Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Una macchina agricola elettrica è una macchina o un meccanismo costituito per svolgere uno o più lavori agricoli.
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polianto
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Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da polianto »

Chi ha un piccolo appezzamento di terreno attorno a casa sa come sia incredibilmente facile in questo periodo produrre enormi pigne di rami, rametti, arbusti, potature e simili.
Bastano un paio di ore di lavoro in giardino per ritrovarsi una montagna di ramaglie da gestire: lo scorso autunno ho tagliato un alberello che faceva troppa ombra nell’orto, e, aggiunte un paio di potature e una abbondante sfrondata del glicine che si stava prepotentemente allargando un po’ troppo a ho accumulato questa pigna di verde da smaltire.
pigna rami.jpg
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La soluzione standard in questi casi è quella di aspettare un paio di mesi e poi fare un bel falò.
Così facendo però si produce tantissimo inquinamento, bruciare rami semi-secchi all’aperto produce un fumo denso e pesante, ricco di polveri sottili.
Anche in questi giorni in cui fioccano i divieti di circolazione e l'inquinamento è alle stelle è facile incappare in questi falò, soprattutto nelle zone urbane periferiche dove ci sono villette con giardino.
Solo questo sabato percorrendo la tangenziale Est di Milano ho incrociato almeno 3 di questi inquinantissimi falò.

Così facendo inoltre si libera nell’atmosfera la CO2 assorbita in quel legno e lo si fa inutilmente, visto che l’energia prodotta da quella combustione non serve ne per riscaldarsi ne per produrre un lavoro utile.

Una soluzione utile per evitare tutto ciò è quella di utilizzare un biotrituratore (naturalmente elettrico) per tritare i rami e produrre del cippato: l’enorme pigna in meno di due ore di leggera e salutare attività fisica si trasforma in un mucchietto di trito, utilizzabile come pacciamatura nell’orto o nel giardino senza impuzzolentire tutti i vicini.
biotrituratore.jpg
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Ciao a tutti Antonio


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frank
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da frank »

ottimo.

Mode cazzeggio: on.
Per l'utilizzo che ne fanno nel film Fargo temo che non sia sufficiente però :lol:
https://www.youtube.com/watch?v=LyPhsD1vHGk
Tesla Model 3 Long Range AWD 2019. Ex Peugeot ION
Carlo
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Carlo »

Ma non avete i bidoni del verde? Io ho parecchie piante che poto annualmente ma vicino a casa mia ho 2 bidoni del verde che riempio a più giri,
ma non mi da fastidio lasciare i rami per qualche giorno nel prato.
E questo a consumo zero, ancora più ecologico del biotrituratore
polianto
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da polianto »

Carlo ha scritto:Ma non avete i bidoni del verde?
Di solito è vietato mettere il legno da potatura nei bidoni dell'umido, si può mettere solo nei bidoni specifici per potature e sfalci che solo pochi comuni hanno.
I macchinari per produrre il compost dall'umido della raccolta differenziata non sono in grado di tritare il legno, per cui nel bidone dell'umido accettano solo piccoli pezzi (stecchino del gelato) e in piccole quantità foglie ed erba.

Nella maggior parte dei posti potature e sfalci si devono portare all'isola ecologica, aperta solo in certi orari, per cui vanno caricati in macchina e trasportati.
Anche per trasportarli può essere utile tritarli prima in modo da fare un solo viaggio e non rovinare il bagagliaio.

In ogni caso l'importante è non bruciarli! ;)
legnoricicleria.JPG
legnoricicleria.JPG (53.05 KiB) Visto 2831 volte
Ciao Antonio
frank ha scritto: Mode cazzeggio: on.
Per l'utilizzo che ne fanno nel film Fargo temo che non sia sufficiente però :lol:
E poi se non c'è la neve non è molto scenografico, meglio limitarsi ai rami :lol:
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pIONiere
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da pIONiere »

Meglio lasciare qualche mucchio di rami e foglie in qualche angolo nascosto del giardino perché i ricci ne hanno bisogno per dormirci sotto d'inverno.
(ovviamente il mucchio poi non deve essere disturbato fino a primavera inoltrata)
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Carlo
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Carlo »

polianto ha scritto:
Carlo ha scritto:Ma non avete i bidoni del verde?
Di solito è vietato mettere il legno da potatura nei bidoni dell'umido, si può mettere solo nei bidoni specifici per potature e sfalci che solo pochi comuni hanno.
I macchinari per produrre il compost dall'umido della raccolta differenziata non sono in grado di tritare il legno, per cui nel bidone dell'umido accettano solo piccoli pezzi (stecchino del gelato) e in piccole quantità foglie ed erba.

