Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Leggendo la scheda il prodotto sembra avere caratteristiche che ogni produttore di auto dovrebbe tenere in considerazione. Mi cade l'occhio sulla dicitura "Elettrolito non infiammabile", qualcuno di voi è a conoscenza di soluzione elettrolitiche che soggetta a termal runway non producono i gas che poi portano ai noti problemi di autocombustione?
Ovviamente mi riferisco a soluzione tecnologiche che non siano sperimentali ma già di possibile uso commerciale. Ero curioso di conoscere la composizione chimica e la soluzione adottata per avere una batteria sicura al 100%.
Su questo prodotto riportano testualmente "Nessun pericolo di incendio e scoppio e nessun rischio di fuga termica" (Fuga Termica = Termal Runway), quindi se commercializzata mi piacerebbe capire come è stata realizzata tale soluzione.
Ovviamente mi riferisco a soluzione tecnologiche che non siano sperimentali ma già di possibile uso commerciale. Ero curioso di conoscere la composizione chimica e la soluzione adottata per avere una batteria sicura al 100%.
Su questo prodotto riportano testualmente "Nessun pericolo di incendio e scoppio e nessun rischio di fuga termica" (Fuga Termica = Termal Runway), quindi se commercializzata mi piacerebbe capire come è stata realizzata tale soluzione.
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Questa è una tua opinione , se li vendono come condensatori teniamo buono questa affermazione.
Anche io li ho sentito poco nella varie letture, ma non li escludo come oggetti interessanti.
Sono curioso di sapere chi li propone e se hanno un mercato.
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Che sappia io, questo ne vende parecchi, solo il mio installatore ha fatto 70 impianti nel 2023 e il 90% con i supercondensatori, li ha messi anche a casa sua. Dice che il personaggio che li vende aveva preso già 2 container, ed è stato veloce a farli certificare. Inoltre ha un contratto con Aton per il controllo da remoto.
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
@Morenoz tu che li hai montati dovresti avere nella documentazione del prodotto anche la documentazione tecnica di certificazione, giusto per avere maggiori ragguagli tecnici ed anche dalla certificazione e certificatore risalire a cosa è stato collaudato.
Purtroppo l'Italia su certe cose è anche "facilona", basti pensare alla sottile differenza tra "Polpa di Granchio" e "Polpa al Granchio"... questo per dire che Supercondensatore potrebbe anche indicare solo una parte della componentistica e non l'intero pacco batteria.
Ad esempio avevo letto che i SuperCondensatori si caricano quasi istantaneamente, ma rispetto alle batteria classiche hanno volumi molto più importanti a parità di energia stoccata, quindi proprio per queste particolari caratteristiche vi sono alcune soluzioni tecnologiche per "catturare" l'energia rigenerata dalle BEV passando per superconduttori. Praticamente questi riescono a catturare quasi istantaneamente anche minime quantità di energia prodotte a differenza delle batterie classiche che hanno latenza prolungate.
Potrebbero aver implementato qualcosa di simile in questo prodotto per ottimizzare anche le parti di produzione minima che un FV potrebbe fare e che magari un normale sistema di accumulo non sufficientemente sensibile fosse in grado di catturare e sfruttare.
Ovviamente siamo nel campo delle "ipotesi" per questo ti chiedevo di fornire qualche dettaglio in più dalla documentazione che dovresti avere con il prodotto.
Grazie
Purtroppo l'Italia su certe cose è anche "facilona", basti pensare alla sottile differenza tra "Polpa di Granchio" e "Polpa al Granchio"... questo per dire che Supercondensatore potrebbe anche indicare solo una parte della componentistica e non l'intero pacco batteria.
Ad esempio avevo letto che i SuperCondensatori si caricano quasi istantaneamente, ma rispetto alle batteria classiche hanno volumi molto più importanti a parità di energia stoccata, quindi proprio per queste particolari caratteristiche vi sono alcune soluzioni tecnologiche per "catturare" l'energia rigenerata dalle BEV passando per superconduttori. Praticamente questi riescono a catturare quasi istantaneamente anche minime quantità di energia prodotte a differenza delle batterie classiche che hanno latenza prolungate.
