Prima di tutto elogio la perseveranza di Nym nel cercare di sfruttare al meglio il suo autoveicolo. Credo che il racconto fatto dimostri quanto fumo negli occhi si butta ai clienti di autosaloni che vanno ad acquistare una Ibrida Plug-in, con il motto "2 auto in 1". Lo stesso Nym ad un certo punto dichiara "per fortuna che ho una ibrida" a testimoniare come tale visione sulle ibride si sia fortemente radicata.Nym ha scritto:Vi scrivo la mia esperienza in Germania, che giudico personalmente negativa.
La Ibrida Plug-In è un prodotto che alla fine si dimostra più inquinante di una normale termica, perchè anche a fronte dei potenziali sforzi che può proferire un proprietario, tenderà a funzionare prevalentemente come un auto termica, ma portandosi dietro il peso extra del mondo EV ed i maggiori costi di CO2eq in fase produttiva per infilarci anche la batteria, ma che di fatto non riuscirai a compensare, se non in rari casi, nell'uso quotidiano.
Inoltre dal racconto fatto, e condivido pienamente, con tagli di batteria così piccoli e capacità di potenza di carica ridotta che allunga le soste, di fatto rende la ricarica pubblica quasi inaccessibile per costi proibitivi. Qualsiasi colonnina pubblica che applica un costo di "inizio ricarica" o x centesimi/minuto o costi congiunti al parcheggio fa subito desistere un utente Plug-in, mentre un EV puro probabilmente spalmando quei costi su capienze di batteria più generose e tempi di carica più contenuti vi passa sopra (Pensando a Quick su Quick).
Ovvio che se poi si paragona una carica Plugin Quick con una Fast/UltraFast il confronto perde di senso ed è evidente che l'esperienza d'uso cambi completamente.
Ringrazio nuovamente Nym per questo suo dettagliato racconto che evidenzia, anche se in terra straniera, tutta una serie di limiti che si possono incontrare in una combo infrastruttura ricarica-auto ibrida