Grazie -innanzitutto- Arcant, per averci messo la faccia.
Mi fa molto piacere che abbiamo una voce ufficiale di Repower visto che la politica di questo circuito la trovo molto discutibile e spesso incomprensibile e quindi avere una voce uffficiale può solo far bene.
Nel tuo post ci dici tante cose abbastanza da "cartella stampa" a sei piuttosto sbrigativo invece sulla parte in discussione, ovvero il metodo di utilizzo e la gratuità della stessa.
Oddio non è secondo me molto importante la gratuità (ma il costo si, quando si parla come in questo caso di importi a 3 cifre) ma lo è sicuramente il metodo di utilizzo che rimane poco chiaro (ad oggi l'unica fonte che abbiamo parla di fare l'acquisto e solo successivamente richiedere l'avvio ricarica, quindi si aggiunge tempo "perso" ad altro tempo "perso" anche perchè se è pagamento ad avvio e non a consumo uno farà di tutto per caricare il più possibile, perdendo l'intera giornata, probabilmente, visto è presente la sola carica accelerata).
Anche la citata comunicazione del centro è poco chiara, avendo trovato solo questo:
Ed un'altra generica voce "parcheggi"
alla sezione SERVIZI dove si dice solo che è a "Durata variabile • Prezzo variabile".
Infine permettimi di non essere d'accordo con il concetto espresso (che è proprio di repower) e che mi sembra sia di capire "meglio male che niente" riferito al discorso di "una scelta molto coraggiosa".
Non siamo più nel periodo del pionierismo dove la mobilità elettrica era sfida, coraggio, disagio, alti costi, pomeriggi persi. Oggi quando si fa qualcosa bisognerebbe puntare a qualcosa di più: ad un servizio che usandolo non ci cambi la vita e sia lui al nostro servizio, non noi al suo (come è proprio degli hobbies, del quale le auto ricaricabili dovrebbero esserne usciti).
Sopratutto se non è un povero disgraziato a mettersi la colonnina da se ma un centro commerciale con una certa forza ed un circuito che dovrebbe avere già esperienza od almeno sapere cosa è giusto fare.
Una accelerata (parola che nasconde la verità che inve per quasi tutti è lenta) sotto chiave ed a fronte di una spesa immensa, non è una scelta coraggiosa se viene adottata nel 2018, quando oramai dovrebbe essere chiaro che strada prendere.
Come dice qualsiasi istruttore di sci, è meglio chi non sa sciare da chi invece ha rudimenti sbagliati, perchè si perderà del tempo a cercare di estirpare il brutto lavoro fatto a chi già scia male, invece che partire da subito bene con chi non sa nulla.
Nel caso de I PORTI quindi forse era meglio lasciare perdere, piuttosto che fare un lavoro fatto male, perchè ora si dovrà rifare completamente l'installazione raddoppiandone i costi ed è naturale che anche psicologicamente sarà ben difficile convincere la dirigenza della modifica sostanziale al sistema ad un impianto appena fatto e non pagato poco.
Fra l'altro il territorio etneo non è messo così male: ha da anni colonnine all'Ikea e una delle poche fast completamente gratuite di Italia, presso un LIDL per questo diventato molto famoso (e non cito neppure la rete Fast di SIBEG/COCACOLA che stata la prima fast in Italia).
- ...e questo senza contare i Giardini Naxos
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