In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
C'è un modo ancora più semplice. Contare lìenergia immessa in ingresso dell'auto e fare trasmettere il dato dall'auto.
O tassi direttamente l'uso, facendoti trasmettere i km percorsi dalla scatola nera sempre dell'auto
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
CI vorrebbe una centralina standardizzata, un contatore tarato e il tutto dovrebbe essere protetto contro manipolazioni. Le auto vendute fin'ora non c'è l'hanno perciò come le tasseresti? O vuoi tassare solamente le auto vendute da una certa data in poi?red69 ha scritto:C'è un modo ancora più semplice. Contare lìenergia immessa in ingresso dell'auto e fare trasmettere il dato dall'auto.
Sarebbe ingiusto perché un SUVone che consuma 30 kWh/100km pagherebbe come una e-up che ne consuma un terzo.O tassi direttamente l'uso, facendoti trasmettere i km percorsi dalla scatola nera sempre dell'auto
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
Oppure si prendono i Km alla revisione.
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
Penso che sia risaputo che manipolare il conta km e' un gioco da ragazzi. Da quando e' diventato digitale non c'è manco piu bisogno di un intervento fisico, si fa tutto via software.
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
Il tema delle scatole nere è in discussione da un po e prima o poi ci arriveremo. In teoria sarebbero installabili anche ex post. Se hai i km puoi ponderare per il consumo medio WLTP, altrimenti ti fai inviare il dato dell'immesso sempre dall'auto direttamentepIONiere ha scritto:[
CI vorrebbe una centralina standardizzata, un contatore tarato e il tutto dovrebbe essere protetto contro manipolazioni. Le auto vendute fin'ora non c'è l'hanno perciò come le tasseresti? O vuoi tassare solamente le auto vendute da una certa data in poi?
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Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
Non è affatto vero.Kimera ha scritto:... già tutte le wallbox trasferiscono su un cloud tutte le informazioni durante la fase di ricarica dell'auto, compreso il prelevato.
Ci sono moltissime wb che non sono connesse e wb che non vengono connesse anche se presisposte.
Ciao
Re: In Norvegia obbligatoria wallbox per nuovi punti di ricarica domestici
Ovvio che l'obbligatorietà della ricarica domestica introdotta in Norvegia sia per motivazioni di sicurezza ma prevalentemente per una finalità fiscale...
E se pensiamo che in Italia, nota patria di tasse e gabelle, lo stato intenda rinunciare all'immenso gettito derivante dal consumo del fossile senza colpo ferire, nel momento in cui (probabilmente non prima di un 20/30 anni) la prevalenza dei mezzi viaggeranno in elettrico, saremmo un pò troppo ingenui....
E' evidente che adesso noi elettronauti non spostiamo molto da questo punto di vista e quindi ci sono ampie aree di elusione (peraltro perfettamente legale) consentite dallo stato, profittando anche di tariffe fino ad oggi agevolate utilizzate per le ricariche in ambito domestico....
E anzi sono molte le agevolazioni prima fra tutti l'esenzione del bollo, almeno per i primi 5 anni dall'immatricolazione e poi pagamento a tariffa ridotta...
Ma in futuro "ci metteranno mano" ed i sistemi sono molteplici...
Intanto potrebbero ripristinare un "superbollo" legato alla potenza del mezzo, magari anche alla percorrenza annua e alla frequenza di utilizzo ...
Vista però l'impopolarità di tale sistema (applicato ai diesel a metà degli anni '80 e poi parzialmente reintrodotto nel 2011 per le auto di potenza superiore ad una certa soglia) il fatto di tassare il "combustibile" potrebbe essere un'alternativa...
E qua veniamo alle questioni variamente poste:
Tra l'altro, come già scritto, per ciò che concerne la verifica della percorrenza annua dei mezzi, revisione e tagliandi possono rappresentare dei momenti fondamentali per cristallizzare i km fatti ad una determinata data e registrarli su adeguate black box....
Anche perché è pur vero che la E-Up presa ad esempio potrebbe percorrere 50.000 km annui e il SUVone magari solo 5.000.....
