Ritorno
Dopo una settimana trascorsa in Spagna tra paesaggi spettacolari e piccoli borghi dalla bellezza commoventi ci prepariamo al rientro. Ero riuscito a concludere il viaggio di andata con 247kWh residui nel mio piano BE ELECTRIC 500, quasi esattamente la metà, perciò vorrei poter sperare di rientrare a casa sfruttando interamente un solo abbonamento. Ma so già che questo sarà impossibile, perchè all’andata ho caricato alcuni kWh “extra” senza consumare i kWh del piano BeCharge (nel camping di Isolabona) e soprattutto perchè al ritorno faremo un tragitto leggermente più lungo per tornare a casa.
Giorno 1: Sant Hilari Sacalm-Galliate (Novara) 916km
Galliate è una sosta che faccio spesso durante i miei viaggi. Ho dei cari amici che vivono lì, ed in città esiste un hotel residence molto pratico, economico e con 4 colonnine BeCharge a pochi minuti di distanza a piedi che garantiscono sempre una ricarica efficace e sicura.
Quindi, come sempre, pianifichiamo con ABRP il nostro viaggio da Sant Hilari a Galliate:
- Ionity, A9 Village Catalan (Perpignan, Francia)
- Ionity, A7 Mornas les Adrets (Avignone, Francia)
- Ionity, A43 Val Gelon (dopo Grènoble, Francia)
Seguiamo la strategia proposta dalla app e raggiungiamo subito la prima stazione di ricarica già in territorio francese. Non so perchè ABRP ci fa fare una sosta così presto dopo appena 122km dato che come avevamo detto le Ionity sono presenti praticamente ovunque sulle autostrade francesi. Addirittura passando davanti ad un’area di servizio ci meravigliamo di leggere il cartello che avvisa “PAS DE RECHARGE ELECTRIQUES”, cioè “Ricariche per auto elettriche non disponibili”. Cioè praticamente in Francia ti avvisano quando in una stazione di servizio NON ci sono ricariche.
- Ricarica 1 – Ionity, A9 Village Catalan (Perpignan, Francia) 9:28
- 122km, 17kWh consumati
- 61% => 81% (+20%, 18kWh)
- 16 minuti
- 5,68€

- ritorno 1.png (718.14 KiB) Visto 7187 volte
Qui facciamo a malapena in tempo a fare un po’ di pulizia di moscerini dall’auto che dobbiamo ripartire immediatamente. Dopo questo veloce rabbocco adesso rimangono 3 bei tratti lunghi da percorrere, perciò armati di un po’ di pazienza e l’aiuto di Spotify in macchina proseguiamo il viaggio.
Nella successiva stazione di servizio di Mornas les Adrets ci sono dei lavori in corso e tutti i sensi di marcia sono stati modificati, ma i cartelli che puntano alle stazioni di ricarica (il disegno della macchinina con la spina) non sono stati aggiornati, quindi mi trovo praticamente a “girare attorno” alla stazione di servizio senza entrarvi dentro e quasi rientrare in autostrada. Mi fermo in tempo ma sono costretto a fare un pezzettino contro-mano per rientrare verso le stazioni di ricarica. Per fortuna non c’era la Gendarmerie, e spero che non ci siano state telecamere. “Ah, les italiens eh!?” ¯\_(ツ)_/¯
Entriamo in negozio e compriamo un bicchiere di frutta, ma secondo il piano di viaggio di ABRP la macchina è già alla percentuale di ricarica pronta per ripartire quando ne ho mangiato solo metà.
Ingurgito il resto della frutta velocemente e ci rimettiamo subito in macchina, non c’è tempo da perdere.
- Ricarica 2 – Ionity, A7 Mornas les Adrets (Avignone, Francia) 12:31
- 276km, 45kWh consumati
- 19% => 77% (+58%, 47kWh)
- 27 minuti
- 14,98€

