ampera-e ha scritto:Per quanto ne so, e non aggiungo altro, puoi darlo per certo almeno al 90% ...
Questa idea del
"tutti" o (nella forma più... benevola)
"quasi tutti", tuttora molto diffusa, ha smesso da tempo di corrispondere alla realtà.
Oggi il negoziante che a fine anno, a conti fatti, intasca meno dei suoi dipendenti non è affatto una fantasia. Altrimenti, per dire, nessun negoziante assennato si sognerebbe di chiudere l'attività.
E nemmeno è necessariamente fantasiosa la figura dell'artigiano con pochi dipendenti che, tenendo conto di tutte le incombenze e responsabilità aggiuntive che la sua condizione di "imprenditore" comporta, decide (o si augura) di andare a lavorare come dipendente presso terzi.
Come dicevo, eviterei le generalizzazioni e, quindi, le santificazioni o demonizzazioni "a priori", basate sulla categoria di appartenenza.
A meno che non si parli di altre categorie, come ad esempio quella dei "furbetti" più o meno spudorati, che senz'altro esiste ed è assai popolata ma vanta rappresentanti in tutte le altre.
C'è infatti sempre per tutti, volendo, la possibilità di comportarsi in maniera scorretta o illecita. Ciascuno secondo le modalità relative alla propria condizione.
Anche la ricorrente litania secondo cui i lavoratori autonomi (ovviamente tutti) truffano pesantemente il fisco mentre i dipendenti (ovviamente tutti) sono immacolati è ben lontana dalla realtà, perché il fisco si può truffare non solo evadendo in prima persona ma anche, ad esempio, fungendo spontaneamente da (indispensabili) complici delle evasioni altrui in cambio di palpabili compensi in denaro, spesso elargiti immediatamente sotto forma di
"sconti". O sbaglio?