Nella maggior parte dei posti potature e sfalci si devono portare all'isola ecologica, aperta solo in certi orari, per cui vanno caricati in macchina e trasportati.
Anche per trasportarli può essere utile tritarli prima in modo da fare un solo viaggio e non rovinare il bagagliaio.

In ogni caso l'importante è non bruciarli! ;)
No no, non quello dell'umido, assolutamente!
Noi abbiamo i bidoni per il verde e le ramaglie, pensavo funzionasse così in tutta Italia...
Questo, per intenderci
2.jpg
2.jpg (24.6 KiB) Visto 2817 volte
Carlo
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da Carlo »

pIONiere ha scritto:Meglio lasciare qualche mucchio di rami e foglie in qualche angolo nascosto del giardino perché i ricci ne hanno bisogno per dormirci sotto d'inverno.
(ovviamente il mucchio poi non deve essere disturbato fino a primavera inoltrata)
Bravo pioniere, io sto cercando di dare alloggio a questi poveri animaletti che purtroppo sono sempre più a rischio estinzione
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da michele.tonetto »

Se posso intervenire sull'argomento ci sono anche da considerare le parti "successive" alla filiera descritta, o la macerazione in fosse, in "compostori" per fare humus o la PIROGASSIFICAZIONE delle BIOMASSE: quando i quantitativi sono tanti (penso alle potature delle siepi, o alla sistemazioni dei filari di vite, alberi da frutto, etc) - secondo me non è più possibile fare come si è sempre fatto "far seccare e poi bruciare" e fare dei falò (come capita in zone del Veneto, per la Befana, il rito delle letture delle fuliggini, etc etc etc)

(Descrizione in letteratura) USO BIOMASSE e LIQUAMI con PIROSCISSIONE: "QUANDO L’OSSIGENO NON SERVE"
La Pirolisi, spesso indicata anche come Piroscissione è un particolare processo in assenza dell’agente ossidante (ossigeno) nel quale avviene la decomposizione termochimica di materiali di natura organica.
Tale processo avviene essenzialmente fornendo o permettendo al calore sul materiale da trattare, in
modo da fornire l’energia necessaria per rompere alcuni legami chimici interni delle molecole complesse e trasformarle in molecole meno complesse.

Durante tale processo, la completa assenza di ossigeno permette di impedire reazioni di ossidazione, come le COMBUSTIONI le quali porterebbero alla formazione di composti ossidati, “ultimo e stabile step” delle reazioni di combustione, ed a questo punto non vi sarebbe differenza alcuna con un processo di combustione tradizionale.

Il termine “dissociazione” è in realtà insufficiente a descrivere l’insieme delle reazioni che avvengono durante il processo di piroscissione, in quanto esse sono un insieme di reazioni di dissociazione e riassociazione, ed inoltre anche nelle reazioni di combustione avvengono reazioni di dissociazione, pertanto è importante non utilizzare tale classificazione delle reazioni per indicare genericamente un impianto di pirolisi.

PIROLISI – PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Un impianto di pirolisi, tenuta presente la natura organica della materia prima di processo, opera come già detto delle dissociazioni e riassociazioni chimiche che permettono di “spezzare” una molecola complessa in parti più semplici mediante l’applicazione di condizioni termiche adatte.