- ritorno 2.png (741.78 KiB) Visto 7187 volte
Memori della tragica esperienza di viaggio dell’andata (remember Liguria?) non proseguiamo verso la costa, cioè verso Aix-en-Provence, Nizza, Monaco, Ventimiglia, ma ci dirigiamo più verso Nord, cioè Grenoble, Chambéry (Lione) per la terza ed ultima ricarica della giornata.
- Ricarica 3 – Ionity A43 Val Gelon 15:36
- 236km, 41kWh consumati
- 22% => 74% (+52%, 44kWh)
- 31 minuti
- 14,04€

- ritorno 3.png (719.59 KiB) Visto 7187 volte
Questi lunghi tratti da 2-300km per volta in autostrada, senza dover fare null’altro che toccare il volante ogni 15 secondi per far capire all’AutoPilot che sei ancora vivo e vegeto fanno veramente calare l’attenzione in alcuni momenti della guida, quindi queste soste sono assolutamente benvenute e, anzi, necessarie. Perciò accade che al bar della stazione di servizio chiedo un caffè. Per evitare di prendere il caffè a stomaco quasi vuoto (avevo mangiato solo la frutta) chiedo di aggiungere un po’ di latte. Il mio francese si è ripreso molto meglio rispetto al viaggio in Francia di 2 anni fa, perciò con sicurezza chiedo alla barista “Avec un petit peu de lait, s'il vous plait”. Mi prepara un cappuccino. Un cappuccino completo di schiuma. Alle 4 di pomeriggio. Come un tedesco qualsiasi. Cioè (-.-)
Vabè, quindi faccio “colazione” e avviso gli amici di Galliate sull’orario di arrivo ripartiamo per l’ultimo tratto. A parte il senso di marcia sbagliato nella stazione di Mornet les Adrets il viaggio è stato finora abbastanza noioso, tutta autostrada senza nulla di particolare, perciò quando ci accorgiamo di dover percorrere il Tunnel del Frejus per rientrare in Italia ci sentiamo eccitati come se avessimo visto, non so, l’Empire State Building a New York. Wow, un tunnel!
Ma non sapevo di dover pagare 51€ per attraversarlo. E non sapevo che fosse così dannatamente buio e lungo. E non sapevo di doverlo percorrere a 50km\h. Tutto. Il caffè-cappuccino fa uno sforzo immane per cercare di tenere reattivi quei 4 neuroni ancora svegli. Ma alla fine ce la facciamo e raggiungiamo Galliate, dove mettiamo la macchina a ricaricare per la notte, check-in in hotel, doccia e cena con gli amici e poi un meritato riposo.
- Ricarica notturna – Galliate (Novara) 19:15
- 276km, 44kWh consumati
- 19% => 96% (+80%, 67,2kWh)
- 21,17€

- ritorno 4.png (699.3 KiB) Visto 7187 volte
Giorno 2: Galliate (Novara)-Bari 939km
La sera prima eravamo cotti, perciò siamo andati a cena con la auto dei nostri amici (lo confesso, sono stato a bordo di una Camaro gialla 3.6L benzina), ma l’ultima volta che ero venuto a trovare i miei amici avevo ancora la Kona, perciò come rifiutare un giretto sulla Tesla? Poi una veloce colazione insieme, i saluti finali e arrivederci alla prossima. Noi ripartiamo per tornare a casa.
Secondo ABRP oggi faremo solo 2 soste:
- FreeToX, A14 Montefeltro Ovest
- FreeToX, A14 Torre Cerrano Est (vediamo se qualcuno si è accorto di qualcosa di strano qui)
Perciò ripartiamo da Galliate alle 10:17 cercando di non fare troppo tardi. ABRP suggeriva una sosta più breve prima e una più lunga dopo, ma decido di fare una piccola variazione perchè mi sono rimasti gli ultimi 70kWh da consumare dei 500kWh dell’abbonamento BeCharge. Sarebbe scomodo trovarsi a dover interrompere la ricarica successiva una volta arrivato a 0kWh a disposizione e ricominciarla con un diverso abbonamento, perciò facciamo prima una sosta pranzo completa per cercare di consumare per intero tutti i kWh residui. E fu così che per la prima volta in questo viaggio riuscimmo a fare una sosta abbastanza lunga da poterci permettere di mangiare qualcosa comodi e seduti in Autogrill, alla faccia di chi ci immagina ad aspettare le ore con le braccia conserte appoggiati ad una colonnina.
Ma non fatevi troppe illusioni. Il tempo è giusto per un piatto di pasta ed un caffè. Tornati alla colonnina aspetto solo gli ultimi 3kWh in modo da fare 70kWh precisi e premere “Interrompi ricarica” proprio nel momento giusto.
- Ricarica 1 – FreeTox, A14 Montefeltro Ovest (Riccione) 14:01
- 380km, 64kWh
- 8% => 92% (+84%, 70kWh)
- 50 minuti
- 22,08€

