carlo.marchesini ha scritto:In una motonave, non in una barchetta, le auto sono 3.000 da imbarcare ne più breve tempo possibile. Impossibile gestire un servizio di ricarica a bordo
Ovvio che per la tratta sullo stretto di Messina non avrebbe nessun senso, però per le tratte Napoli-Palermo, Civitavecchia-Olbia o Genova-Olbia avrebbero motivo di esserci. In particolare le destinazioni verso la Sardegna che come è risaputo non sia la ragione più attrezzata del mondo in fatto di punti di ricarica, anche perché ed ammesso che il parco circolante elettrico ad oggi sia del 1%, su 850 autovetture (capacità massima sulle CRUISE FERRY della Tirrenia) significherebbe dover ricaricare 9 veicoli. Di questi 9 veicoli probabilmente necessiteranno di ricevere energia solo una piccola parte, quindi od oggi a me non pare un'impresa impossibile. Domani, con lo sviluppo della rete di ricarica, questa necessità verrà meno.
selidori ha scritto:Tra l'altro penso che rubare alla potenza del motore anche una trentina di kilowatt non sia un gran problema immagino che per muovere quelle stazze e quei pesi in un fluido come l'acqua la potenza sprigionata sia immensa.
La potenza sviluppata dai motori navali può raggiungere anche 80.000 kW e non è detto che ce ne sia solo uno, su navi dove ho lavorato ne ho visti anche quattro che possono lavorare in parallelo, in quel caso non saprei dire che potenza massima potessero raggiungere.
FV 2.94 kWp con inseguitore monoassiale.