Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

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Replay
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Replay »

selidori ha scritto:Puoi dare maggiori dettagli di questo controllo?
Ciao scusa il ritardo nella risposta ma mi era sfuggita la notifica. Per controlare la tensione di una batteria servizi qualsiasi è sufficiente dotarsi di un Voltmetro e con la macchina a riposo e la batteria collegata ai morsetti, toccarli con gli appositi spinotti positivo con positivo e negativo con negativo. Il test di norma va fatto dopo aver utilizzato l'auto per almeno una decina di km o più volte nella giornata.

Tutte le batterie dovrebbero avere un etichetta che indica quale sia la tensione ottimale a nuovo, in linea generale questo valore si attesta a 12,8V o superiore. Questo valore è tipico di una batteria nuova in ottimo stato, mentre un valore sotto i 12,40V la batteria è a meno del 50% ed in zona di potenziali pericolo da deterioramente. A 12,00V su un auto termica la batteria è a terra e non è quasi mai in grado di avviare l'auto, mentre sull'elettriche ce la può fare visto il minor assorbimento degli apparati elettrici.

La misurazione è doppia e va fatta a fine giornata prima di mettere a riposo l'auto e dopo 8h di riposo o genericamente dopo il riposo notturno. L'auto marciando ricarica la batteria dei servizi quindi appena ferma dovresti trovare valori alti sopra ai 12,8V, viceversa sai già che la tua battetria ha già lavorato parecchio. Se poi al mattino successivo la tensione si scota molto da quella letta la sera prima, allora la batteria è invecchiata. Se il valore è sotto i 12,5V è una batteria da tenere sott'occhio, se scende sotto i 12,4V io suggerisco di sostituirla (normalmente tale valore lo dovresti trovare dopo 5 anni di utilizzo quotidiano), ma potresti andare anche avanti tenendo controllata la batteria più spesso.

Le Batterie dei servizi si rovinano a stare ferme per questo si cambia più frequentemente in un auto che fa pochi km e si muove saltuarimaente rispetto ad una batteria servizi che lavora ogni giorno. Le soste prolungate e il naturale decadimento della carica provocano depositi su anodo e catodo della batteria rendendo più oneroso per l'elettrolita admpiere al suo lavoro quando richiesto. Aumento di lavoro significa temperature di esercizio della batteria servizi più alta e quando questa è troppo alta l'elettrolita gasifica provocando a lungo andare la deformazione della batteria che è un segnale di grave usura.

Considera che poi molte applicazioni che leggono da OBD2 ti fanno vedere in tempo reale la tensione della batteria dell'auto. Se provi ad accendere l'auto senza il pedale del freno di norma quasi tutti i modelli si mettono in una sorta di StandBy uguale a quello di quando provi ad accendere l'auto collegata alla colonnina. Se in questa situazione leggi tensioni sotto gli 11V (batteria sottocarico) è un segnale che è moribonda, di norma sottocaricao con una tensione a 10V è praticamente matematico che alla prossima accensione non riuscirai a partire.

Spero di aver risposto a tutte le domande.


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SimoCorsa
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da SimoCorsa »

Replay ha scritto:
Carlowatt ha scritto:C'è qualcuno che ha già fatto questa cosa ?


In linea generale è un evento raro la combustione di una batteria al litio e ad oggi la stragrande maggioranza degli eventi verificati erano dovuti a difetti di frabbricazioe di specifiche partite di batterie. Gli incendi nelle auto (ICE, PHEV e BEV) principalmente sono dovute alla batteria 12V dei Servizi (che non sono a base di litio ma di piombo) che andrebbe sostituita a prescindere dal funzionamento almeno ogni 5 anni se il veicolo si muove quotidianamente fino a scendere a 3 anni per quelli che fanno pochi km e si utilizzano a giorni alterni.
Ciao Replay,
riesci a dare una fonte? Ti riferisci a un documento dell'ISA o dell'ENEA?

Condivido quanto indicato da tutti i partecipanti. In particolare l'uso di rilevatori di fumo è efficace a fronte di incendio di velocità ridotta altrimenti può essere che si attivi quando è troppo tardi per intervenire. Le telecamere a infrarossi potrebbero essere una soluzione dato che "vedono" la temperatura o l'incremento di temperatura ma hanno due svantaggi: il primo è che sono costose e il secondo è che intervengono solo se... vedono l'incendio!
Grazie
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da libks »

Replay ha scritto:
selidori ha scritto:Puoi dare maggiori dettagli di questo controllo?
...cut

Spero di aver risposto a tutte le domande.
E se la batteria (nel mio caso della vespa) è tenuta costantemente attaccata ad un mantenitore di carica, nel periodo freddo?