- ritorno 5.png (655.6 KiB) Visto 7187 volte
Dopo la ripartenza gli amici ci avvisano che nel frattempo è arrivato un grosso acquazzone dalle loro parti. Noi avevamo un po’ di vantaggio ma il maltempo ci raggiunge subito, così la seconda tratta di questo viaggio diventa un po’ pesante. Pioggia forte e tratti percorsi a velocità ridotta.
Mancano pochi km alla prossima sosta quando passando davanti a una stazione di servizio vedo con la coda dell’occhio le colonnine FreeToX e penso “Cacchio, ma era qui che dovevo fermarmi! Ma perchè non ho sentito le indicazioni?”. La stazione era Torre Cerrano Ovest e i pochi km che mancavano sul navigatore erano quelli necessari a fare inversione e tornare a Torre Cerrano Est. Ma che sfiga!
Lezione da imparare: ABRP aveva sbagliato a creare il percorso selezionando Torre Cerrano Est anzichè Ovest, ed io avevo accettato il piano senza ricontrollare le soste prima di partire. Ma vabè, esperienza. Sicuramente non mi va di seguire ABRP a questo punto, perchè dovrei uscire e rientrare dai caselli 2 volte tornare indietro e perdere tempo prezioso. Piove ancora molto forte, ho molta batteria ancora a disposizione, perciò continuo sulla mia strada.
Mi sarei potuto fermare ad una HPC in zona (ad esempio Francavilla al Mare dopo Pescara) perchè la prossima FreeToX (Canne della Battaglia) è troppo lontana ma non ha molto senso, Torre Fantine Ovest è stata attivata proprio nel momento in cui scrivo questo post, e i Supercharger Tesla sono comunque fuori dall’autostrada e costano di più. Conosco una ottima HPC in una Q8 a Termoli appena fuori dal casello e vediamo che i 165km da percorrere sono fattibili, perciò CoPilota mi aiuta a inserire la nuova destinazione sul navigatore ed attivare un abbonamento di riserva sul suo account BeCharge. Ne approfittiamo anche per sperare che diminuisca un po’ la pioggia in modo da non bagnarci quando dovremo ricaricare.
- Ricarica 2 – Evviva, Q8 SS483 presso Hotel Europa 18:32
- 345km, 57kWh
- 16% => 76% (+60%, 50kWh)
- 30 minuti
- 15,75€

- ritorno 6.png (653.67 KiB) Visto 7187 volte
Anche qui facciamo una ricarica “di misura” adatta a consumare esattamente quanto acquistato nell’abbonamento, perciò ci tratteniamo qualche minuto in più anche se non necessario. Paradossalmente le soste di oggi sono state tra le più lunghe fatte durante tutto il viaggio per il solo motivo di dover consumare gli l’abbonamenti.
Perciò con un ultimo sussulto di energia facciamo gli ultimi km necessari ad arrivare a casa. La Puglia è molto lunga e noiosa da guidare, quando vedi il cartello “Puglia” sembra quasi di essere arrivati, ma ci sono almeno altri 200km da percorrere. Solidarietà agli automobilisti di Lecce che sono ancora più giù (un saluto all’amico Sergio che mi legge da casa).
- Bari 21:21
- 214km, 39kWh consumati
- 23%

