Primo viaggio a distanza ben superiore all'autonomia di Honda e
Inviato: 07/03/2022, 22:39
Dopo 3 mesi ho deciso di testare la Honda E in un viaggio molto più lungo della sua autonomia da city car.
L'occasione è stata la partita Juventus-Spezia, quindi un viaggio Padova-Torino a/r in giornata: poco meno di 400 km per tratta.
Un viaggio che con qualunque auto a benzina si farebbe in 4 ore scarse compresa sosta a metà strada all'autogrill per andare in bagno e fare uno spuntino.
Premessa: questo tipo di viaggi io li facevo sempre in treno (o in aereo se più lunghi) quando avevo auto termiche, e continuerò a farli in treno anche in futuro. Perché preferisco viaggiare comodo e rilassarmi piuttosto che guidare per ore. In questo caso però l'occasione era ghiotta per testare finalmente i viaggi lunghi in auto elettrica, capire meglio che tipo di difficoltà, imprevisti e rotture di scatole deve affrontare un automobilista in Italia nel 2022. Con la pressione di avere una scadenza oraria entro cui arrivare (le 18, orario di inizio della partita).
Decido dunque di partire da casa alle 10, ABRP mi suggerisce 4 soste di ricarica per un tempo complessivo di viaggio di quasi 6 ore e arrivo stimato poco prima delle 16.
Prima sosta a Peschiera ad una fast EnelX poco fuori dall'autostrada. Vado di tessera EnelX, il primo tentativo di ricarica dà errore. Riprovo, e stavolta parte. Tutto ok, anche i tempi di ricarica sono rispettati (ho sempre ricaricato un po' di più rispetto ai consigli di ABRP per avere un margine di sicurezza, e la scelta ha pagato).
Nel frattempo arriva uno straniero in ID3 che non riesce ad attivare la colonnina e lo aiuto. Riparto, la seconda sosta avrei dovuto farla in zona Brescia ma qui sorge il primo inghippo. Seguendo il navigatore carplay di ABRP per 2 volte sbaglio svincolo in mezzo al casino di rotonde della tangenziale e mi ritrovo a fare dei km a vuoto con la percentuale di batteria sempre più paurosamente in riserva.
Quindi appena posso accosto e decido di cercare sullo smartphone per i fatti miei una fast, e fortuna vuole che ce ne fosse una a meno di un km di distanza da dove mi trovavo. Nel parcheggio di un Prix a Castegnato (BS), una colonnina fast marcata Wroom. Scarico l'app, mi registro, (tempo meno di 5 minuti), e avvio la ricarica anche in questo caso a velocità più che soddisfacente e al prezzo di 0,48€ al kWh). Riparto, e la successiva sosta suggerita da ABRP è a Monza, anche qui fuori dall'autostrada, nei pressi dello stadio di calcio.
Colonnina non ricordo di che marca, attivata però con Nextcharge senza problemi. A 100 metri c'era un Burger King e ne ho approfittato per pranzare. 31 minuti e poi via verso la quarta sosta che stavolta è in un area di servizio autostradale a Villarboit: una EnelX. Si riparte e finalmente si arriva all'Allianz Stadium con circa 1 ora di ritardo rispetto alla previsione iniziale. Naturalmente arrivando quasi scarico cerco una quick nei pressi dello stadio a cui lasciarla in ricarica fino alle 20. JuicePass me ne indica una in corso Grosseto 469 che farebbe proprio al caso mio (solo 1 delle 2 prese risulta occupata).
Arrivo nel punto indicato dal gps e... non vedo nessuna colonnina EnelX, solo una serie di colonnine di non ricordo quale marca che peraltro non sono neppure attivabili. Mi guardo intorno perplesso, anche Nextcharge mi indica la presenza della colonnina EnelX, eppure non si vede. Decido allora di cercare un'altra colonnina, e l'app mi indica una BeCharge ad un km di distanza. Prendo l'auto, e dopo aver fatto quasi 100 metri vedo una Model3 attaccata ad una quick EnelX: proprio quella che stavo cercando e che era indicata al 469 di corso Grosseto. Peccato che il punto segnalato sia da JuicePass che da NextCharge fosse appunto sbagliato di quasi 100 metri. Poco male, accosto e mi attacco. Morale della favola: 7 ore abbondanti impiegate contro le poco meno di 6 previste.
Viaggio di ritorno: anche per il ritorno ABRP mi stima poco meno di 6 ore di durata del viaggio con partenza alle 20.30. Per il primo tratto mi fa fare strade normali fino in provincia di Vercelli dove mi fa fermare ad una fast EnelX nel parcheggio di Brikò Novax (non è un negozio per negazionisti del vaccino ). Si riparte, e finalmente si va in autostrada e la seconda sosta è in un'area di servizio di Rho. Anche qui una fast EnelX attivata stavolta con BeCharge. Ne approfitto per un caffè ed un panino, e quando torno alla colonnina la brutta sopresa: sull'app non riesco più a vedere la mia auto collegata alla presa che anzi risulta disponibile mentre in realtà l'auto stava ancora ricaricando.