E' più "sicura" in questo modo, piuttosto che farla scaricare "naturalmente" e quindi avvicinarsi alla scarica, o non cambia nulla?


Tornando In Topic, sono pienamente d'accordo con l'utente che pensa che tutti queste preoccupazioni siano seghe mentali: se si accende una batteria di potenza di un'elettrica, non c'è monitoraggio che tenga... quando te ne accorgi, è ormai troppo tardi.
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Carlowatt »

Ho capito, dunque meglio lasciar perdere il sensore di fumo. Se non deve servire a nulla, spenderci tempo e soldi non mi pare proprio il caso....
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Replay »

SimoCorsa ha scritto:In particolare l'uso di rilevatori di fumo è efficace a fronte di incendio di velocità ridotta altrimenti può essere che si attivi quando è troppo tardi per intervenire.
Ciao SimoCorsa, la fonte relativa alle cause d'innesco negli incendi auto da autocombustione senza incidente, le info arrivano da un DB del Ministero dell'Interno ad uso del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco su cui bisogna verbalizzare e statisticare tutti gli interventi d'incendio. Vi sono ovviamente molte altre statistiche per vari tipi di incendio industriale, civile, etc.. Qui di seguito ti racconto in modo un po' più tecnico il mondo degli incendi da batterie, quindi la risposta è un po' lunga ma spero d'interesse.

Confermo che il DB ad oggi è praticamente deserto di casi di incendio da batterie di trazione ed in più essendo un mondo "relativamente nuovo" non vi è ancora una perfetta classificazione e spesso capita che questo tipo di incendi finiscono censiti sotto diverse classi di incendio.

Oggi capita che un incedio di un auto elettrica viene classificato come categoria D (generati da metalli) perchè si pensa alla sola batteria, altre sotto la Categoria E (generati da apparecchi elettrici). Quest'ultima categoria è riconosciuta a livello internazionale ma non nella classificazione Europea, i VV.FF. usano la classificazione internazionele prechè il nostro Corpo (uno dei pochi a gestione Nazionale) è spesso coinvolto in formazione ed interscambio con numerose Nazioni amiche.

Tornando alla protezione dei nostri Box, se si vuole aggiungere sensori di temperatura tarati oltre 80-100 C° piazzati sul pavimento del box è una sicurezza in più sicuramente, ma va anche detto che un "Termal Runway" che genera un repentino incremento della temperatura della batteria con una deflagrazione o improvvisa fiammata ad altissima temperatura è un evento rarissimo, se le batteria in linea generale sono sotto uno stretto programma di manutenzione e controllo.

In linea generale il problema del Termal Runway" nasce dal fatto che le batterie hanno un anodo ed un catodo (poli) immersi in un elettrolita (per ora liquido) e vi è una membrana di seperazione che isola i due poli, quest'ultima e la principale causa del fenomeno. La membrana deteriora disgregandosi tra gli 80 e 90 C° di temperatura ben oltre i 60° gradi che di norma sono impostati sui sistemi di controllo dei pacchi baterie delle auto per intervenire e bloccare i processi. La temperatura dell'elettrolita cresce perchè a lungo andare i poli vengono ricoperti da "incrostazioni" che ne determinano un maggior affaticamento. Questo maggiore sforzo elettrico scalda l'elettrolita e lo fa evaporare. Più il liquido diventa gassoso più la temperatura si alza durante l'uso per via del maggior sforzo conduttivo e la membrana si deteriora e così via.

Quando vediamo le famose deformazioni delle batterie è in atto questo processo, poli incrostati, elettrolita evaporato ma membrana ancora integra a dismostrazione di quanto alti siano gli standard di taratura delle varie componenti per evitare incidenti mortali. Quindi la prima evidenza che si ha in una situazione del genere e la deformazione del contenitore della batteria che se regolarmente controllato ci aiuta ad intervenire prima dell'evento catastrofico e che poi è la causa principale della batteria servizi.