- ritorno 7.png (638.79 KiB) Visto 7187 volte
Si conclude così il viaggio di ritorno con i seguenti dati:
- Sant Hilari Sacalm – Bari (all’andata erano)
- 1865km percorsi (1785 cioè ho percorso 80km in più)
- 307kWh consumati (284 cioè ho consumato 23kWh in più)
- 97,98€ (94,52 cioè ho speso 3,46€ in più)
E infine i dati totali del viaggio che comprendono andata, soggiorno in Spagna e ritorno:
- Totale
- 4326km percorsi
- 678kWh consumati
- 157Wh/km di consumo medio ovvero 6,3km/kWh
- 213,60€ spesi, calcolati come:
- 157,50€ abbonamento BeCharge BE ELECTRIC 500
- 20€ abbonamento BeCharge BE ELECTRIC 50
- 15€ ricarica casalinga per partire con il 100%
- 15€ ricarica presso Camping delle Rose, Isolabona (Imperia)
- 6,10€ totale ricariche in Spagna
Un peccato non essere riuscito a fare tutto il viaggio spendendo meno di 200€, sarebbe stato un grandissimo risultato.
Conclusione
Non so esattamente cosa dire per concludere questo racconto. È stato ovviamente un viaggio fantastico, farlo per la prima volta con la Tesla è stato molto divertente.
Non posso ovviamente non fare un confronto rispetto agli altri viaggi fatti con la Kona specialmente per quanto riguarda le distanze percorse e i tempi delle ricariche.
Sulle distanze percorse la Kona e la Model Y si equivalgono: la media aritmentica dei km di guida tra una tratta e l’altra è stata di circa 226km, e la tratta più lunga di 380km, facilmente fattibili con entrambe le auto. La Model Y è leggermente più grande e più pesante e dotata di tecnologie e funzionalità più avanzate, il che porta alla ovvia conclusione che la Model Y consuma un po’ di più. Tuttavia la media finale di questo viaggio è stata di 157Wh/km (con la Kona sarei sicuramente riuscito a fare meglio) ma è ottima considerando che più del 90% dei 4326km percorsi siano stati fatti su autostrade e altre strade pubbliche ad alta percorrenza. Sono soddisfatto perchè avevo preso la Model Y in inverno e all’inizio la usavo principalmente per brevi percorrenze constatando dei consumi più alti non esaltanti. Ma inverno e piccole percorrenze cittadine sono entrambe condizioni che non permettevano di valutare appieno le capacità di questa auto. Ho notato che invece dei brevi tragitti in città, una volta immessi in autostrada la macchina si comporta in maniera completamente diversa e i consumi calano vistosamente. Il primo “assaggio” di estate che abbiamo avuto poi in Spagna ha permesso di percorrere centinaia di km con medie di consumo così basse da raggiungere i 129Wh\km senza dover rinunciare all’uso del clima e dei servizi di intrattenimento in auto.
Per quanto riguarda i tempi delle ricariche invece la durata media di una ricarica è stata di 25 minuti, escludendone dal calcolo alcune poco significative (quelle di 9 e 12 minuti, e quella di 50 minuti utile solo a consumare i kWh residui nell’abbonamento). Di fatto alcune delle ricariche più lunghe, quelle di 50 e 30 minuti sono le due ricariche in cui ho veramente aspettato, perchè in entrambi i casi dovevo scaricare gli abbonamenti. In tutti gli altri casi le ricariche intermedie durante i tratti di guida sono durate meno di 30 minuti e sono stato io a dover accelerare le mie pause per tornare all’auto che era già pronta per ripartire (ad esempio terminare in fretta gli acquisti in area di servizio o il pranzo).
E tutto questo senza mai utilizzare la funzionalità di pre-riscaldamento della batteria, che avrebbe sicuramente ridotto questi tempi ulteriormente.
La potenza di picco più alta raggiunta durante tutte queste ricariche è stata di 180kW, potenza che però dura solo pochi secondi e che inizia subito a diminuire per poi assestarsi intorno a valori di 80-90kW, appena superiore ai 77kW di potenza di picco della Kona. Diciamo che con la Model Y si risparmiano quei 10-15 minuti che rendevano la ricarica con la Kona una vera sosta, anzichè un ricarica-e-riparti.
Insomma, la Model Y è un vero “animale da viaggio” che faccio fatica a sfruttare appieno.
Per l’uso personale che io faccio dell’auto non ha molto senso cercare di rendere le ricariche più veloci di così, anche avendone la possibilità, perchè penso che siamo già vicini al limite delle condizioni che il corpo umano può reggere per eseguire un viaggio in sicurezza. Sarà forse per i sistemi di assistenza alla guida che ormai di fatto permettono di non guidare in autostrada e non tenere il piede sul pedale dell’acceleratore, ma in viaggi così impegnativi una sosta di 25 minuti ogni 250-300km di guida è perfetta per ripristinare il livello di attenzione e muovere un po’ il corpo dopo essere stati seduti per 2h-2h30m circa. Soste più brevi o tratti guidati più lunghi rischiano solo di rendere il viaggio più stressante. Con la Kona ho provato una volta a fare Macerata-Bari, 458km di fila senza ricaricare (perciò senza fare soste forzate perchè l’auto me lo permetteva) e sono rientrato a casa con le gambe a pezzi e il cervello in pappa.
Perciò credo sempre più convintamente che tutti quelli che si fanno Lisbona-Pechino con il loro dieselone senza mai fermarsi andando sparati a 140km\h fissi stiano semplicemente mentendo. Meglio apparire ridicoli arroccandosi su delle affermazioni assurde pur di non confrontare le proprie convinzioni con la realtà? Non so.
Non penso avrei sentito differenze nel fare lo stesso viaggio con un’auto di vecchio tipo, cioè termica. Probabilmente avrei fatto delle soste in punti diversi, ma la distribuzione di guide e pause sarebbe rimasta pressochè uguale. Una cosa però è certa: non farò mai il rappresentante di commercio o qualsiasi altro lavoro simile che ti tenga in macchina per così tante ore ogni giorno.
Come si suol dire: “Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori, e gente che su Facebook fa ogni giorno Aosta-Reggio Calabria in auto”.
La nostra consueta classifica della auto elettriche incontrate durante il viaggio (escluse quelle che sono identiche nella versione a carburante, perchè indistinguibili):


