Questo processo porta come risultato alla produzione di due differenti prodotti:
o una frazione solida (indicata con il termine Char)
o una frazione volatile, la quale a sua volta si suddivide in:
- una componente liquida, dovuta alla condensazione della frazione volatile dei
prodotti
- una componente gassosa, detta gas di pirolisi o Syngas (gas di sintesi) costituita
dalle componenti non condensabili della frazione volatile dei prodotti.
Il Char è costituito principalmente dal residuo carbonioso della materia organica, da ceneri, inerti, metalli, ecc., la frazione liquida principalmente da catrame, acqua e differenti sostanze organiche (oli), mentre la frazione gassosa è costituita principalmente da idrogeno, metano, etilene, etano, ossidi di carbonio ed altri gas combustibili.

Tali componenti sono prodotti in percentuali e proporzioni reciproche strettamente funzione delle condizioni termodinamiche e di reazione alle quali avviene il processo.
Vantaggi dell'uso dei sarmenti a fini energetici
I vantaggi che si possono riscontrare nell'uso di biomasse a fine energetico sono principalmente i
seguenti:
 fonte energetica rinnovabile;
 risparmio sui costi dell'energia;
 risparmio di energia da fonte primaria fossile;
 autonomia energetica delle aziende agricole;
 sviluppo dei sistemi di conversione dell'energia da biomassa;
 sviluppo dell'indotto legato alla filiera;
 bilancio fra emissione di anidride carbonica durante la combustione e riassorbimento
durante il ciclo vitale pari a zero (escludendo quella emessa per le operazioni di recupero);

riduzione dell'inquinamento atmosferico rispetto a insistere a bruciarli sul campo.
Il problema principale dell'uso della biomassa per la valorizzazione energetica rimane quello
dell'approvvigionamento dei sarmenti.
Il loro utilizzo permetterebbe di produrre energia elettrica e/o termica sostituendo fonti non
rinnovabili e, a livello di singola impresa, potrebbe costituire un'integrazione al reddito attraverso
un incremento dei ricavi (vendita dell'energia) o attraverso risparmio di costi (autoconsumo
dell'energia prodotta).

“ L’uso energetico dei sarmenti della vite ” (Valutazioni tecnico economiche di filiere significative in provincia di Treviso) edito da "Veneto Agricoltura" con la Prov. di Treviso, Ascopiave, Aiel.) 1995
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La disponibilità di sarmenti (Viticoli e non) in provincia di Treviso è stimata intorno ai 69.678 t/anno di sostanza fresca e l’81% di questa disponibilità si colloca in Comuni completamente o prevalentemente con vigneti in aree di pianura.
In provincia di Treviso 26.000ettari x 1200 Kg/ha = 312.000 qli di sarmenti viticoli
1 qle circa 460 KW/h
allora 312.000 x 460 = 143.520 MW/h
Vorrebbe dire che l’Italia, utilizzando i sarmenti viticoli in una sola provincia (come quella di Treviso) per
produrre energia, risparmierebbe ben 90 mila barili di petrolio! (1 barile = 159 litri di petrolio)
Poi ci sarebbero da utilizzare anche le potature dei frutteti, di siepi e altro di materia legnosa reperibili tutto l’anno.

NOTA: Nell’analisi, di carattere prevalentemente tecnico-economico, sembra venire sottovalutata, se non dimenticata, la gravissima questione ambientale delle emissioni in atmosfera delle polveri sottili PM2,5 delle diossine e dei metalli pesanti presenti nei sarmenti di vite contenuti negli antiparassitari chimici utilizzati nei numerosi trattamenti della vite (circa 20-25 trattamenti all’anno!).


RISULTATO: purtroppo ancora si preferisce BRUCIARE sul posto con fuochi e falò e non tentare nemmeno di ridurre l'impatto e tentare di riciclare/recuperare.
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da marco »

Anche perché quando bruci, la CO2 assorbita torna nell'aria.
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Re: Biotrituratore elettrico: un mezzo per evitare inquinamento

Messaggio da pIONiere »

marco ha scritto:Anche perché quando bruci, la CO2 assorbita torna nell'aria.
E che problema c'è? e' un ciclo naturale.
Pure quando le foglie e i rami si decompongono la CO2 assorbita torna nell'aria.
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