Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

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ginorosi
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da ginorosi »

Kermit ha scritto:L'Italia ha un sistema misto di media tensione, principalmente 15.6KV nel centro nord e 20.8kV nel centro sud.
Immagino al sud mandano 20kV perchè hanno reti più obsolete e rurali ? oltre ad avere anche maggior impianti produzione FV e eolici ? Pensi sia poi il passo anche al nord, per portare più energia senza modificare la rete ?


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Kermit
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da Kermit »

ginorosi ha scritto: Immagino al sud mandano 20kV perchè hanno reti più obsolete e rurali ? oltre ad avere anche maggior impianti produzione FV e eolici ? Pensi sia poi il passo anche al nord, per portare più energia senza modificare la rete ?
Veramente è il contrario. Risale ai tempi della creazione di Enel come nazionalizzazione delle n società elettriche presenti in Italia (quanti sanno che la SIP, ora Telecom, operava inizialmente nell'elettrico tant'è che SIP stava per Società Idroelettrica Piemontese ? :mrgreen: ) e la rete al sud era molto meno sviluppata che a nord. La decisione di usare il 20k fu presa per poter avere reti più lunghe con meno perdite. Fare lo stesso al nord voleva dire cambiare tutti i trasformatori MT/BT già in esercizio come minimo, oltre che interruttori di media, scomparti di cabina, ecc e la cosa non era economicamente conveniente.
Il risultato sono due standard che è comunque una chicca. In Spagna dove non è mai esistita una "Enel" ti posso assicurare che puoi pensare ad numero qualsiasi e troverai sicuramente una linea MT a quella tensione perchè ogni società locale ha fatto come voleva. :D
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da ginorosi »

Ok! grazie
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da claudio.amadori »

selidori ha scritto:Che poi anche lì mi chiedo per quale motivo si ostinino a tenere i 110v per una nazione particolarmente energivora dove devono sopperire raddoppiando gli ampere quando hanno necessità... non era più semplice (come fatto un Europa appunto da un bel po' di anni) raddoppiare il voltaggio tipico di rete?
A giorno d'oggi significherebbe sostituire molti apparecchi elettrici oltre che gli impianti di tutte le case (prese, interruttori,...).
Vero che molti apparecchi oggi sono multi tensione (100-240 V) ma non tutti. Sarebbe semplice?

Val la pena ricordare che sino agli anni '60 nelle abitazioni degli italiani si trovavano diffusamente trasformatori di questo tipo
Immagine
necessari per far convivere apparecchi e forniture di tensioni diverse.
Altri apparecchi avevano il regolatore incorporato da azionare tramite un cacciavite.

Chiaro che ciò non era né comodo né conveniente, soprattutto era a rischio di errore dalle conseguenze dolorose.

La soluzione più ovvia, che è quella che si usa in pratica in Nord America, è una distribuzione parallela a 240 V, destinata agli apparecchi più energivori, lasciando a 120 V tutte le numerose utenze a più basso consumo: lampadine (a led), computer, piccoli elettrodomestici, ecc
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Kermit
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da Kermit »

Tutto corretto, ma negli USa secondo me una qualche domanda se gli conviene ancora stare in queste condizioni se la dovrebbero fare. L'effetto joule va con il quadrato della corrente, e avere metà della tensione rispetto all'europa vuol dire avere 4 volte di più disspiazione nelle case che sono in massima parte di legno. Poi si chiedono perchè gli vanno a fuoco così spesso ....
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da claudio.amadori »

Kermit ha scritto:Tutto corretto, ma negli USa secondo me una qualche domanda se gli conviene ancora stare in queste condizioni se la dovrebbero fare.
Pensa che al contrario c'è chi vorrebbe una distribuzione a bassissima DC destinata solo all'illuminazione e agli apparecchi a basso consumo (magari con prese USB), per i quali l'effetto del quadrato della corrente è comunque irrisorio.

Ma...
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da PaoloPerotti »

La tensione presente in Europa (230/400 Vca) è chiaramente frutto del combinato disposto tra:
-eredità di vecchi impianti e macchine elettriche in funzione
-tecnologia delle lampadine di inizio 1900
--
La scelta della frequenza invece era data dai limiti tecnologici del periodo:
per questioni di perdite elettriche nel ferro e nel rame, di ingombro delle macchine e di velocità massima dei motori elettrici asincroni
si doveva scegliere un valore compreso 30 ed un centinaio di Hz .
In Europa si scelse 50 Hz mentre negli Usa la scelta fu di 60Hz;
scelte; a mio avviso dettate dai maggiori produttori di componenti, per proporre uno standard diverso con la speranza di colonizzare il resto del mondo.
Infine vi faccio notare alcune stranezze:
Alcuni distributori locali italiani tra il 1930 ed 1960 fornivano energia a 42 Hz.
Metà del territorio giapponese è TUTTORA alimentato a 50 Hz (alternatori forniti da ditte europee)
https://it.wikipedia.org/wiki/Produzion ... _Japan.svg
mentre l'altra lo è a 60 Hz (alternatori forniti da ditte USA)
Chiarente nel centro del Giappone sono installati convertitori di frequenza rotanti per collegare le dure reti.
ciao da Paolo
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da Dr_Lexus »