Potrebbero aver implementato qualcosa di simile in questo prodotto per ottimizzare anche le parti di produzione minima che un FV potrebbe fare e che magari un normale sistema di accumulo non sufficientemente sensibile fosse in grado di catturare e sfruttare.
Ovviamente siamo nel campo delle "ipotesi" per questo ti chiedevo di fornire qualche dettaglio in più dalla documentazione che dovresti avere con il prodotto.
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Da quando in qua esistono superconduttori a temperatura ambiente? Mi sono perso qualcosa?Replay ha scritto:l'energia rigenerata dalle BEV passando per superconduttori
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
@pIONiere è molto semplice da quando il correttore del cellulare pensa che supercondensatori sia una parolaccia e me l'ha cambiata in supercondutori che è giustamente come dici una cavolata.
Però dal titolo della conversazione te ne saresti dovuto accorgere!
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Non so chi siano questi signori (l'unico nome che si riesce a tirare fuori è quello di Renato Azzalini, dai metatag dei PDF) ma non ispira molta fiducia chi dichiara "100% made in Italy" ma riempie le schede tecniche di errori di traduzione.
Ovviamente è un cinese rimarchiato, lo produce una tale Shanghai Green Tech col brand GTCAP.
Muovo altre critiche sparse:
La posizione "Nessun pericolo di incendio e scoppio" mi pare difficile da difendere. Non lo dico per sentito dire: ho sostituito di persona inverter con guscio metallico da 1 mm. aperti come un fiore dallo scoppio di un condensatore interno.
Però lo stesso claim campeggia anche nella scheda tecnica originaria di GTCAP.
Non mi pare OK strillare "CAPACITÀ DI CARICA SCARICA 100%" sulla brochure quando basta voltarla per leggere "nominale:3,17 sfruttabile 3,00".
Il costruttore raccomanda un DoD ancor più basso: 90% ovvero 2,85 kWh.
Non mi pare OK neanche strillare "RICICLABILITÀ AL 100%" sulla brochure: la parola "grafene" è l'unico materiale che si legge a caratteri cubitali, e fino a 5 minuti fa non conoscevo una singola applicazione pratica di questo materiale. Figurariamoci se esistono protocolli di riciclaggio.
Vita prevista: nella scheda tecnica anziché considerare concluso il ciclo di vita quando la capacità arriva al 70% della nominale (rif. questo loro stesso documento), qui considerano l'1%.
Ma qualunque batteria ti dura 30 anni se vai avanti a usarla finché non ha perso il 99% della sua capacità di carica. Fatto così mi pare che non dimostri nulla.
Ovviamente è un cinese rimarchiato, lo produce una tale Shanghai Green Tech col brand GTCAP.
Muovo altre critiche sparse:
La posizione "Nessun pericolo di incendio e scoppio" mi pare difficile da difendere. Non lo dico per sentito dire: ho sostituito di persona inverter con guscio metallico da 1 mm. aperti come un fiore dallo scoppio di un condensatore interno.
Però lo stesso claim campeggia anche nella scheda tecnica originaria di GTCAP.
Non mi pare OK strillare "CAPACITÀ DI CARICA SCARICA 100%" sulla brochure quando basta voltarla per leggere "nominale:3,17 sfruttabile 3,00".
Il costruttore raccomanda un DoD ancor più basso: 90% ovvero 2,85 kWh.
Non mi pare OK neanche strillare "RICICLABILITÀ AL 100%" sulla brochure: la parola "grafene" è l'unico materiale che si legge a caratteri cubitali, e fino a 5 minuti fa non conoscevo una singola applicazione pratica di questo materiale. Figurariamoci se esistono protocolli di riciclaggio.
