Resoconto odissea da Firenze alla Majella in Peugeot e-208
Inviato: 21/06/2020, 20:57
Inizio pubblicando questo breve resoconto del mio primo viaggio in elettrica.
Sono un "ancora dubbioso" possessore di Peugeot E208, l'ho fortemente voluta full electric, era il momento di rottamare una vecchissima auto e finalmente dopo 10 anni ho cambiato macchina, nei miei sogni ci sarebbe stata una Tesla, ma non avevo budget sufficiente.
Dopo pochi giorni dalla consegna, fiero dei miei 330 km di autonomia che comparivano baldanzosi sul famigerato "indovinometro" , che avrei scoperto mio malgrado dopo una breve frequentazione di questo forum, decidemmo con la mia compagna che la breve vacanza che avevamo fissato prima che l'Italia e il mondo intero entrassero nella Pandemia, l'avremmo fatta con l'auto elettrica. Perchè viaggiare si può, anche in elettrico.
Questo resoconto è una somma di una serie di errori comuni che tutti fanno, credo , arrivando da un auto a carburante.
1) Fidarsi del contachilometri e della sua autonomia residua.
2) Non pianificare abbastanza le soste
3) Non pianificare abbastanza le soste (2) e verificare che le colonnine funzionino
4) Viaggiare in autostrada, come se si usasse un auto a carburante
5) Non pianificare abbastanza le soste (3)
6) Pensare che l'elettrica sia come un auto a carburante
Partiamo da Firenze con l'idea che l'auto percorrerà circa 250 km , forse anche 280 nei nostri sogni ottimistici, illusi sia dall'ignoranza che dal concessionario che nel misto ci assicura 330 km di percorrenza.
Mettiamo il cruise e viaggiamo a 110 fisso in autostrada per arrivare a Orvieto, fare una sosta e caricare CCS fino all'80, poi arrivare a Tivoli, nuova sosta di 50 minuti per riportare a 80% e da li via fino a Caramanico Terme.
Arrivati a Orvieto, il dramma, la CCS non funziona, abbiamo consumato più del previsto per via del Cruise e del riscaldamento (Febbraio) e quindi siamo al primo vero problema, non ci sono altre colonnine CCS a portata, stare fermi 2 ore a orvieto per ricaricare fast in città per arrivare a Orte ci sembra un inutile spreco di tempo.
Ci fidiamo dell'indovinometro e tentiamo di arrivare a Orte dove c'è un altra CCS.
C'erano 53 km di strada, l'indovinometro ne segnava 46, non ce l'avremmo mai fatta, ma tentiamo la fortuna magari ci fermiamo in autostrada, ci prestano una presa in autogrill, mangiamo un panino e arriviamo a Orte, intanto siamo già in ritardo di oltre un ora e mezzo.
Ci fermiamo prima che l'auto si fermi in un autogrill , dove dobbiamo chiamare il carro attrezzi per farci portare a Orte Scalo alla CCS, perchè ovviamente non ci sono prese disponibili in autogrill soprattutto per noi in elettrico, il benzinaio ci guarda con un sorriso di compassione.
Mentre aspettiamo prenotiamo un hotel a Tivoli per la notte, perdendo di fatto un giorno di ferie, meno male che almeno il carro attrezzi era compreso nell'assicurazione.
Da Orte carichiamo fino al 90% e andiamo a Tivoli, arriviamo in serata, dormiamo in un hotel insieme alla nostra inesperienza e scopro per la prima volta il termine "indovinometro".
La mattina andiamo a caricare l'auto alla CCS di Tivoli, che troviamo occupata, quindi ulteriori 30 minuti di ritardo, più un ora di carica.
Da Tivoli a Caramanico facciamo una tirata, arriviamo con 20% scarso di batteria e fortunatamente il proprietario del B&B ci fa attaccare l'auto alla presa domestica, questo ci permette di ricaricare quasi al 70% l'auto nella settimana che siamo stati li.
Poi abbiamo fatto il ritorno, passando da Pescara, Pesaro , Faenza e Marradi per rientrare a Firenze, ci abbiamo messo 12 h tra colonnine CCS occupate e non funzionanti, li abbiamo avuto un rifiuto totale per viaggiare in elettrico.
Adesso stiamo per partire per le vacanze e andremo all'Elba, ce la faremo in Elettrico ? Aprirò un altro post, magari stavolta farò un migliore lavoro di organizzazione ed eviterò di fidarmi dell'indovinometro...