Provo a riavviare l'app, nulla. Arrivato quasi al 90% di ricarica provo a sganciare il cavo con il pulsante di sblocco sul caricatore: nulla. Non riuscendo a interrompere la ricarica non mi resta che telefonare all'assistenza BeCharge. Risposta: è una colonnina EnelX, bisogna rivolgersi a loro. Chiamo EnelX, risposta: ha usato l'app BeCharge, deve rivolgersi a loro e sono loro che devono contattarli per segnalare il problema. Richiamo BeCharge, stesso operatore, e dopo un po' si convince ad attivarsi per risolvere la cosa. Tempo 5 minuti e finalmente la presa viene sbloccata.
Riparto, e nonostante l'auto fosse molto più carica rispetto alle previsioni di ABRP (97% contro l'85% della previsione), per arrivare alla successiva sosta ad un certo punto ho dovuto andare a 80 kmh in autostrada, altrimenti non ce l'avrei fatta (sono arrivato con il 3%, ABRP stimava 10% partendo da un 85% di carica). La terza ed ultima sosta è stata la stessa dell'andata: la fast EnelX di Peschiera dove però stavolta ho dovuto fare 4 tentativi per far partire la ricarica che andava sempre in errore dopo l'autodiagnosi. Riparto, e finalmente arrivo a casa alle 3.40 contro le 2.30 previste. Anche al ritorno un'ora abbondante in più del previsto.
Cosa ho imparato da questa esperienza? Che la Honda E è assolutamente una city car, decisamente inadatta ai viaggi lunghi almeno fin quando non ci saranno punti di ricarica fast in ogni stazione di servizio autostradale. I 30 minuti di sosta per caricare all'80% la batteria non sono un problema, lo è lo sbattimento di dover uscire dall'autostrada e in alcuni casi doversi avventurare in un dedalo di svincoli tangenziali, o finire in parcheggi in mezzo al nulla. E prima o poi si dovrà mettere mano al sistema di pagamento di queste colonnine per renderle più user friendly.
Finché si sarà costretti ad avere svariate app, tessere, registrarsi, è difficile che l'utente comune possa familiarizzare con il mondo dell'auto elettrica. Troppe difficoltà, disservizi, e problemi. Sarebbe tutto più semplice se si utilizzasse un sistema simile a quello delle pompe di benzina. Bancomat/carta di credito per la preaturizzazione che attiva la colonnina, e poi si passa di nuovo la carta per teminare la ricarica e pagare il dovuto
L'occasione è stata la partita Juventus-Spezia, quindi un viaggio Padova-Torino a/r in giornata: poco meno di 400 km per tratta.
Un viaggio che con qualunque auto a benzina si farebbe in 4 ore scarse compresa sosta a metà strada all'autogrill per andare in bagno e fare uno spuntino.
Premessa: questo tipo di viaggi io li facevo sempre in treno (o in aereo se più lunghi) quando avevo auto termiche, e continuerò a farli in treno anche in futuro. Perché preferisco viaggiare comodo e rilassarmi piuttosto che guidare per ore. In questo caso però l'occasione era ghiotta per testare finalmente i viaggi lunghi in auto elettrica, capire meglio che tipo di difficoltà, imprevisti e rotture di scatole deve affrontare un automobilista in Italia nel 2022. Con la pressione di avere una scadenza oraria entro cui arrivare (le 18, orario di inizio della partita).
Decido dunque di partire da casa alle 10, ABRP mi suggerisce 4 soste di ricarica per un tempo complessivo di viaggio di quasi 6 ore e arrivo stimato poco prima delle 16.
Prima sosta a Peschiera ad una fast EnelX poco fuori dall'autostrada. Vado di tessera EnelX, il primo tentativo di ricarica dà errore. Riprovo, e stavolta parte. Tutto ok, anche i tempi di ricarica sono rispettati (ho sempre ricaricato un po' di più rispetto ai consigli di ABRP per avere un margine di sicurezza, e la scelta ha pagato).
Nel frattempo arriva uno straniero in ID3 che non riesce ad attivare la colonnina e lo aiuto. Riparto, la seconda sosta avrei dovuto farla in zona Brescia ma qui sorge il primo inghippo. Seguendo il navigatore carplay di ABRP per 2 volte sbaglio svincolo in mezzo al casino di rotonde della tangenziale e mi ritrovo a fare dei km a vuoto con la percentuale di batteria sempre più paurosamente in riserva.
Quindi appena posso accosto e decido di cercare sullo smartphone per i fatti miei una fast, e fortuna vuole che ce ne fosse una a meno di un km di distanza da dove mi trovavo. Nel parcheggio di un Prix a Castegnato (BS), una colonnina fast marcata Wroom. Scarico l'app, mi registro, (tempo meno di 5 minuti), e avvio la ricarica anche in questo caso a velocità più che soddisfacente e al prezzo di 0,48€ al kWh). Riparto, e la successiva sosta suggerita da ABRP è a Monza, anche qui fuori dall'autostrada, nei pressi dello stadio di calcio.