Vita prevista: nella scheda tecnica anziché considerare concluso il ciclo di vita quando la capacità arriva al 70% della nominale (rif. questo loro stesso documento), qui considerano l'1%.
Ma qualunque batteria ti dura 30 anni se vai avanti a usarla finché non ha perso il 99% della sua capacità di carica. Fatto così mi pare che non dimostri nulla.
Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
@rob_nosfe grazie delle tue considerazioni. Al di là dell'importatore, come consideri questo prodotto e cosa ne pensi della collaborazione con Aton per la gestione della garanzia e del supporto tecnico?
- rob_nosfe
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Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Aton è una delle aziende che ha tentato di implementare Pylontech in un prodotto all-in-one, ma neanche lui ce l'ha fatta a penetrare il mercato tramite canali distributivi standard (i grossi distributori di settore, specializzati in sole rinnovabili), e per sopravvivere ha dovuto strappare dei deal verticali con alcuni famosi EPC che hanno quindi iniziato a piazzarli a pioggia un po' ovunque.
Non ho mai avuto a che fare con il loro service, immagino che abbiano avuto vita dura quando avevano il deal con EnelX, che ora è passato a Fox.
Per il resto ne sai più tu di me, visto che ce l'hai a casa.
Io non installo più batterie a 48V da almeno 10 anni. Andavano benone nel settore stand-alone (alias off-grid), ma le considero ormai anacronistiche.
Non mi interessa intavolare una discussione a tema, lo scrivo solo per ammettere i miei limiti.
Non penso siano limiti significativi comunque, visto che le batterie a 48V usate oggi sono implementazioni di progetti di -appunto- minimo 10 anni fa.
Come considero questo prodotto?
Ci sono 2 parole a scatto nelle schede tecniche: supercondensatore e grafene. Non mi pare chiarito l'impiego di nessuno dei due.
Non è un buon presagio, ma sono costretto a sospendere ogni giudizio.
Il mio sospetto è che "Graphene 2023" sia solo un generico nome di prodotto inventato da GTCAP, e che il supercondensatore sia in realtà solo un palliativo che mette una pezza alla scarsa reattività elettrochimica del LiFePO4 a 48V, come ha suggerito qualcun altro sopra.
Non ho mai avuto a che fare con il loro service, immagino che abbiano avuto vita dura quando avevano il deal con EnelX, che ora è passato a Fox.
Per il resto ne sai più tu di me, visto che ce l'hai a casa.
Io non installo più batterie a 48V da almeno 10 anni. Andavano benone nel settore stand-alone (alias off-grid), ma le considero ormai anacronistiche.
Non mi interessa intavolare una discussione a tema, lo scrivo solo per ammettere i miei limiti.
Non penso siano limiti significativi comunque, visto che le batterie a 48V usate oggi sono implementazioni di progetti di -appunto- minimo 10 anni fa.
Come considero questo prodotto?
Ci sono 2 parole a scatto nelle schede tecniche: supercondensatore e grafene. Non mi pare chiarito l'impiego di nessuno dei due.
Non è un buon presagio, ma sono costretto a sospendere ogni giudizio.
Il mio sospetto è che "Graphene 2023" sia solo un generico nome di prodotto inventato da GTCAP, e che il supercondensatore sia in realtà solo un palliativo che mette una pezza alla scarsa reattività elettrochimica del LiFePO4 a 48V, come ha suggerito qualcun altro sopra.
Re: Perche gli accumuli a supercondensatori vengono poco proposti?
Dubito che un accumulatore con tecnologia a ioni di litio sia in grado di funzionare con un SoH solo di 1% (ma anche 10%). Mi aspetto che l'accumulatore "defunga" molto prima risultando impossibile la carica e/o la scarica perché i poveri ioni superstiti non riescono più a muoversi in nessuna direzione. Detto questo è chiaro che considerare "utilizzabile" un sistema di accumulo all'1% di capacità residua è ridicolo visto che al massimo ci fai il brodino...