Rimango però dell'avviso che la tassazione avverrà sul mezzo e non sul "combustibile", anche perché così facendo si tasserebbero anche quei veicoli che vengono ricaricati tramite FV, anche se, in questo caso, per l'utente rimane sempre il vantaggio di autoprodursi l'energia elettrica, cosa impossibile da fare attualmente con i mezzi termici
E se pensiamo che in Italia, nota patria di tasse e gabelle, lo stato intenda rinunciare all'immenso gettito derivante dal consumo del fossile senza colpo ferire, nel momento in cui (probabilmente non prima di un 20/30 anni) la prevalenza dei mezzi viaggeranno in elettrico, saremmo un pò troppo ingenui....
E' evidente che adesso noi elettronauti non spostiamo molto da questo punto di vista e quindi ci sono ampie aree di elusione (peraltro perfettamente legale) consentite dallo stato, profittando anche di tariffe fino ad oggi agevolate utilizzate per le ricariche in ambito domestico....
E anzi sono molte le agevolazioni prima fra tutti l'esenzione del bollo, almeno per i primi 5 anni dall'immatricolazione e poi pagamento a tariffa ridotta...
Ma in futuro "ci metteranno mano" ed i sistemi sono molteplici...
Intanto potrebbero ripristinare un "superbollo" legato alla potenza del mezzo, magari anche alla percorrenza annua e alla frequenza di utilizzo ...
Vista però l'impopolarità di tale sistema (applicato ai diesel a metà degli anni '80 e poi parzialmente reintrodotto nel 2011 per le auto di potenza superiore ad una certa soglia) il fatto di tassare il "combustibile" potrebbe essere un'alternativa...
E qua veniamo alle questioni variamente poste:
Effettivamente ad oggi è così, ma escluderei l'impossibilità tecnica di dotare la WB di un sistema di comunicazione tra il gestore della rete elettrica e l'identificativo del veicolo, e direi anzi, da profano, che mi sembra un problema facilmente risolvibile, ad esempio pensando quanto accade con le ricariche dei mezzi Tesla ai SuC....paskyu ha scritto:Ci sono moltissime wb che non sono connesse e wb che non vengono connesse anche se predisposte.
Sì, ma si chiama truffa (e a me è successo che in una maxi truffa di oltre 300 macchine schilometrate, operata una decina di anni fa da un noto (ex)concessionario di auto perugino, che si è fatto anche un pò di carcere, mi è stato rimborsato il 70% del valore di una Volvo XC70 usata dopo che è emerso che i km all'acquisto non erano 130.000 ma ben 250.000.... Fine OT)pIONiere ha scritto:Penso che sia risaputo che manipolare il conta km e' un gioco da ragazzi. Da quando e' diventato digitale non c'è manco piu bisogno di un intervento fisico, si fa tutto via software.
Tra l'altro, come già scritto, per ciò che concerne la verifica della percorrenza annua dei mezzi, revisione e tagliandi possono rappresentare dei momenti fondamentali per cristallizzare i km fatti ad una determinata data e registrarli su adeguate black box....
Basterebbe fare una tassazione a forfait per le pochissime auto immatricolate fino ad oggi, oltre al fatto che non penso sia impossibile dotare questi mezzi di apparecchi aftermarket...pIONiere ha scritto:Le auto vendute fin'ora non c'è l'hanno perciò come le tasseresti?
Probabilmente il sistema dovrebbe combinare: potenza=consumi e percorrenze...pIONiere ha scritto:Sarebbe ingiusto perché un SUVone che consuma 30 kWh/100km pagherebbe come una e-up che ne consuma un terzo.
Anche perché è pur vero che la E-Up presa ad esempio potrebbe percorrere 50.000 km annui e il SUVone magari solo 5.000.....
Rimango però dell'avviso che la tassazione avverrà sul mezzo e non sul "combustibile", anche perché così facendo si tasserebbero anche quei veicoli che vengono ricaricati tramite FV, anche se, in questo caso, per l'utente rimane sempre il vantaggio di autoprodursi l'energia elettrica, cosa impossibile da fare attualmente con i mezzi termici
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