aventuri ha scritto:... anche questa "filosofia statale" è puramente incidentale ed "opportunistica" (senza accezione negativa intendo) e vale solo finché il nostro è un comportamento "marginale".
Il traffico autostradale non potrà mai "spostarsi" su statale, anche se volesse.. perché non c'è proprio la stessa capacità.
Dai miei lontani studi, ogni corsia autostradale ha una capacità max di 1000 veicoli l'ora.. figurarsi una singola corsia di statale.
Ci sarebbe anche da mettere nel conto il fatto che sulle strade statali (e provinciali e comunali, con tutti i relativi passaggi da un tipo all'altro, il più delle volte obbligati), anche guidando nel più tranquillo dei modi, si corrono dei rischi che in autostrada non esistono: ad esempio il rischio di prendere multe più o meno... esattoriali, oppure il rischio di incidenti con ciclisti e pedoni (sempre più "creativi" nei propri comportamenti). Pensando a QUEI rischi, la logica suggerirebbe di usare sempre l'autostrada.
Però in autostrada si corrono altri rischi, tra i quali quello di trovarsi in qualsiasi momento bloccati (o quasi) per un tempo di lunghezza ignota e senza alcuna possibilità di tornare indietro o cambiare strada. Senza contare il "bonus" del pagamento all'uscita.
Alla fine, quindi, a incentivare o disincentivare possono essere tante considerazioni, forse anche più influenti del tipo di motore, elettrico o meno.
michele.tonetto ha scritto:... Ho discusso di queste cose, diversi anni fa con ESPERTI; ed anche su differenze in città tra i 50 e 30 orari: SEMBRA che gli studi fatti danno ragione a questo, anche se non sembra né logico né INTUITIVO...
A me invece sembra sia logico che intuitivo, per non dire ovvio: più bassa è la velocità, più
"scorrevole" e regolare diventa il movimento. In un treno, con i vagoni che vanno sempre tutti alla stessa velocità, assai difficilmente si verificano scontri; e le distanze tra un vagone e l'altro sono addirittura pari a zero.
A livello di pura logica, di pura disquisizione teorica, il ragionamento non fa una piega. Ed è pure affascinante, a suo modo. Un po' come dire, che ne so,
"meno si mangia e meno si rischiano intossicazioni alimentari" (per cui se smetti di mangiare raggiungi la massima sicurezza, la totale assenza di rischi).
Quando però si passa alla traduzione in
pratica il fascino decade rapidamente, perché il bisogno primario che tutte le strade sono da sempre chiamate a soddisfare, indipendentemente dal tipo di veicoli (a pedali, a zoccoli, a petrolio...), è lo spostamento da un luogo a un altro nel più breve tempo possibile. Altrimenti nessuno, nella storia, avrebbe sentito il bisogno di escogitare, per le persone, dei mezzi di trasporto diversi dalle scarpe; anzi, dai piedi nudi.