Quanti di voi controllano a vista almeno una volta l'anno la batteria servizi per rilevare eventuali deformaizoni? :?: :?: :?:

Intercettare con dei sensori di calori un potenziale "Theraml Runway" sul pacco batterie scarta questa rara possibilità, negli altri casi il surriscaldamento e malfunzionamento genera il collasso delle guaine autoestinguenti di cui è dotata l'auto producendo immediatamente fumi facilmente rilevabili dai sensori. Magari fumi invisibili all'occhio umano ma le particelle contenute al suo interno sono immediatamente riscontrate dal sensore.
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Replay »

libks ha scritto:E se la batteria (nel mio caso della vespa) è tenuta costantemente attaccata ad un mantenitore di carica, nel periodo freddo?
è un ottima prassi ed allunghi la vita della batteria esattamente come se la utilizzassi ogni giorno ricaricandola tramite l'utilizzo.
libks ha scritto:sono pienamente d'accordo con l'utente che pensa che tutti queste preoccupazioni siano seghe mentali: se si accende una batteria di potenza di un'elettrica, non c'è monitoraggio che tenga
Un batteria già accesa concordo che c'è bisogno dell'intervento di persone qualificate, però rilevare per tempo l'evento può limitare di molto i danni. Un innesco da deformazione pacco batterie hai segnali mesi e mesi prima che accada l'evento, mentre il rarissimo caso di rottura spontanea della membrana senza preavviso, e rilevabile solo da sensori di temperatura, ti da comunque dai 15-30 minuti di tempo prima che si inneschi l'incendio, un tempo sufficiente per rallentare il processo raffreddando il veicolo e portando questo tempo con metodo "casalinghi" anche a quasi 1h per poi contare sull'intervento specializzato.
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da SimoCorsa »

Replay ha scritto:
SimoCorsa ha scritto:In particolare l'uso di rilevatori di fumo è efficace a fronte di incendio di velocità ridotta altrimenti può essere che si attivi quando è troppo tardi per intervenire.
Ciao SimoCorsa, la fonte relativa alle cause d'innesco negli incendi auto da autocombustione senza incidente, le info arrivano da un DB del Ministero dell'Interno ad uso del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco su cui bisogna verbalizzare e statisticare tutti gli interventi d'incendio. Vi sono ovviamente molte altre statistiche per vari tipi di incendio industriale, civile, etc.. Qui di seguito ti racconto in modo un po' più tecnico il mondo degli incendi da batterie, quindi la risposta è un po' lunga ma spero d'interesse.
Ciao Replay,
grazie della spiegazione.
Fermo restando che mi fido di quanto scrivi, il DB in oggetto è possibile vederlo anche a chi non è del CNVVF?

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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Replay »

SimoCorsa ha scritto:Fermo restando che mi fido di quanto scrivi, il DB in oggetto è possibile vederlo anche a chi non è del CNVVF?
Purtroppo No è accessibile da WEB ma solo a Protezione Civile (personale selezionato), Vigili del Fuoco (tutte le caserme), Ministero dell'Interno (solo ufficio studi statistici), Manutentori software.

https://www.vigilfuoco.it/aspx/page.aspx?IdPage=450

Qui trovi le pubblicazioni annuali delle statistiche ricavate da questo database e di accesso pubblico sottoforma di pubblicazioni PDF, ma non riesci a vedere dettagli come la classificazione e i report degli inneschi di dettaglio.
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da selidori »

Replay ha scritto:Purtroppo No è accessibile da WEB ma solo a Protezione Civile (personale selezionato), Vigili del Fuoco (tutte le caserme), Ministero dell'Interno (solo ufficio studi statistici), Manutentori software.
A proposito, ma non si può proprio fare un database privato anzi no, pubblico perchè dovrebbe essere di pubblico dominio, di come mettere in sicurezza le auto elettriche e non solo?
O se non ci si vuole sbattere a farlo, l'Europa non può obbligare le case automobilistiche a fare un registro ufficiale, pubblico, aggiornato, veloce delle schede di soccorso?

Ci ha provato la Svizzera che è persino fuori Europa:
https://www.tcs.ch/it/test-consigli/con ... ccorso.php
ma ha fatto quello che ha potuto...

Mi sembra incredibile che ogni nazione debba farsi delle schede da se' e quando ve bene con solo qualche scheda creata dalle case automobilistiche lasciando scoperti tantissimo modelli?


C'e' l'obbligo di indicare la CO2 e fare i bottoni di sgancio cinture rosse e ce ne freghiamo della sicurezza e primo soccorso?
Aggiungo di più: dovrebbero anche le case automobilistiche essere obbligate a fornire all'utente versione cartacea di tale documento e applicare un QR in posto per tutti uguali dove andare a reperirlo anche online.
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Re: Esistono sensori per monitorare pericoli da ricarica in garage?

Messaggio da Replay »

selidori ha scritto:Mi sembra incredibile che ogni nazione debba farsi delle schede da se'
Hai perfettamente ragione , però il tema è sempre quello dei costi... tutto questo ha un costo e non un ritorno per case e nazioni. Basti pensari che dal Covid il Ministero dei trasporti ha smesso di manutenere l'area dei richiami di legge per i veicoli con difetto accertato!
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