruiti con schemi decisamente più complessi, in più è necessario tenere sotto controllo il fattore di potenza del carico sulla rete del distributore locale.

Le prolunghe non mi risultino esistano.
Anzi ufficialmente sicuramente non esistono essendo espressamente vietate da protocollo.
Poi uno se lo può fare nel garage, ovvio, ma appunto "non esistono".

selidori ha scritto:Le prolunghe non mi risultino esistano.
Anzi ufficialmente sicuramente non esistono essendo espressamente vietate da protocollo.
Poi uno se lo può fare nel garage, ovvio, ma appunto "non esistono".

Essendo una attività a "tempo perso" per ora non mi sono ancora studiato tutta la normativa
(intendo dire : IEC 61851, IEC 62196, EN 50620, EN 62752, CEI 69-6 ...)
relativa alla ricarica delle auto elettriche.
Comunque vi notizierò

Io mi riferivo al fatto che in commercio non possono esistere.
Ovvio che tu te lo puoi fare.