PaoloPerotti ha scritto:Alcuni distributori locali italiani tra il 1930 ed 1960 fornivano energia a 42 Hz.
Metà del territorio giapponese è TUTTORA alimentato a 50 Hz (alternatori forniti da ditte europee)
https://it.wikipedia.org/wiki/Produzion ... _Japan.svg
mentre l'altra lo è a 60 Hz (alternatori forniti da ditte USA)
Chiarente nel centro del Giappone sono installati convertitori di frequenza rotanti per collegare le dure reti.
Ciao Paolo, già il Giappone è un caso tutto a se. Credo che non usino da decenni i convertitori rotanti ma usano convertitori statici HVDC (High Voltage Direct Current) back-to-back semicontrollati a tiristori o qualcosa del genere.

L'HVDC la vedo un po' la rivincita di Edison (a sua insaputa :D ) contro Tesla, sulle lunghe distanze in terra od in aria dove la trasmissione in c.a. HVAC non è tecnicamente e/o economicamente gestibile oppure nel caso strano del Giappone di collegamenti a frequenza diversa (od anche in caso di collegamenti asincroni alla stessa frequenza). Tutto cio' è stato reso possible grazie agli sviluppi dell'elettronica di potenza, cosa che non esisteva praticamente durante la Guerra delle Correnti.
In Italia il collegamento HVDC piu' famoso è lo storico SACOI, Sardegna-terraferma. Primo HVDC in Italia, anni 1960s.

https://it.wikipedia.org/wiki/Collegame ... a-Sardegna

Per la serie: la c.c. non è brutta e cattiva, su certi applicazioni di trasmissione o come in Giappone è invece l'unica soluzione praticabile o sensata.
PaoloPerotti
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da PaoloPerotti »

PaoloPerotti ha scritto:Nel centro del Giappone sono installati convertitori di frequenza rotanti per collegare le dure reti.
ciao da Paolo
Scusatemi!
Purtroppo ho usato il termine di una tecnologia obsoleta al presente, in realtà avrei dovuto scrivere ERANO :mrgreen:
Ciao da Paolo
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claudio.amadori
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Re: Perchè si è scelto 230 V come standard di tensione domestica?

Messaggio da claudio.amadori »

PaoloPerotti ha scritto: La scelta della frequenza invece era data dai limiti tecnologici del periodo:
per questioni di perdite elettriche nel ferro e nel rame, di ingombro delle macchine e di velocità massima dei motori elettrici asincroni
si doveva scegliere un valore compreso 30 ed un centinaio di Hz .
In Europa si scelse 50 Hz mentre negli Usa la scelta fu di 60Hz;
scelte; a mio avviso dettate dai maggiori produttori di componenti, per proporre uno standard diverso con la speranza di colonizzare il resto del mondo.
Infine vi faccio notare alcune stranezze:
Alcuni distributori locali italiani tra il 1930 ed 1960 fornivano energia a 42 Hz.
La molteplicità delle frequenze con cui era distribuita l'energia elettrica era sia dovuta alla diverse scelte delle aziende concorrenti, ma anche perché si riteneva di distribuire la frequenza più appropriata per le diverse applicazioni. Agli albori dell'energia elettrica in corrente alternata si usavano almeno le seguenti frequenze 133 1/3, 125, 83 1/3, 66 2/3, 60, 50, 41 2/3, 40, 30, 25 Hz.

In USA a fine '800 si erano ridotte a 25, 40, 50 e 60 Hz, poi restarono solo 25 Hz (maggiormente utilizzata per trasporto a distanza dell’energia, per l’industria pesante e per la trasformazione in corrente continua) e 60 Hz (per le luci e l’uso generale), unificata a 60 Hz negli anni '50.

La frequenza di 42 Hz, più esattamente 41 2/3 Hz (corrispondente a 2500 cicli al minuto), era quella introdotta nel 1889 dal costruttore ungherese Ganz, per questo ebbe una certa diffusione nei paesi dell’Europa dell’Est ed anche in Italia, ove la tecnologia Ganz era molto utilizzata.

La scelta dei 50 Hz viene attribuita a EMIL MORITZ RATHENAU (1838 - 1915) fondatore della AEG, associata alla General Electric, che, in collaborazione con la Oerlikon, nel 1891 aveva realizzato il famoso elettrodotto da Luaffen alla fiera di Francoforte. Per esso era stata scelta la frequenza di 40 Hz. Tuttavia ci si accorse subito che a tale frequenza era ancora visibile lo sfarfallio delle lampade a incandescenza. Nel 1891 lo stesso Rathenau decise di passare alla frequenza di 50 Hz già utilizzata dalla Oerlikon. Il predominio tecnico e industriale della tecnologia elettrica tedesca provocarono la successiva unificazione ai 50 Hz in tutta Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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