Ma no, cavolo, per poter usare un'auto elettrica non serve assolutamente sapere i principi di elettronica appunto come per poter usare un cellulare non serve sapere i principi di telefonia, trasmissione dati o sistemi operativi!
Certo in caso di troubleshooting è essenziale, ma si parte dal presupposto che già i produttori abbiano risolto la quasi totalità dei problemi.
Oddio, oggi in verità non sempre è così, ma oramai siamo decisamente in discesa.
Anche se l'
elettrica è bella e da soddisfazione (
) , secondo me non è necessario studiarsela come non è necessario studiare da fabbro per usare una serratura (se però un giorno si incastra, potrebbe essere utile..)
EmilianoMontanari ha scritto:Sto pensando a come caricare in garage, per adesso uno scuko.
Alcuni di Voi mi consigliano una presa industriale…
- Ma poi mi chiedo, il cavo che mi danno in dotazione con la il finale Shuko come lo collego alla cd presa industriale?
Esistono adattatori. Gli adattatori sono sempre vietati in luogo pubblico, ma in privato puoi fare quello che vuoi (magari fallo con buon senso, adattatore di marca, controllato ogni tanto, consigliato da elettricista che sa di macchine elettriche).
Oppure sarebbe meglio comprarti una cavo caricatore terminato in industriale, ma è anche vero che tanto te lo danno con l'auto e quello è sicuramente shuko.
Polianto ha avuto il coraggio di tagliarlo e terminarselo da se, ci vuole sempre pelo a tagliare un cavo e solitamente tutti sconsigliano di farlo, quindi anche se trovassi un elettricista disposto a fartelo, dubita: significa che non sa quel che fa. Anche perchè (come è capitato proprio a Polianto), la presa potrebbe nascondere una sorpresa (sensore temperatura) che una volta tagliato è rotto per sempre.
EmilianoMontanari ha scritto:Ho fatto l’aumento a 6 kW da 3 kW, ma mi chiedo: è il cavo il collo di bottiglia della intensità di ricarica?
Esatto.
Per quello dico sempre che l'aumento di potenza non serve (ma tu hai poi scritto che già volevi farlo).
EmilianoMontanari ha scritto:Se ad esempio andassi ad una colonnina che ricarica (potenzialmente) molto più veloce ed io usassi il cavo in dotazione più lento, caricherei lento giusto?
Cavi PIU LENTI da colonnina non ne esistono. Cioè a meno di 3.7 kW non ne esistono e se tu prendi la e-up, quella carica a 3.7, quindi non si pone il problema.
La colonnina carica in effetti più veloce ma poi come dici tu stesso è POTENZIALMENTE.
Per caricare ad una certa velocità tutti e 3 devono supportare la massima velocità: auto-cavo-colonnina.
Così facendo carichi al massimo della velocità consentito dal più basso dei 3 (di solito l'anello debole è l'auto....).
Naturalmente tutto questo ragionamento è riferito alla carica a corrente alternata (AC). Nella continua (DC) il discorso simile con la differenza che il cavo è tutt'uno con la colonnina, quindi conta "uno" ed i componenti finali sono solo due: auto e cavo+colonnina.
EmilianoMontanari ha scritto:E quindi mi chiedo a cosa servono quelle cosiddette stazioni di ricarica portatile in cui in mezzo al cavo c’è la possibilità, attraverso un display, di regolare l’amperaggio?
Calma.
Le stazioni di ricarica portatile non si usano sulle colonnine. Quella stazione portatile (chiamata correttamente IC-CPD o più erroneamente EVSE) serve solo per la ricarica privata (che può essere anche un albergo o ristorante, ma sempre privata è, alla fine).
In luogo pubblico devi usare un cavo STUPIDO che non fa niente e quindi non puoi regolare la velocità di carica (amperaggio).
Tali cavi non esistono regolabili (non esisteranno mai, sono fuori standard e non andrebbero) o con display (oddio, questo tecnicamente è possibile e potrebbe avere anche un senso farlo, ma ad oggi non ne esistono e non penso lo faranno mai, essendo per definizione un oggetto semplice e grezzo e lasciato in luogo pubblico ed incustodito per ore... un display attirerebbe ladri od almeno curiosi...).
EmilianoMontanari ha scritto:Perché uno dovrebbe abbassarlo? Non dovrebbe essere la macchina ad avere un limite di velocità di ricarica?
.... Quelli invece con regolazione (IC-CPD o EVSE) servono appunto per la carica privata, dove puoi avere interesse a limitare il prelevato se hai solo 3 kW e vuoi far andare sullo stesso impianto anche la lavatrice e la casa (non è il tuo caso che hai aumentato potenza) o durante il momento in cui passa una nuvola ed il fotovoltaico rende meno (e quindi preleveresti dalla rete pubblica, pagando).
Ci sono anche altri motivi complicatissimi per volere la carica lenta al limite dalla paranoia.
Comunque anche l'auto limita la ricarica, ma è un altro discorso ed arriva dopo e comunque con quelle basse potenze in gioco (3 kW) di fatto non limita niente (lo fa più per la carica veloce da colonnine DC).
Comunque anche in questo caso, la potenza può essere diminuita da un singolo componente: l'umano (regola l'EVSE) e/o l'auto.
Ci sono anche alcune auto (tesla, bmw i3, mini, smart) che dall'auto regolano l'EVSE (e quindi anche da remoto via app) ma si complica ancora di più il discorso: in linea di massima questo non avviene e lo si fa da EVSE.
EmilianoMontanari ha scritto:Poi mi dicevano su altro forum che non bisogna neanche scendere sotto un certo voltaggio...A casa, se esco dalla
Shuko, a che voltaggio sto caricando?
Vero, ma questo non è un tuo problema.
Lo sarà dell'elettricista che ti fa l'impianto (e si, una controllata almeno devi farla fare anche se hai già la schuko. Per quale motivo? ma proprio per questo: vedere il voltaggio, la sezione dei cavi corretti, la frequenza, l'isolamento di terra, ecc).
Anche con la pizza non bisogna salire al di sopra di una certa temperatura, ma non è un tuo problema, lo è del pizzaiolo.
Se poi vuoi studiare cucina (o le auto elettriche) è bene e giusto che ti interessi delle temperature e degli ampere, ma per mangiare solo l'auto o guidare una pizza non ti serve sapere altro.
Se invece di VOLTAGGIO volevi dire AMPERAGGIO, si è leggermente più un tuo problema, ma neanche tanto. E' tutto il ragionamento fatto prima (sulla velocità di carica che può essere ridotta dall'auto o dall'EVSE) e per ora non mi porrei il problema. Puoi anche vivere bene senza sapere quei concetti.