Tesla Model Y























Tesla Model 3







VW ID4






VW ID3





KIA eNiro




Renault Zoe




Renault Megane




MG 4



FIAT 500e



Hyundai Kona


Tesla Model S

VW ID Buzz

Tesla Model X

Polestar 2

IONIQ 5
Nei viaggi scorsi la situazione era forse un po’ più equilibrata, ma questa volta Tesla sbanca alla grande.
Tesla è stata complessivamente il produttore che ha venduto più auto elettriche in Europa nel Q1 2023 e questo dato si riflette certamente per strada. Il gioco di annunciare “Una Tesla!” ogni volta che ne vedevamo una diventa noioso soprattutto in Francia dove in autostrada ogni pochi minuti ci trovavamo in 2-3 Tesla una dietro l’altra. Poi ci si sorpassava o si cambiava corsia e immediatamente ne arrivavano altre. Sembrava quasi di stare in California.
E infine per gli amanti di numeri e tabelline ecco un quadro finale di tutti gli eventi riportati nel mio racconto con cui concludo il mio lunghissimo post. Tutto il tempo che io ci ho messo a scriverlo voi dovete impiegarlo a leggerlo, così finalmente la fate finita con queste auto elettriche.

- tabella.png (103.37 KiB) Visto 7187 volte
Alla prossima!
PS: la destinazione del prossimo viaggio potrebbe già essere stata scelta #staytuned
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