Sono un "ancora dubbioso" possessore di Peugeot E208, l'ho fortemente voluta full electric, era il momento di rottamare una vecchissima auto e finalmente dopo 10 anni ho cambiato macchina, nei miei sogni ci sarebbe stata una Tesla, ma non avevo budget sufficiente.
Dopo pochi giorni dalla consegna, fiero dei miei 330 km di autonomia che comparivano baldanzosi sul famigerato "indovinometro" , che avrei scoperto mio malgrado dopo una breve frequentazione di questo forum, decidemmo con la mia compagna che la breve vacanza che avevamo fissato prima che l'Italia e il mondo intero entrassero nella Pandemia, l'avremmo fatta con l'auto elettrica. Perchè viaggiare si può, anche in elettrico.
Questo resoconto è una somma di una serie di errori comuni che tutti fanno, credo , arrivando da un auto a carburante.
1) Fidarsi del contachilometri e della sua autonomia residua.
2) Non pianificare abbastanza le soste
3) Non pianificare abbastanza le soste (2) e verificare che le colonnine funzionino
4) Viaggiare in autostrada, come se si usasse un auto a carburante
5) Non pianificare abbastanza le soste (3)
6) Pensare che l'elettrica sia come un auto a carburante
Partiamo da Firenze con l'idea che l'auto percorrerà circa 250 km , forse anche 280 nei nostri sogni ottimistici, illusi sia dall'ignoranza che dal concessionario che nel misto ci assicura 330 km di percorrenza.
Mettiamo il cruise e viaggiamo a 110 fisso in autostrada per arrivare a Orvieto, fare una sosta e caricare CCS fino all'80, poi arrivare a Tivoli, nuova sosta di 50 minuti per riportare a 80% e da li via fino a Caramanico Terme.
Arrivati a Orvieto, il dramma, la CCS non funziona, abbiamo consumato più del previsto per via del Cruise e del riscaldamento (Febbraio) e quindi siamo al primo vero problema, non ci sono altre colonnine CCS a portata, stare fermi 2 ore a orvieto per ricaricare fast in città per arrivare a Orte ci sembra un inutile spreco di tempo.
Ci fidiamo dell'indovinometro e tentiamo di arrivare a Orte dove c'è un altra CCS.
C'erano 53 km di strada, l'indovinometro ne segnava 46, non ce l'avremmo mai fatta, ma tentiamo la fortuna magari ci fermiamo in autostrada, ci prestano una presa in autogrill, mangiamo un panino e arriviamo a Orte, intanto siamo già in ritardo di oltre un ora e mezzo.
Ci fermiamo prima che l'auto si fermi in un autogrill , dove dobbiamo chiamare il carro attrezzi per farci portare a Orte Scalo alla CCS, perchè ovviamente non ci sono prese disponibili in autogrill soprattutto per noi in elettrico, il benzinaio ci guarda con un sorriso di compassione.
Mentre aspettiamo prenotiamo un hotel a Tivoli per la notte, perdendo di fatto un giorno di ferie, meno male che almeno il carro attrezzi era compreso nell'assicurazione.
Da Orte carichiamo fino al 90% e andiamo a Tivoli, arriviamo in serata, dormiamo in un hotel insieme alla nostra inesperienza e scopro per la prima volta il termine "indovinometro".
La mattina andiamo a caricare l'auto alla CCS di Tivoli, che troviamo occupata, quindi ulteriori 30 minuti di ritardo, più un ora di carica.
Da Tivoli a Caramanico facciamo una tirata, arriviamo con 20% scarso di batteria e fortunatamente il proprietario del B&B ci fa attaccare l'auto alla presa domestica, questo ci permette di ricaricare quasi al 70% l'auto nella settimana che siamo stati li.
Poi abbiamo fatto il ritorno, passando da Pescara, Pesaro , Faenza e Marradi per rientrare a Firenze, ci abbiamo messo 12 h tra colonnine CCS occupate e non funzionanti, li abbiamo avuto un rifiuto totale per viaggiare in elettrico.
Adesso stiamo per partire per le vacanze e andremo all'Elba, ce la faremo in Elettrico ? Aprirò un altro post, magari stavolta farò un migliore lavoro di organizzazione ed eviterò di fidarmi dell'indovinometro...