Colonnina non ricordo di che marca, attivata però con Nextcharge senza problemi. A 100 metri c'era un Burger King e ne ho approfittato per pranzare. 31 minuti e poi via verso la quarta sosta che stavolta è in un area di servizio autostradale a Villarboit: una EnelX. Si riparte e finalmente si arriva all'Allianz Stadium con circa 1 ora di ritardo rispetto alla previsione iniziale. Naturalmente arrivando quasi scarico cerco una quick nei pressi dello stadio a cui lasciarla in ricarica fino alle 20. JuicePass me ne indica una in corso Grosseto 469 che farebbe proprio al caso mio (solo 1 delle 2 prese risulta occupata).
Arrivo nel punto indicato dal gps e... non vedo nessuna colonnina EnelX, solo una serie di colonnine di non ricordo quale marca che peraltro non sono neppure attivabili. Mi guardo intorno perplesso, anche Nextcharge mi indica la presenza della colonnina EnelX, eppure non si vede. Decido allora di cercare un'altra colonnina, e l'app mi indica una BeCharge ad un km di distanza. Prendo l'auto, e dopo aver fatto quasi 100 metri vedo una Model3 attaccata ad una quick EnelX: proprio quella che stavo cercando e che era indicata al 469 di corso Grosseto. Peccato che il punto segnalato sia da JuicePass che da NextCharge fosse appunto sbagliato di quasi 100 metri. Poco male, accosto e mi attacco. Morale della favola: 7 ore abbondanti impiegate contro le poco meno di 6 previste.
Viaggio di ritorno: anche per il ritorno ABRP mi stima poco meno di 6 ore di durata del viaggio con partenza alle 20.30. Per il primo tratto mi fa fare strade normali fino in provincia di Vercelli dove mi fa fermare ad una fast EnelX nel parcheggio di Brikò Novax (non è un negozio per negazionisti del vaccino ). Si riparte, e finalmente si va in autostrada e la seconda sosta è in un'area di servizio di Rho. Anche qui una fast EnelX attivata stavolta con BeCharge. Ne approfitto per un caffè ed un panino, e quando torno alla colonnina la brutta sopresa: sull'app non riesco più a vedere la mia auto collegata alla presa che anzi risulta disponibile mentre in realtà l'auto stava ancora ricaricando.
Provo a riavviare l'app, nulla. Arrivato quasi al 90% di ricarica provo a sganciare il cavo con il pulsante di sblocco sul caricatore: nulla. Non riuscendo a interrompere la ricarica non mi resta che telefonare all'assistenza BeCharge. Risposta: è una colonnina EnelX, bisogna rivolgersi a loro. Chiamo EnelX, risposta: ha usato l'app BeCharge, deve rivolgersi a loro e sono loro che devono contattarli per segnalare il problema. Richiamo BeCharge, stesso operatore, e dopo un po' si convince ad attivarsi per risolvere la cosa. Tempo 5 minuti e finalmente la presa viene sbloccata.
Riparto, e nonostante l'auto fosse molto più carica rispetto alle previsioni di ABRP (97% contro l'85% della previsione), per arrivare alla successiva sosta ad un certo punto ho dovuto andare a 80 kmh in autostrada, altrimenti non ce l'avrei fatta (sono arrivato con il 3%, ABRP stimava 10% partendo da un 85% di carica). La terza ed ultima sosta è stata la stessa dell'andata: la fast EnelX di Peschiera dove però stavolta ho dovuto fare 4 tentativi per far partire la ricarica che andava sempre in errore dopo l'autodiagnosi. Riparto, e finalmente arrivo a casa alle 3.40 contro le 2.30 previste. Anche al ritorno un'ora abbondante in più del previsto.
Cosa ho imparato da questa esperienza? Che la Honda E è assolutamente una city car, decisamente inadatta ai viaggi lunghi almeno fin quando non ci saranno punti di ricarica fast in ogni stazione di servizio autostradale. I 30 minuti di sosta per caricare all'80% la batteria non sono un problema, lo è lo sbattimento di dover uscire dall'autostrada e in alcuni casi doversi avventurare in un dedalo di svincoli tangenziali, o finire in parcheggi in mezzo al nulla. E prima o poi si dovrà mettere mano al sistema di pagamento di queste colonnine per renderle più user friendly.
Finché si sarà costretti ad avere svariate app, tessere, registrarsi, è difficile che l'utente comune possa familiarizzare con il mondo dell'auto elettrica. Troppe difficoltà, disservizi, e problemi. Sarebbe tutto più semplice se si utilizzasse un sistema simile a quello delle pompe di benzina. Bancomat/carta di credito per la preaturizzazione che attiva la colonnina, e poi si passa di nuovo la carta per teminare la ricarica e pagare il dovuto